Naaa dai non essere così pessimista.
Pure sull'Iwata post-Yamauchi c'erano dubbi grandi come una casa. Eppure ha fatto bene.
Semplicemente in Nintendo c'è *UN* commander in chief, e le altre personalità rimangono in secondo piano.
Però chissà quanti professionisti, che sarebbero dei validissimi CEO, ci sono in Nintendo, e noi semplicemente non li conosciamo.
L'importante è che l'azienda mantenga la sua filosofia, non rimanendo indietro ma nemmeno sputtanando i principi che l'hanno comunque mantenuta florida quando tanti altri non ce l'hanno fatta o se la passano davvero male (non c'è bisogno di elencarli...)