Vaaaaa bene
Vista la quarantena e il non poter uscire per rifocillarsi di giochi (come consudetudine vuole) ma sopratutto doversi accontantare di quello che si ha in casa; credo che iniziare
Blood and Wine fosse veramente
il male minore per me, una investitura al cavalierato dell'epilogo, per certi versi.
Per troppo a lungo poi ho posticipato, procrastinato all'eccesso, rimandato a data da destinarsi...mentre nuovi giochi mi riempivano mani ed occhi.
Così, nel mezzo dell'ora più buia, come direbbe qualche ubriacone inglese, mi sono infine deciso, ho rotto gli indugi e...mi ci sono buttato a capofitto, nel tino di-vino.
Dovevo prepararmi in qualche modo però, prima di entrare nel Gran Ducato di sua grazia eccelletissima, la Duchessa Anna Henrietta, vecchia fiamma di Ranuncolo...così ho deciso di fare una specie di sessione di acclimatazione, tipo scalatore, chiamiamola così. Le fredde ma suggestive isole Skellige mi hanno strappato l'ultimo contratto, lasciato a lungo in sospeso. Si trattava di una blanda consegna di libri religiosi, niente mostri questa volta, solo un cliente soddisfatto, ed un witcher più che cacciatore, commesso.
Poi ho salpato verso Novigrad. Che resta una città indimenticabile. Ho poi proseguito con un paio di giretti mirati nel Velen, e qualche round opzionale del Gwent nel tragitto, qualche tana e qualche brigante particolarmente focoso sul cammino mi ha ricordato come si combatte, si schiva, si para, si blocca. Terminata questa lezione improvvisata, finalmente, dopo anni, l'incontro con gli emissari del Toussaint, giunti a cavallo da una stradina secondaria, mentre galoppavo li avevo visti sulla strada a ovest di Oxenfurt. Sul serio hanno fatto una cosa simile i rossi? Qualunque altro sviluppatore, qualunque, avrebbe piazzato i due cavalieri del Gran Ducato dentro la classica casupola da raggiungere, pronti a droppare la missione della seconda, ed ultima, espansione...CDPR no. Non agiscono così.
Sembra che vogliano darmi il benvenuto già con questa cosa assurda.
Li hanno fatti venire dall'Est, a cavallo, li ho visti diventare da puntini scintillanti, cavalieri di oro adornati. E questo, correndo il rischio tu non li veda mai avvicinarsi, ma solo smontare dai loro cavalli bardati, oppure trovarteli direttamente "allestiti" nella bicocca. Ma io li ho visti, avvicinarsi dalla vallata. I colori ed i vessilli, erano inconfondibili, del resto. Se questo è il buongiorno, il pavone ha l'oro in bocca.
Il viaggio inzia dunque.
E che inizio, mi verrebbe da dire, Terry Gilliam dove sei? Non ci si annoia di certo nel Ducato.
Un turbine di eventi, al solito, narrati magistralmente, tra combattimento, indagine, quel pizzico di mistero che non può mai mancare, fino ad intraprendere un'intrigante indagine nel reame della favola. Assoldati per trovare la bestia di Beauclair, il mostro dello Géveudan, per restare strettamente in tema francese. Appassionante, adrenalinica, originale nel suo molteplice diramarsi senza sosta su percorsi che conosco fin troppo bene, ma che mettono sempre e solo al centro della vicenda il giocatore, quello che non ricordavi più di essere con la motoretta di Sam Poter o quella di Deacon St. John. Che ingeneroso che sono, lo so.
«Trova un modo per fare questa cosa»Quanto mi mancava in questa epoca di autopilotaggio forzato, qualcuno che mi dicesse simpaticamente:
"Arranagiati"E poi chiaramente la missione principale inframezzata giocoforza dalle
"solite" missioni di curiosità, scoperta e meraviglia sottesa, in cui ti perdi letteralmente, mentre si impilano dozzine di storie, personaggi, missioni secondarie, e diversivi, mentre il gioco ti ubriaca letteramente (è proprio il caso di dirlo) con attività tra le più disparate, nuove forgiature, nuovi equipaggiamenti all'orizzonte, citazioni a manbassa, le ciarle francofone dei toussaint-esi passanti che ti imbambolano, mentre lo sgurdo rapito resta fisso, ammaliato sui colori ad olio del paesaggio, di una sconfinata ed irreale bellezza HDR, reso così vibrante e pastelloso anche nei libri, voglio puntualizzarlo. Senza forze, privato del raziocinio, annichilito di fronte a questo quadro che sembra uscito da un matrimonio tra l'acquerello, il pastello e la sfrontata quadricromia. Baviera, Sagrada, San Marco, Notredame, Aen Alle. E poi il Ducato. Esiste qualcosa di così meraviglioso nella fantasia dei giocatori? No non credo...per quanto mi sforzi, mi arrovelli, anche nella migliore delle ipotesi, nemmeno se scomodo
Fable 3, che favola in effetti era, c'era qualcosa di simile,
Morrowind? Nah. L'Orlais di
Dragon Age Inquisition? Molto bella la capitale in stile Venice + Final Fantasy, non fosse solo che non c'è la benché minima coerenza artistica in tutto quel melting-pot. Sembra tutto penosamente limitato, anche stilisticamente. Ora in una prospettiva meramente incompleta ed assai forfettaria, inizio davvero a sentire la mancanza di una terza, quarta, quinta espansione, perché se fatta con questo criterio, si correva il rischio di vedere una Nilfgaard ed un Vicovaro come mai si era immaginato.
Non c'è una sola zona uguale ad un'altra, c'è una perizia architettonica, maniacale.
Oserei dire che va di pari passo anche la morfologia del terreno, che fa tremare, impallidire e inabissare, ogni gioco finora giocato, è spaventoso come abbiano battuto ogni palmo di gioco, creando stradine, sentieri, serre, case, dislivelli dolci e impervi, ponti, muraccioli, piccole casupole e tempietti semi nascosti, tanto che l'esplorazione è qualcosa che devi misurare attentamente, o ti rapisce, ti trascina via, senza soluzione di continuità di quello che provavi a fare nell'esatto momento di veglia. La città stessa è abbacinante, gaudente, febbricitante di colori.
E poi la tenuta. La nostra casa. Così tanto agognata, finalmente meritata. Corvo Bianco. Dopo aver dormito in fienili umidicci, cupe foreste e forre spaccate, fredde grotte e saltuariamente qualche stanzaccia malamente illuminata che puzzava di piscio, in qualche locanda malfamata dei bassifondi di Novigrad, che soddisfazione unica sentirsi a casa per la prima volta, dentro una cosa tua, tra il vino, il sole, i colori, ed una cucina colma di ogni leccornia alimentare nei panieri che traboccano. Il Toussaint è un reame da favola che nasconde sicuramente oscuri segreti e nemici veramente pericolosi, ma per adesso;
Beviamo cazzo! Beviamo