Autore Topic: [Review] Lost in Traslation  (Letto 5392 volte)

0 Utenti e 1 visitatore stanno visualizzando questo topic.

Offline baku.nin

  • Eroe
  • *******
  • Post: 11.826
    • E-mail
Re: [Review] Lost in Traslation
« Risposta #15 il: 31 Mag 2009, 14:16 »
Visto che era stato riuppato mi son ricordato che non l'avevo mai visto e così ho recuperato.

Qualcuno a cui sia piaciuto sto film anche solo al minimo sindacale mi sa spiegare cosa ci ha trovato di così intrigante e perchè sia piaciuto a tutti?

Due semi-falliti in confusione che si ammiccano e si cercano in una Tokyo da cartolina, non diverte, non intrattiene, direte che non è questo lo scopo, ma non mi ha lasciato neanche nulla o quasi dentro, di film che rispetto a questo mi han scavato dentro e lasciato solche e/o ferite grondanti sangue ne trovo a decine.

per riuscire a non far star simpatico murray bisogna metterci di impegno forte. Che altro ha fatto sta gallina dietro la macchina da presa?

Poi la caratterizzazione nipponica... noi faremo anche "Banzai" con Villaggio&Co. ma vedo che anche in america certi stereotipi son duri a morire... i Giapponesi NON USANO LA L per Dio, ma cosa hanno mai fatto per meritarsi questo? E' stato un errore in fase di adattamento italiano o anche nell'originale c'è la frase sulla "L"?

Le uniche note positive sono i landscapes/soundscapes della Tokyo notturna visti dall'auto, con musica shoegaze di sottofondo (non per nulla le musiche sono di Kevin Shield degli incommensurabili My Bloody Valentine :)) registicamente ben fatti, ma stiam parlando di meriti da videoclip musicale.
NO EMO. NO PUCCA. NO JACK SKELETON. NO OTAKU. NO KAWAII. NO GOTHIC PEOPLE. NO METAL CLOWNS. NO LACUNA. NO PIERCED MOUTHS. NO COSPLAYING. NO BLOGGERS. NO MYSPACE'S FRIENDSHIP. NO RAGGA-NIGGA. NO DAMS. NO ELECTRO-SHIT
 LET THERE BE BAKU

Offline Devil May Cry

  • Reduce
  • ********
  • Post: 45.794
Re: [Review] Lost in Traslation
« Risposta #16 il: 31 Mag 2009, 14:20 »
a me fece due palle così, anche se non lo vidi proprio in condizioni buone (tipo amici che ogni due minuti dicevano: "mi sto facendo due palle così")
-_-

Offline Nemo

  • Generale
  • *****
  • Post: 3.969
    • pettanick.net
    • E-mail
Re: [Review] Lost in Traslation
« Risposta #17 il: 02 Giu 2009, 09:56 »
Uno di miei primi post su TFP riguardò proprio la disamina di quanto NON mi fosse piaciuto questo film.
Ora non ricordo neanche molto delle motivazioni, mi son ben guardato dal rivederlo, a parte noia e banalità assortite.
Evidentemente non è scoccata la scintilla, mah.

Offline Darrosquall

  • Reduce
  • ********
  • Post: 21.728
  • Vivo a 60 frame
    • E-mail
Re: [Review] Lost in Traslation
« Risposta #18 il: 02 Giu 2009, 10:27 »
evito il commento di devil come la peste, perchè apprezza film incresciosi. Detto questo, baku, mi sorprendi  :)

c'è poesia dietro il vetro della macchina che inquadra i due personaggi, Scarlett appostata sola in un grattacielo a guardare una metropoli così grande dietro il filtro della lastra di vetro. Bill Murray in questo ruolo di uomo attempato, fuori dal mondo, con la sua crisi di mezza età, che si incontra e si risolleva in un certo qual modo con sentimenti analoghi provati da una ragazza, in una fase diversa della sua vita, un matrimonio appena iniziato e praticamente già finito. E' un film nichilista, la bravura di Sofia Coppola è quello di non forzare mai la mano, di filmare tutto in modo trasparente, mostrando al contempo Tokyo, in una sorta di documentario. Poi hai detto bene, grande colonna sonora, ottimi "videoclip" all'interno del film, che però restano scene memorabili. E' tempo di Santori, è tempo di relax. CATTO CATTO CATTO   ;D
www.myplay.it
Un sito di appassionati, come voi, di viggì e giochi

