Finito.
A ripensarci è stata, a differenza del primo Shenmue ben più piccino e raccolto, un'epopea quasi epica in tutti i sensi, un viaggio monumentale.
Si potrebbe dire che il gioco si suddivide in 3 atti:
Hong Kong che rappresenta un'espansione ludica del primo gioco giocandosela sullo stesso terreno: un terreno composto da quartieri da esplorare, ricordare ed imparare a memoria.
Una città in cui Ryo deve ambientarsi, con in sottofondo (e neanche tanto) una grandissima cura e passione nel trattare le arti marziali cinesi, roba che fà venir voglia di accultarsi sul tema per quanto viene trattata efficacemente e con garbo.
Quello che mi preme mettere in risalto di questa parte è il potenziamento dell'idea alla base di Shenmue 1, interazioni con praticamente ogni singolo npc e risposte enormemente diversificate nel dare indicazioni su edifici/luoghi (addirittura qua è talvolta possibile farsi acconpagnare), con ogni singolo quartiere che avrà un qualcosa da dire che sia main o secondarie.
E naturalmente totale assenza di markers, per cui design tale da poterme fare a meno senza però lasciare mai il giocatore spaesato, rendendo sempre interessante l'esplorazione di ogni ambiente e mai guidata, cosa che inveve purtroppo avviene nel 90% dei giochi moderni.
E poi vabbè, la sua bellezza (della città) senza pari.
Poi il secondo atto nella seconda città e qui il genio vero: ribaltamento della struttura di gioco.
Se prima il focus del level design e gameplay erano gli esterni/quartieri qui è tutto spostato sugli interni, su questi labirintici palazzi in cui bisogna letteralmente mettere in moto i neuroni per districarsi (tra ascensori non attivi o attivi solo per certi piani specifici, tra scale bloccate e ostacoli ambientali).
E sembra realmente di stare dentro un dungeon Zeldiano vista la complessità e intricatezza del level design.
E poi l'ultima parte in cui regna una magia, ma una magia speciale, fatta di rapporto
con la natura, di vecchie leggende che letteralmente diventano realtà, in un ambiente del tutto diverso da quanto la serie ci ha abituato, composto da paesaggi naturali magnifici e grotte che sembrano prese da Final Fantasy
A conti fatti anche narrativamente l'ho trovato molto più corposo e soddisfacente del primo gioco (di cui la parte nel dojo relativa
ai ricordi del padre di Ryo
era fantastica) econ rivelazioni assolutamente non da poco tra cui
il fatto che il fratellino di Xiuying è uno dei 4 membri del Chyuimen e che quindi potrebbe doversi scontrare con Ryo.
Oppure il fatto che Lan Di agisce per le stesse motivazioni di Ryo ossia, sembrerebbe, motivato dalla non confermata ma possibile uccisione del suo padre da parte del padre di Ryo, allo stesso modo per cui Ryo odia Lan Di stesso: desiderio di vendetta del proprio padre ucciso
.
Viaggio ed esperienza irraggiungibili, unici difetti giusto una manciata di sezione della main nelle quali vengono ripetuti un pò troppo delle sequenze di QTE (che sono numerose ma non è che occupano tutto il gioco! A volte son più punitive di altre ma in definitiva si passano).
Ps: ma poi quanto è eccessivamente bellissima lei?