Bone Tomahawk ( S. Craig Zahler, 2015)
Un western horror, che dei 2 generi prende soprattutto il meglio.
La storia parla dell'attacco in un misconosciuto villaggio western di una banda di indiani cannibali. Come in ogni western che si rispetti nella prima ora si sparerà 10 volte (e non parlo di scontri a fuoco ma proprio di quante colpi vengono sparati) per poi movimentarsi più avanti. Molto splatter anche se con uno stile asciutto proprio rimanendo un western. Molto folle, riesce persino a darmi buoni brividini horror nella aprte centrale ma mi ci sono divertito. Kurt Russel fa lo sceriffo.
Moonwalkers (Antoine Bardou-Jacquet, 2015)
Film francese ma ambientato in Inghilterra, è la storia di un agente CIA (naturalmente gigantesco e tutto di un pezzo, uno spettacolare Ron Perlman) che ha la missione di reclutare Stanley Kubrick per filmare un finto allunaggio nel caso che l'Apollo 11 fallisca la sua missione. Però viene fregato da un manager di una band rock (Rupert Grint, il Ron di Harry Potter) e da lì incomincerà l'avventura. Divertente, un mischione di trama che va dalla cultura hippe a criminali inglesi armati e spietati. Tipica commedia ma che non disdegna di mostrarsi pulp quando serve. Sarò la quarantena ma è un film dove sia tra i personaggi principali che tra le comparse femminili sono tutte fighe, ma tutte. Consigliato per vedersi un'ora e mezzo divertente. Tra l'altro in fatto che sia francese stupisce per il fatto che in Italia film del genere ed è un debutto, non un nome grosse) è impossibile vederli.
Disney 1960 - 1973La Disney di questi anni segue quella del decennio precedente, ovvero il suo momento di massimo splendore, quello che ancora oggi tutti ci ricordiamo. La morte di Walt nel 66 causerà certo scossoni, infatti mentre la compagnia in sè continuava nel suo espansionismo (nuovi parchi a tema, debutto in borsa, apertura di altre case di produzione, ecc...) la produzione continua di film si stopperà per 10 anni con 2 solo eccezioni.
Quello che si nota è che si stava andando verso una standardizzazione della animazione Disney. La tecnologia aveva portato ad una diminuzione dei costi e la compagnia fu brava ad contenerli ancora di più tramite certi meccanismi di "riciclo".
Quindi abbiamo film molto divertenti ma è finito la bellezza dell'animazione completamente a mano di opere come
Bambi o osare in campo grafico come fu fatto per
La Bella Addormentata Nel bosco.
. Si parla persino di 5 film con lo stesso regista, cosa inedita fino ad ora, ma che fa capire come le cose stavano cambiando nel mondo dell'animazione.
Per esempio senza la nuova tecnica xerografica che permetteva di risparmiare notevolmente sull'inchiostrazione probabilmente
La Carica Dei 101 non esisteva e un film con 101 dalmata capite che era importante. Film molto divertente che presenta uno dei villan più spettacolari di sempre (altro che Malificent, scusate dovevo dirlo), la temibile Crudelia De Mon (O De Vil come in versione originale). Carucci i vari caracther design che con pochi dettagli riescono a trasmettere il carattere di alcuni cuccioli. Comunque si parla di un film carino alla conta dei fatti.
Molto più interessante è
La Spada Della Roccia del '63. Perché la spada della roccia funziona in tutto, praticamente. Ciò visto anche un discorso elogiativo sull'innovazione con il fatto che se hai un meccanismo che ti lava i piatti in automatico (il boom delle lavastoviglie domestiche inizierà negli anni 70, guarda caso) come la magia di Merlino è ovvio che puoi concentrarti più nello studio e nel valorizzare la tua conoscenza. Un pò il discorso che ha portato avanti
Onward quest'anno.
Apparte le mie sovrainterpretazioni, è un film molto bello, tutta la storia delle trasformazioni è un ottimo modo per mostrare a schermo situazioni divertenti. Uno dei pochi film Dysney che non ha mai avuto un seguito e i cui personaggi non si trovano dappertutto nelle produzioni Disney (apparte magari Maga Magò) ma funzionano benissimo all'interno del film.
Il libro della Giungla arriverà dopo la morte di Walt Disney anche se fu lui ad approvare l'idea.