Offline Devil May Cry

  • Reduce
  • ********
  • Post: 45.794
Re: [Review] Lost in Traslation
« Risposta #19 il: 02 Giu 2009, 10:45 »
Citazione
c'è poesia quando si inquadra il sedere di scarlett

fixed

Offline melaQuit

  • Condottiero
  • ******
  • Post: 5.616
  • inadatto
Re: [Review] Lost in Traslation
« Risposta #20 il: 02 Giu 2009, 10:48 »
i Giapponesi NON USANO LA L per Dio, ma cosa hanno mai fatto per meritarsi questo? E' stato un errore in fase di adattamento italiano o anche nell'originale c'è la frase sulla "L"?

Non so nulla della frase originale, ma in effetti lo stereotipo dell'orientale rappresentato dagli americani non usa la L.
Usa la R.

http://www.youtube.com/watch?v=hGiglVxRMmM
low profile

Offline Dr. Benway

  • Navigato
  • **
  • Post: 842
Re: [Review] Lost in Traslation
« Risposta #21 il: 02 Giu 2009, 12:33 »
mostrando al contempo Tokyo, in una sorta di documentario.

Hmm... documentario direi proprio di no. Il film è ambientato più che altro nel video "Viaggio al centro del mondo" degli 883.  :)
La Tokyo di Lost in Translation è ridotta a stereotipo: il solito esotismo insulso, le solite stramberie portate a paradigma della vita tokyense, i giapponesi macchiette senza profondità... Una teoria di cliché banali e scontati che offre lo spunto per fare del facile - e quindi poco ficcante - umorismo. La città è raccontata, percorsa e vissuta con la faciloneria del turista più sprovveduto. E questo non credo sia fatto con consapevole ironia. Infatti devo ammettere che ho visto molti turisti (americani in primis) vivere la citta nella stessa ottusa maniera dei protagonisti del film e temo che la regista condivida questo approccio superficiale.
Questo per me è un gran difetto del film, per il resto non brutto (ma neppure eccezionale, per me).
"Eheu fugaces labuntur anni" Orazio

Offline Getter

  • Stratega
  • *****
  • Post: 4.372
  • SteelersNationUnite
Re: [Review] Lost in Traslation
« Risposta #22 il: 02 Giu 2009, 12:55 »
E' un film nichilista
EHHH?!!! No, dai, stai scherzando.

La Tokyo di Lost in Translation è ridotta a stereotipo: il solito esotismo insulso, le solite stramberie portate a paradigma della vita tokyense, i giapponesi macchiette senza profondità... Una teoria di cliché banali e scontati che offre lo spunto per fare del facile - e quindi poco ficcante - umorismo. La città è raccontata, percorsa e vissuta con la faciloneria del turista più sprovveduto. E questo non credo sia fatto con consapevole ironia. Infatti devo ammettere che ho visto molti turisti (americani in primis) vivere la citta nella stessa ottusa maniera dei protagonisti del film e temo che la regista condivida questo approccio superficiale.
Beh, alleluja. Tutto il contrario di ciò che avviene ad esempio in Heavenly Forest, dove l'ironia non viene fatta sulle usanze/tradizioni/peculiarità del popolo ospitante ma di quello ospite, in questo caso un giapponese in America.
Voi siete sicuri di essere nel giusto, tuttavia non volete che la pensino tutti come voi. Non c’è verità senza gli scemi. (Don DeLillo)

Offline ferruccio

  • Eroe
  • *******
  • Post: 17.675
    • Single Player Coop
Re: [Review] Lost in Traslation
« Risposta #23 il: 02 Giu 2009, 13:51 »
La Tokyo di Lost in Translation è ridotta a stereotipo

