Autore Topic: Via gli Usa dalla Maddalena  (Letto 1188 volte)

0 Utenti e 1 visitatore stanno visualizzando questo topic.

Offline Shape

  • Reduce
  • ********
  • Post: 31.909
    • E-mail
Via gli Usa dalla Maddalena
« il: 22 Ott 2004, 11:15 »
Finalmente qualcuno che fa qualcosa per questa splendida regione italiana!!!

Da la Repubblica Online

Il presidente della Regione Sardegna: "Dopo 32 anni
basta con i sommergibili nucleari nelle nostre acque"
"Via gli Usa dalla Maddalena"
Soru chiede di chiudere la base

di PIER GIORGIO PINNA
 
LA MADDALENA - Nei giorni scorsi un primo affondo: "Il patto segreto che ha consentito la nascita del punto d'approdo per la Us-Navy sull'isola di Santo Stefano dev'essere reso pubblico". Ieri l'assalto finale: "Lo dico in amicizia: è arrivato il momento nel quale è necessario che gli americani abbandonino la base per i sommergibili nucleari". Appena conclusa la visita nell'arcipelago del Nord Sardegna al distaccamento della marina statunitense durata quasi tutta la giornata, il nuovo presidente della giunta regionale sarda, Renato Soru, non ha nascosto le sue convinzioni: "Abbiamo fatto la nostra parte per 32 anni, ci sentiamo come un esercito rimasto al fronte per tanto tempo e che adesso ha bisogno di un ricambio".

Nelle ore precedenti Soru si era incontrato con i rappresentanti del ministero della Difesa italiano e della presidenza del Consiglio e con i vertici di marina, esercito e aeronautica del nostro Paese. Le stesse parole pronunciate in una conferenza stampa al termine della visita sono state poi ripetute dal capo del governo regionale davanti a una folla raccolta nell'aula consiliare del Comune della Maddalena, che ha risposto alle dichiarazioni con un lungo applauso.

"Le servitù militari sono uno dei temi in agenda trattati durante l'incontro con Silvio Berlusconi", ha poi aggiunto, ricordando come anche il poligono di Capo Teulada, nell'estremità sud occidentale dell'isola, debba essere dismesso in virtù di un'intesa firmata nel 1987 dall'allora presidente della Regione Mario Melis e dall'allora ministro della Difesa Spadolini. "Quell'impegno è stato disatteso - ha ricordato - Ora noi vogliano riproporlo in un contesto di riduzione del territorio riservato alle servitù militari".
 
Soru ha poi riaffermato l'esigenza di garantire un'azione di monitoraggio costante per eliminare ogni dubbio relativo alla presenza di radioattività alla Maddalena. Di recente, soprattutto dopo un incidente a un sommergibile nucleare americano a poca distanza dalla base appoggio, sono infatti riemerse preoccupazioni circa i livelli d'inquinamento radioattivo E alcune indagini indipendenti hanno mostrato come effettivamente siano stati rilevati tassi preoccupanti di sostanze fortemente nocive nelle acque marine.

Il presidente ha anche parlato della riconversione dell'arsenale militare nell'arcipelago, annunciando la richiesta di non portare avanti progetti senza preventive intese con la Regione.

In Sardegna la presenza dei soldati è di fatto imponente: quasi 38mila ettari, il 60 per cento di tutte le servitù militari italiane, si trovano infatti nell'isola, sottratti sin dal Dopoguerra agli usi civili. Si tratta, come ha rammentato lo stesso Soru, di ridistribuire questo peso e, nel caso della Us-Navy e dell'accordo bilaterale tra il Pentagono e il governo italiano circa La Maddalena, di rinegoziare la presenza americana.

Per quanto possa apparire paradossale, mentre cresce la protesta e nonostante la pronuncia negativa del comitato misto paritetico Stato-Regione, un recente piano di ampliamento della stessa base non conosce soste. Si parla dell'arrivo di altri marines, che dovrebbero così passare in breve tempo da 2500 a oltre 4000 uomini e della modernizzazione di una serie di approdi.

Un progetto complessivo che prevede alla fine la costruzione di infrastrutture fisse, attorno alla nave appoggio per i sommergibili nucleari Emory Landi, per un totale 57 mila metri cubi. Davvero un processo anacronistico e quasi surreale in un'area ambientale tra le più suggestive del Mediterraneo che di recente è stata trasformata in un grande parco naturale.

Per capire meglio che cosa significhi la presenza di questo distaccamento basterà ricordare come la Emory Land sia una nave da 22.600 tonnellate, con mille uomini di equipaggio, insieme officina e arsenale galleggiante, con a bordo i missili da crociera Slcm Cruise a testata nucleare. Visto poi che Emory Land è a tutti gli effetti territorio degli Stati Uniti d'America, ogni controllo non è possibile neanche da parte delle autorità militari italiane.

(22 ottobre 2004)

Offline Jello Biafra

  • Eroe
  • *******
  • Post: 16.094
    • http://www.retrocritics.altervista.org
    • E-mail
Via gli Usa dalla Maddalena
« Risposta #1 il: 22 Ott 2004, 16:07 »
Fanno un colpo di stato in Sardegna mettendo Scajola come capo del governo fantoccio? :mrgreen: