A Dirty Carnival (Ha Yoo, 2006)Un gangster movie coreano dove fare il gangster è una scelta di carriera come un altra e il protagonista è un bravo guaglione per la maggior parte del tempo, a parte quando pugnala la gente nei bagni ma solo per lavoro.
Lo sviluppo della trama è prevedibilissimo e in linea con il genere, ma tutto è realizzato molto bene e i protagonisti sono ben caratterizzati.
Le scene di azione sono relativamente poche ma ben fatte e hanno un taglio abbastanza realistico o comunque il numero di mossine di kung fu è sotto la media per un film asiatico.
Non male.
Strange Circus (Sion Sono, 2005)Questo è cinema estremo al suo apice, nella sua variante Ero Guro, erotico, grottesco, nonsense.
Di base la storia rappresenta la labirintica discesa nella follia di una scrittrice, ma è difficile parlare della trama perché in questo film tutto si confonde e tutto si scambia. La madre diventa la figlia e la figlia la madre, le vittime diventano i carnefici, le donne diventano uomini, il passato si confonde con il presente, i personaggi del libro diventano persone reali e le persone reali personaggi del libro. Il narratore è inaffidabile. Tutto si mischia e si confonde al punto che non è più possibile distinguere la realtà dalla finzione.
Il titolo è azzeccato, è uno strano circo affascinante e rivoltante pieno di orrori grotteschi, fra abusi e incubi di ogni genere: pedofilia, incesto, mutilazioni, sangue che gronda dai muri, bare piene di rose che prendono fuoco, ghigliottine, gente che urla in preda alla follia. Tuttavia la violenza esplicitamente mostrata è poca cosa.
Visivamente notevolissimo, labirintico e onirico, un po’ Shining, un po’ il Seme della Follia, un po’ Lynch.
Da vedere assolutamente per gli amanti del cinema estremo.
Suicide Club (Sion Sono, 2001)Capolavoro.
Il film si apre con una scena assurda con 54 ragazzine che si tengono per mano tutte contente e al grido di un due tre si gettano sotto a un treno. La stazione si inonda di sangue.
Seguono altri suicidi mentre un gruppo di detective cerca di scoprire se esiste una misteriosa setta che induce la gente a suicidarsi online e tramite messaggi subliminali. Ma non è un thriller, è puro delirio e sul finale il film vira su toni sempre più surreali e non vengono date risposte.
Un altro gran film di Sono, forse un po' più grezzo dei suoi lavori successivi, ma non meno potente anzi. Per certe intuizioni riguardo all'impatto di internet sui rapporti sociali era parecchio avanti (il film è del 2001). Gli stessi temi vengono ripresi e approfonditi nel più riflessivo prequel / sequel Noriko's Dinner Table.
Are you connected to yourself?Conspirators of Pleasure (Jan Svankmajer, 1996)Forse il termine “surreale” viene utilizzato un po’ a sproposito a volte, ma questo è un vero film surrealista, come alcuni di Bunuel per intenderci.
Il tema è semplice, in pratica il film segue le perversioni erotiche estremamente elaborate di alcuni individui, perversioni che in alcuni casi si intersecano fra loro e si influenzano a vicenda.
Tipo una tizia che fa le palline con la mollica di pane e le nasconde in un mobile sotto le scale del condominio, poi quando ne ha abbastanza le porta a casa, riempie una tinozza e ne aspira una metà con il naso con due specie di cannucce giganti, il resto le infila nelle orecchie con un imbuto, poi si distende sul letto e raggiunge l’orgasmo. Una volta finito espelle tutte le palline, ne fa un pacchettino che consegna ad un altra tizia che le fa mangiare ai suoi pesci che tiene in una tinozza e che sono il suo fetish, tipo che lei gode accarezzando i pesci e infilando i piedi nella tinozza per farseli succhiare dai pesci mentre fa il telegiornale (questa è una giornalista televisiva).
Non ci sono dialoghi, solo musica ed effetti sonori e alcune scene sono realizzate in stop motion.
Una visione strana e affascinante, devo vedere altro di Svankmajer.