E quindi, dopo lunga riflessione, il mio MAME Cabinet, nome in codice "Mimmo", è stato aggiornato a colpi di Raspberry.
All'interno c'era un vecchio PC che aveva visto più e più guerre, con dentro versioni di emulatori programmate da Hammurabi in persona, e che a volte non si accendeva al primo tentativo. Il computer, non Hammurabi. Era ancora giocabile come al tempo, intendiamoci, ma aveva ampiamente passato Quota 100. E quindi...
Quindi ho aperto il retro e ho infilato la testa nel brodo primordiale di cavi, fili e ragnatele da cui nasce lo stupore, procedendo come segue...
- Ho collegato l'alimentazione del Raspberry alla multipla interna, che si può accendere con lo switch esterno.
- Ho individuato le tre USB che portavano alle schede dei gamepad usati per cablare i tasti Sanwa, inficcandoli nel Raspberry.
- Ho spostato nell'USB del Raspberry anche il dongle che mi permetteva di usare una tastiera esterna.
- Ho rimosso il jack audio delle casse e l'ho inserito nella presa jack del Raspberry (qui sono dovuto intervenire anche via software, per far uscire l'audio da jack e non da HDMI).
- Ho posizionato nella multipla interna un vecchio caricatore per iPhone a cui ho agganciato l'USB che alimentava le casse.
- Mi sono procurato un adattatore HDMI-DVI e ho collegato l'uscita del Raspberry al monitor.
- Varie ed eventuali impostazioni software (ancora in corso, ma nulla di problematico)
Elencando i punti a questo modo sembra una passeggiata di salute, ma sto sorvolando su tutti gli intermezzi di passione in cui qualcosa non funzionava come previsto.
Ognuna delle due postazioni ha joystick + nove tasti, quindi come controlli per il retrogaming siamo a posto.
Il monitor ha mille anni, ma cambiarlo credo sia fuori discussione, perché andremmo a finire troppo nel purgatorio delle viti e dei bulloni.
Il mobile esterno è vieppiù amatoriale, ma con una buona ripulita, qualche ritocco e con gli adesivi retrò che avevo comprato tremila anni fa, dovrebbe riguadagnare qualcosina.
La gettoniera è funzionante, ma al tempo era la prima roba che avevo bypassato perché inserire i 20 centesimi per i crediti è spassoso la prima volta, poi anche no.
Parliamo di un cabinato che posseggo da sette anni, ma che almeno un altro paio (o più) dovrebbe averli.
Erano tempi in cui comprare un affare del genere era piuttostamente più complicato, laddove ora puoi aprire un sito web e farti mandare un kit di montaggio personalizzato a cifre all'incirca passabili.
In questi anni l'ho usato... poco? Si può dire pochissimo?
Ma in effetti non mi sono pentito un istante dell'acquisto.
Mimmo mi ha fatto compagnia per anni mentre lavoravo, alle mie spalle, a qualsiasi ora, quando distoglievo lo sguardo dal Mac, lo rivolgevo verso la sua statuaria immobilità e lo ammiravo pensando a quel Ferragni del mio amico Ricky sussurrando tra me e me "chuppamelo!".
Ritornare ad armeggiarci sopra non è stato divertente. È stato fantastico. Ancora più perché ci siamo messi al lavoro insieme allo Gnomo, che ormai ha l'età per farsi un'idea. E ha dimostrato di amare anche lui il prode Mimmo. Un tempo genitori e figli andavano a pesca. Oggi ricablano cabinati MAME con Raspberry e Retropie. Bei tempi. Questi.
Penso che ora Mimmo rimarrà dov'è ancora per qualche anno, pronto per essere ammirato. A meno di guasti imprevisti, ovviamente. Ma credo che stavolta, considerato che dal punto di vista software ha avuto un salto di qualità, ospiterà anche qualche partita in più del passato.
Grazie, Mimmo!