Seven Psychopaths (2012) di
Martin McDonaghPerché ho voluto recuperare questo film?
Perché dello stesso autore ho visto
In Bruges, e mi ha sorpreso in positivo.
Perché dello stesso autore ho visto
Tre manifesti a Ebbing, Missouri, ed è un capolavoro.
E allora sono tornato indietro, a questo polpettone che parte come
Pulp Fiction, prosegue come
Paura e Delirio a Las Vegas e finisce... come finisce.
È la storia di uno scrittore per il cinema impegnato a scrivere una sceneggiatura intitolata "Sette psicopatici" (Colin Farrell), del suo amico attore fuori di testa che tenta di aiutarlo (Sam Rockwell) e dell'altrettanto fuori di testa gangster (Woody Harrelson) che si ritrova impelagato con i due per una storia di cani. Senza contare l'amico dell'attore (Christopher Walken), non dovesse bastarvi il cast.
La prova degli attori è fenomenale, ma devo dirlo?
Alcune situazioni sono degne di Pulp Fiction, ma con un loro stile.
Due o tre battute e/o scene starebbero giuste giuste in un manuale del cinema.
Ora, perché non è un capolavoro anche questo?
Perché gli incastri della storia non funzionano, secondo me.
La successione degli eventi non riesce a creare una tensione, una curiosità, un ghigno, quando invece con il materiale che propone doveva assolutamente. C'è molta gente che muore, ma chiunque sia non riesce a muovere le corde.
Il film rimane molto bello, e consiglio di vederlo (soprattutto perché potreste non avere la mia stessa impressione), ma mi sembra un'occasione persa per ambire a qualcosa di epico.
Ad ogni modo, vedete
Tre manifesti a Ebbing, Missouri, fine.