Ma scusate, non era esattamente questo il punto del film? Questi due si trovano in una città sconosciuta non perché gli interessa la città stessa, ma per caso/inerzia. L'incomunicabilità è data dal fatto che si trovano del tutto soli in un contesto diverso e alieno. Non a caso, nell'unico situazione in cui i due si divertono (quando escono la sera), c'è la rappresentazione meno stereotipata dei giapponesi (gli amici di lei).
Lost in Translation non è un film su Tokyo, nè sul Giappone. E' un film che sarebbe stato uguale anche se lo sfondo fosse stato diverso.
E allora Mozart?

Offline Darrosquall

  • Reduce
  • ********
  • Post: 21.728
  • Vivo a 60 frame
    • E-mail
Re: [Review] Lost in Traslation
« Risposta #24 il: 02 Giu 2009, 14:23 »
beh chiaro, sono calati in un contesto alienante per entrambi, Poi oh, la sequenza di Scarlett che cammina in mezzo alla parte più antica di tokyo, a pochi passi dal chaos urbano?Pure quello stereotipato?Mah!!!!
www.myplay.it
Un sito di appassionati, come voi, di viggì e giochi

Offline baku.nin

  • Eroe
  • *******
  • Post: 11.826
    • E-mail
Re: [Review] Lost in Traslation
« Risposta #25 il: 02 Giu 2009, 16:08 »
Ma sì, infatti, il film sarebbe stato na palla pure ambientato a Seul, a Cracovia o a Rovigo. :)

Condivido il post del (nippo-emigrato o ricordo male?) dr.benaway in tutto, poi oh non è manco il peggio del peggio che abbia visto, vorrei chiarire, ma sicuramente non mi ha lasciato dentro niente.

Sono l'ultimo difensore della nippofilia in questo covo di Otaku che siete VOI :), ma sono altresì convinto che a Tokyo non si inseriscono perchè sono sostanzialmente una palla Loro come persone (cosa pretendere da una ragazza laureata in filosofia che cerca il senso della vita in un cd di autostimolo della peggior didattica e paccottiglia new age, non aggiungiamo altro :D) e gli occidentali che frequentano (il marito di lei... non parliamo della sua amichetta sciatta).

Lui è ostile all'ambiente perchè scazzato di suo, evita le formalità giapponesi che sembra conoscere bene, lo rifiuta da subito, e gli amici di lei non mi sembrano assolutamente "cool" o più apertioccidentalizzati... mi sembrano la solita palla di giapponesi, ma fanno cose da giapponesi classiche e tipiche, ovvero dire cazzate noiose e cantare al Karaoke facendoti i complimenti anche se hai fatto schifo. :)

Nooon vorrei ricordare male, ma Scarlatta si immerge nel Giappone tradizionale perchè va a Kyoto a un certo punto (a non si sa a far cosa... ma d'altronde nel film non lo sa nemmeno lei). Per me Tokyo ne esce eccessivamente vuota e bidimensionale (ottimo il riferimento al video degli 883 :D), come la visione del Giappone tutta. E la frase sulla L è Oggettivamente fastidiosa, perchè falsa e poggiante sul Nulla, a differenza del 99.9% dei luoghi comuni, che solitamente appoggio sempre infatti. :)
NO EMO. NO PUCCA. NO JACK SKELETON. NO OTAKU. NO KAWAII. NO GOTHIC PEOPLE. NO METAL CLOWNS. NO LACUNA. NO PIERCED MOUTHS. NO COSPLAYING. NO BLOGGERS. NO MYSPACE'S FRIENDSHIP. NO RAGGA-NIGGA. NO DAMS. NO ELECTRO-SHIT
 LET THERE BE BAKU

Offline Dr. Benway

  • Navigato
  • **
  • Post: 842
Re: [Review] Lost in Traslation
« Risposta #26 il: 02 Giu 2009, 16:13 »
Forse mi sono espresso male: il punto non è che la Tokyo vista dai personaggi sia stereotipata, quanto piuttosto che la regista stessa sembra riservare alla città il medesimo trattamento superficiale. Per fare un film sui ciechi, non è necessario dimostrarsi tali.

