Mentre ora scrivo per quello che riguarda un po' il polverone degli ultimi post.
Anzitutto aiuta a capire come giudicare in campo ristorativo fare un paragone con la musica.
Nella musica ci sono tantissimi generi e in ognuno di essi massimi esponenti e/o flop.
C'è a chi piace il metal, chi la classica, chi il punk e via dicendo. Può piacermi la musica in generale e ascolto di tutto: Mozart, Prodigy, Queen, Metallica, la Pausini o anche solo uno di questi.
Ci sono dati oggettivi e soggettivi: la Pausini puo non piacere a chi ascolta i metallica ma ( potrebbero esserci casi eccezionali) sono comunque indubbie le sue qualità.
Uguale nella cucina: tanti generi diversi e ognuno sceglie la tipologia che più lo aggrada.
A questo punto si arriva al punto cruciale: il conto.
Come mai così alto? Qualità della materia? R&S? Cazzate. Almeno in parte.
Quando entri in un certo tipo di ristorante cio che paghi nel conto non è la sola materia e la sua trasformazione in piatto, paghi tutto un insieme di cose.
Il ristorante ha le candele? Sono 6000€ l'hanno. I piatti (la ceramica) ti possono arrivare a costare 80€ a piatto (calcolate che un ristorante arriva ad avere 400 piatti) i bicchieri meno di 10€ l'uno non li paghi e la posateria, se d'argento, ha un costo e ogni 2-3 giorni vanno passati con prodotti appositi. Poi c'è il tovagliato (spesso stirato direttamente sul tavolo tutti i giorni)il servizio e l'arredamento e la location del posto. A questo va aggiunto che per la manutenzione di tutto questo c'è bisogno di personale. Discorso analogo per la cucina: fai una pamiera con 5 tipi di panini? Hai una persona che perde 3 ore almeno tutti i giorni per fare il pane (e questo può essere uno degli esempi).
Per arrivare ad un certo prodotto finito in cucina devi aver bisogno di personale, spesso sfruttato, ma stipendiato.
Va poi aggiunto eventuale affitto ed ecco cosa influisce e cosa entra nel costo di 40€ di un piatto da Cracco (giusto per rimanere in tema).
Non la semplice R&S o spocchia dello chef altezzoso ma tutto un contorno che spesso non si pensa ma va messo, appunto, in conto.
Non è così distante da casa mia, grazie Ryo
Pofferbacco e di dove sei?