Io quoto l'attrice con la faccia da sharpei. Però sui Batman di Burton ultimamente si leva un po' di ingenerosità. A parte che sono tra i pochi film buoni che ha fatto insieme a NBChristmas e Big Fish, ma Batman Returns ce l'ho in DVD, lo rivedo sovente e roccia ancora solidissimo. Il Pinguino e la Gatta di Arkham in confronto non li reggo proprio.
A parte questo, la scena delle navi di TDK sta sulle balle a milioni di persone, che l'hanno trovata inutile. Io concordo con chi invece la trova decisiva nel quadro antropologico definito dal film. Da qualche parte online si trova anche la traduzione in italiano, ma sono troppo pigro per cercarvela.
Lettura molto interessante in generale, però non sono d'accordo che il quadro antropologico descritto corrisponda a quanto esposto nella scena delle navi, in particolare in questo dettaglio:
But Batman (and the people on the boats) decide to believe in a third option – the path of nonviolence and the willingness to be sacrificed".
Nessuno sulle navi è disposto a morire e ad essere sacrificato, al contrario le due situazioni descrivono i due temi sociali imperanti nella pellicola, l'accidia dei sedicenti onesti e la sostanziale sovrapposizione, a livello di determinazione, di criminali e giustizieri ("o muori da buono o vivi abbastanza a lungo da diventare il cattivo").
Infatti l'inganno di Joker ha lo scopo, nella sua teoria, di dimostrare come con una piccola "spinta" (la forza di gravità come metafora della forza della persuasione coatta) chiunque si dica onesto e integro, possa crollare a lato oscuro del male, teoria poi dimostrata con successo con la cavia Harvey Dent.
Nel caso delle navi Joker crede di aver perso e Batman di aver vinto perchè entrambi convinti che i cittadini onesti avrebbero scelto di sacrificarsi e i criminali di uccidere, ma si sbagliano entrambi, perchè avviene qualcos'altro, proprio in linea con il tema che ho descritto sopra.
Infatti nella nave dei cittadini onesti si verifica esattamente quanto lamentato da Harvey Dent durante la cena, alla domanda della ballerina "Chi ha eletto Batman?", la cui risposta è "Noi che siamo rimasti a guardare mentre il crimine si impossessava di Gotham".
Parole dette da chi, in tribunale, sotto la minaccia di una pistola non si getta a terra tremante in attesa di aiuto, ma arditamente si difende
da solo.
Sulla nave suddetta i cittadini si rifiutano non di morire o di sacrificare, ma entrambe le cose, cioè si rifiutano di accollarsi qualsivoglia responsabilità che li riguardi, troppo abituati, da sempre, a delegare a qualcun altro questo compito, come le forze dell'ordine e i politici ("Va bene Dent, ma quando i cittadini si ritroveranno col portafoglio più leggero per via di queste soluzioni, sarà lei a risponderne", dice il Sindaco a Dent in privato, ricordandogli che lo scopo della democrazia non sia di fare la cosa giusta, ma ciò che faccia tacere il popolo lamentoso).
E infatti la scena fulcro della parentesi "onesta" è proprio il cittadino che rimette il telecomando nella scatola e torna a sedersi, in attesa che sia qualcun altro a sporcarsi le mani.
Criminali e giustizieri sono diversi, indipendentemente da quanto giusta o sbagliata possa essere giudicata la loro azione (e a parole sono bravi tutti), in ogni caso agiscono, non rimangono a guardare.
Sono, come Batman e Joker, le due facce di una stessa medaglia, una medaglia fatta di bene e male, di opposti che con determinazione indefessa si combattono, che sono pronti a metterci la faccia, a rischiare in prima persona, ad uccidere e/o essere uccisi.
Tutte tematiche viste in The Dark Knight Returns, tutte tematiche care a Miller e che lo hanno fatto tacciare di fascismo per la sua dura critica nei confronti del lassismo apatico tipico delle civili democrazie, disposte a mascherare l'indifferenza (fino a quando non arrivi quella famosa "spintarella") in civiltà.
Cosa accade sulla nave dei detenuti?
La prima reazione è istantanea, nessun dubbio, ammazziamoli tutti e salviamoci la pelle.Tipico dei criminali, ma anche dei giustizieri, nessuna titubanza, anche di fronte a necessità gravose (la splendida parabola di Alfred sul bosco bruciato per scovare il ladro, fonte di ulteriori spunti sulla figura di Wayne/Batman nella pellicola...).
Gli onesti presenti sulla barca, le guardie e i civili addetti al governo della nave, invece sono confusi ed esitanti...
Fino a quando non si alza un criminale, più grosso degli altri, forse "più grande" degli altri (nel film esiste anche una più sottile distinzione tra criminali comuni e pezzi grossi come Joker, come dimostrato dalla scena della pira di soldi, a qualcuno interessano solo i soldi e il proprio personale guadagno, vedi ancora Gotham, a Joker invece interessa l'animo umano), che fa un discorso che si spiega da solo: "Tu non vuoi morire, ma non vuoi nemmeno uccidere (quanto detto sopra: sei un vigliacco sia come criminale che come eroe, non sei niente...), dà a me quel telecomando, ci penso io al posto tuo a fare
quello che avreste dovuto fare voi 20 minuti fa (frase fondamentale, soprattutto in bocca al criminale, perchè sottolinea la convinzione che il fare, e il fare la cosa giusta, dovrebbe essere appannaggio dei cosiddetti onesti), potrai sempre dire che te l'ho sottratto con la forza". E il telecomando vola fuori da un oblò, al di fuori della portata di onesti e criminali, nessuno uccide e nessuno muore.
Ancora una volta viene fuori il tema della delega, a Gotham criminali e giustizieri prendono iniziative, agiscono mentre i cittadini restano a guardare, e in entrambi i casi ciò che salta all'occhio dell'opinione pubblica è la violenza.
L'azione, l'agire, nel nome del bene e del male, è violenza, la determinazione è prevaricazione, la mancanza di dubbi è spietatezza. E i buoni finiscono per confondersi con i cattivi.
Mentre chi resta a guardare e si lamenta dell'inattività di politici e forze dell'ordine è civile e democratico, tranne quando arrivi una forza superiore a spingere all'azione.
Ma non per il Bene (Batman) o per il Male (Joker), ma solo per il proprio personale guadagno (che sia salvare la madre malata nell'ospedale che sta per saltare o fare tanti soldi con il racket della droga...).
Le navi non saltano, Batman crede di aver vinto, che a vincere sia stata l'abnegazione, l'onestà di Gotham, Joker anche, la verità è che sono entrambi soli e perdenti, perchè nessuno, come loro, è disposto ad uccidere e morire per uno scopo puro come...lo scopo stesso, l'ideale perseguito.
Essi soltanto infatti sono destinati a combattersi per sempre, come afferma Joker...una forza incontrollabile contro un soggetto inamovibile, la storia stessa della creazione risolta nello scontro perpetuo delle polarità opposte.
Mentre tutto il resto rimane a guardare.
Sui restanti punti postati da Nemesis Divina non saprei che dire, tranne che, per quel che mi riguarda e il poco che conti, i due Batman di Burton sono e restano, cinematograficamente parlando, (regia, sceneggiatura, prove attoriali, fotografia, scenografie, costumi) delle perle su cui trovo davvero poco da discutere, ma se ne può sempre riparlare analizzandoli per bene, volendo anche scena per scena...