Dopo aver eluso millemila poliziotti con palesi problemi di ADD, ho completato
Framed (iPad), un gioco di spostare le vignette. E vedere l'effetto che fa.
Framed è la storia di una spia, o almeno credo, che tutti la vogliono fare nera. Se non fosse che nera già è, come testimonia l'immagine. Ogni livello è una pagina di fumetto in cui le vignette si animano progressivamente. E in cui gli eventi finiscono puntualmente male, con la nostra spia ombrosa che finisce arrestata dalla polizia o in guai peggiori. A quel punto, è il momento di sfilare il dito dal naso e spostare le vignette, in modo che gli eventi si susseguano salvificamente fino al termine della pagina.
Framed è un gioco originale alquanto, ma non vario altrettanto. In principio è richiesto solo di riordinare le vignette, con alcune pagine in cui non c'è nemmeno nulla da risolvere, ma utili solo alla narrazione. Nelle fasi più avanzate, invece, vengono introdotte un paio di varianti alle meccaniche, anche se non si tratta di novità eclatanti.
Il problema è che lo schema base, quello di ordinare le vignette per tracciare un percorso sicuro, si ripete troppo spesso. Cambia l'ambientazione, cambia la strada, ma alla fine quello è. Certo, tutto questo è controbilanciato da qualche "enigma" strutturalmente diverso, che molto ci è piaciuto. Ma soprattutto dall'atmosfera di gioco, che in qualche modo ti fa venire in mente il Peter Gunn Theme, non so perché. Dum-dum-dum-dum dum-dum-dum-dum...
Giudizio finale, che è l'unico che la gente legge: assumendo Framed a piccole dosi, viene sempre voglia di tirarsi via il dito dal naso e riordinare un livello. Anche perché, seppur breve, il gioco offre parecchie pagine da giocare, e magari hai pure voglia di sapere come va a finire. Riuscirà la spia nera a non farsi fare nera? In qualsiasi caso, dum-dum-dum-dum...
Mio voto: 7