Ecco, il libro della giungla è un film che sulla carta è spettacolare ma rispetto al precedente è palesemente indirizzato ad un pubblico più bambinesco con tutti stì personaggi fuori di testa che popolano la giungla che alla lunga annoiano. Cioè dopo la scena delle scimmie per me il film poteva finire lì, il resto è un ripetersi di scenettine più meno già viste (il serpente, gli elefanti) e stò nemico affascinante ma anche abbastanza innocuo. Però è sicuramente gli occhi di adulto che parlano. E gli occhi di adulto nel vedere la canzone della bambina nel finale storcono la bocca, ma sappiamo già che erano altri tempi (chissà se fosse stato un moderno videogioco se avrebbero cambiato la scena e cosa avrebbero detto sui social..).
Anche le musiche, spettacolari all'inizio (consigliatissima la cover di
The Bare Necessities di Brian Wilson!!!), dimenticabili poi.
Insomma prima metà molto bella, la seconda si dorme.
Muore Disney e la divisione animazione rallenta abbastanza. C'era rimasto ancora un progetto che Disney aveva approvato:
Gli Aristogatti. Ecco, gli Aristogatti è particolare come film, perché da un idea riciclata (una mischio tra
La carica Dei 101 e
Lilli E Il Vagabondo, però con i gatti) viene fuori un film buono che usa tantissimo lo splastick in maniera massiccia, anche se relegato a pochi personaggi, tra cui il villain patetico, Su questo fattore davvero si torna ai tempi dei corti animati anche se la magia dell'interazione tra musica e immagini è praticamente scomparsa. Però ha una colonna sonora magari manieristica ma che io adoro (anche qui, tra le 1.000mila cover che si trovano su youtube di
"Everybody Wants Be A Cat" consiglio quella dei Psapp, gruppo reggae tedesco) con tanto di personaggi gatto musicisti che si ispirano a personaggi veri (buffissimi). Insomma, in certe scene è difficile volergli male. Poi tra gatti e cani, per me gatti tutta la vita.
Siamo al '73 e spunta il primo progetto a cui Disney non aveva davvero partecipato:
Robin Hood (sentite le trombe sotto a leggere il nome??).
Ragazzi, Robin Hoob visto oggi è un film del tirare al risparmio.
Un sacco di cose sono riciclate: Little John è Baloo nelle sequenze di danza, stessa cosa per altri personaggi, i vestiti di certi personaggi vengono da produzioni precedenti, Nottigham è composta solo da 10 personaggi che si ripetono e la stessa cosa le guardie e gli arcieri del castello che tra l'altro usano spesso le stesse animazioni di continuo. Una poeracciata. Però funziona, sentite. E' proprio il mio classico Disney
classico c'è da dire, però malgrado le evidenti limitazioni (ed in tutto) agli occhi di un bambino sicuro tutt'oggi funziona con quel attacco al potere che tutt'oggi esalta noi grandi. Anche le musiche nella sua semplicità, nel suo riciclo di vecchi Classici (anche qui!) e la non coerenza con la storia (Il Cantagallo è un cantautore country americano anni '50, difficile trovarli in Inghilterra durante il medioevo, mi sa) sono memorabili. Tra l'altro malgrado l'inconsistenza dei nemici presenta molti più momenti oscuri rispetto ad altri classici Disney che limano molto quest'aspetto. L'arresto di Fra Tac funziona benissimo, in questo.
Però è un dato di fatto che è una poraccia.
Prossimo capitolo siamo dai fine '70 ai fine '80, dove ci saranno film che non so se ho veramente voglia di vedere, vediamo.
Ballata dell'odio e dell'amore (2010, Álex de la Iglesia)
E' su Raiplay. Narra di Javier che entra in un circo come pagliaccio triste per seguire le orme di famiglia. Lì si troverà in un folle triangolo amoroso con come avversario l'altro pagliaccio della compagnia (quello allegro ma violentissimo ed ubriacone) ma soprattutto la trapezista Natalia, una Carolina Bang spropositata nella figaggine. Siamo verso la fine della dittatura Franchista e spesso i destini dei 3 protagonisti si incrociano con quelle del paese spagnolo al tempo (
Voi di che circo siete? best battuta ever).
E' un film folle, di quel grottesco e surreale a cui solo gli spagnoli riescono ad attingere. Quindi bisognerebbe sorvolare in alcune cose che sembrano forzature (tutto il personaggio di lei è strampalato nei suoi continui cambi di idea). Però a me è piaciuto un sacco, con scene e dialoghi spettacolari. Tra l'altro, apparte nel finale (che ricorda tantissimo il
Batman di Burton e per un sacco di ragioni) è il tipico film che con poco fa tanto, tutto è predisposto per ingannare lo spettatore che è portato ad immaginare molto di più. In questo la prima parte del film è esemplare.
Consigliato tantissimo. Se reggete il grottesco spinto ai massimi livelli spagnolo vi ritrovate uno dei film più belli degli ultimi 10 anni.