Ed ecco i film.
Si comincia col cinese The Equation of Love and Death. Bel dramma, il regista e' in sala e si becca gli applausi. Subito dopo c'e' il pezzo forte della serata, anzi del festival, il coreano The Good, The Bad, The Waird, ispirato al leoniano Il Buono il brutto il cattivo (qui lo "strano"). Regia spettacolosa, movimenti di macchina arditi, scenografie imponenti, musiche coinvolgenti (ma su questo non siamo tutti d'accordo, vero?), 2 ore e 10 di divertimento nel senso piu' puro del termine. Cinema per il pubblico.
Il secondo giorno salto gli appuntamenti del mattino perche' sono pigro dentro e perche' sono stanco morto e poi alle 14 ci aspettano le 4 ore di Love Exposure. 4 ore coi controcazzi, se posso dirlo, tranne che per alcune lungaggini nella parte finale. Diciamo che se fosse durato 20 minuti in meno non si sarebbe lamentato nessuno e il film ci avrebbe guadagnato in ritmo. Raccontare la trama e' difficile e inutile, Love Exposure va visto e basta. All'uscita della sala la faccia di Getter era quella di uno che s'era trombato tutt'e due le veline insieme. Certo che se arrivassero gli alieni sulla terra e visionassero questo LE o Yatterman cercando di capire le nostre abitudini rimarrebbero perlomeno stupefatti. Che gente, i giappi.
Purtroppo mi perdo la perla della serata, il Coreano Scandal Makers, ottima commedia a dir di tutti. Recuperero' in dvd. Alle 22 c'e' Ip Man, storia del grande esperto di arti marziali che tra le altre cose fu maestro di Bruce Lee. Gli anni sono quelli dell'invasione giapponese, quindi prima della seconda guerra mondiale. Belle ricostruzioni storiche, bellissime scene di combattimento. Soddisfattissimo.
Il terzo e ultimo giorno di programmazione comincio col film delle 14, perche' nella mattinata ho fatto il turista in giro per la citta'. Trattasi del coreano the Accidental Gangster, commistione di vari generi (comico, amore, storico) senza pero' riuscire ad eccellere in nessuno. Pero' e' divertente e non annoia, puo' andare. Alle 20 c'e' Yatterman, che tutti aspettano come il messia. Il film e' divertentissimo, una follia che poteva arrivare solo dalla terra di Yamato, coloratissimo (e vabbe'), eccessivo, ultrapop. Applausi scroscianti ogni quarto d'ora per tutta la durata della pellicola. I fan del cartone (in pratica tutti) sono piu' che soddisfatti. Chiude il festival il cinese Trouble Makers di Cao Baoping, stesso regista di quell' Equation of Love and Death visto 2 giorni prima. Diciamo che dopo l'euforia generale scatenata da Yatterman questo TM era evitabile, magari recuperabile in un secondo momento su dvd. Sarebbe stato meglio invertire la scaletta dei 2 film, si sarebbe concluso col botto, senza dubbio. Ma a mezzanotte c'e' stata la replica di Yattaman, per chi se l'era perso.
Dei 7 film visti in 3 giorni sono piu' che soddisfatto, solo quello che ha chiuso il festival e' risultato un filo troppo pesante, non il tipo di film da mettere a fine rassegna, insomma.