Per moltissimi sarà una bestemmia, ma io trovo affascinante l'idea di modificare le opere d'ingegno, nel tempo, in autonomia dall'autore originario. In letteratura non si usa, non ci siamo abituati e non esistono regole di ingaggio, da cui può derivare l'ineleganza di un editore di apporre modifiche senza dichiararle (nel caso da cui è partita la discussione). Nel cinema esistono i remake, in letteratura non so se esistano le riscritture ma penso che sarebbero interessanti.