Tu dici: "L'incomunicabilità è data dal fatto che si trovano del tutto soli in un contesto diverso e alieno."
Secondo me, invece, l'incomunicabilità è data dal fatto che i due protagonisti si rifiutano di scendere a compromessi e cercare un dialogo col contesto alieno. Ad esempio, sul piano linguistico non viene ridicolizzata l'ignoranza del giapponese dei protagonisti, bensì la difficoltà dei giapponesi di esprimersi in un buon inglese. Quello che viene sottolineato, mi pare, non è tanto lo smarrimento che deriva dal trovarsi in un luogo sconosciuto, quanto piuttosto (con tipico sguardo orientalista) l'anormalità del luogo stesso.

Insomma, l'esotismo è ingrediente mal dosato da parte della regista, che percorre Tokyo con la stessa indifferenza e alterigia dei suoi personaggi. O almeno così mi è parso.


Lost in Translation non è un film su Tokyo, nè sul Giappone. E' un film che sarebbe stato uguale anche se lo sfondo fosse stato diverso.

Sono d'accordo, ma dato che è stata scelta Tokyo come ambientazione, uno sguardo originale o interessante sulla città non mi sarebbe dispiaciuto



Poi oh, la sequenza di Scarlett che cammina in mezzo alla parte più antica di tokyo, a pochi passi dal chaos urbano?Pure quello stereotipato?Mah!!!!

Be', quello di Tokyo come città in cui convivono fianco a fianco passato e futuro è uno degli stereotipi più vieti.  :)
"Eheu fugaces labuntur anni" Orazio

Offline eugenio

  • Eroe
  • *******
  • Post: 11.145
Re: [Review] Lost in Traslation
« Risposta #27 il: 03 Giu 2009, 10:05 »
Ma sì, infatti, il film sarebbe stato na palla solo se ambientato a Rovigo.

Fixed. Per conoscenza.

Offline Yoshi

  • Moderatore
  • Eroe
  • *********
  • Post: 12.284
  • Su Steam: yoshitfp
Re: [Review] Lost in Traslation
« Risposta #28 il: 03 Giu 2009, 10:14 »
Poi la caratterizzazione nipponica... noi faremo anche "Banzai" con Villaggio&Co. ma vedo che anche in america certi stereotipi son duri a morire... i Giapponesi NON USANO LA L per Dio, ma cosa hanno mai fatto per meritarsi questo? E' stato un errore in fase di adattamento italiano o anche nell'originale c'è la frase sulla "L"?

Ti riferisci a questa scena? http://www.youtube.com/watch?v=SuxAg9NB6v8
In originale rende molto meglio, dato che c'è una giapponese che parla inglese malissimo (quindi relisticamente) e non un'italiana che finta di essere una giapponese che parla inglese malissimo.
In generale tutto l'adattamento italiano è orrido comunque, il pregio dell'originale era di non tradurre praticamente niente di quello che dicono i giapponesi, mentre in italiano mi risulta sia stato tutto doppiato, giusto?
Sto giocando online a Civ 6

Offline Wis

  • Highlander
  • *********
  • Post: 67.266
  • Mellifluosly Cool
Re: [Review] Lost in Traslation
« Risposta #29 il: 03 Giu 2009, 15:31 »
Il luogo comune della "L" è stata usato dai doppiatori italiani. E non mi sembra che i due protagonisti vedano l'oriente con alterigia, nonostante la loro triste situazione emotiva potrebbe facilmente portarli in quella direzione (e all'inizio è così).
E' vero che ci sono altri luoghi comuni e capisco chi accusa il film di dare un'impressione di superficialità nell'analisi del Giappone, ma mi piace credere che sia solo un espediente per avvicinare lo spettatore ai protagonisti.
Professional Casual Gamer