Sing Street (2016, John Carney)
Dublino, inizi '80. Un quattordicenne cambia scuola per ragioni "economiche" (i genitori non possono più permettersi la vecchia scuola) e finisce in un istituto cattolico, pieno di bulli e rigide regole. Un giorno vede una ragazza e se ne innamora.
Gli si avvicina e chiede se vuole fare la modella nel videoclip della sua band "futurista". Lei accetta.
Peccato che lui non abbia una band, se l'è inventata sul momento per fare colpo.
Favola semplicissima, svolgimento basico, attori non proprio professionisti (ma mooolto giovani) e una scena finale francamente goffa e un pò lunga.
Il resto, film bellissimo. Di quelli che scaldano il cuore. Ripeto, trama banale, praticamente sai come tutto andrà a finire e la storia in sè si ferma a metà di un normale film di queste storie. Ma c'è una dolcezza in tutto ciò che fanno i personaggi, nella loro nerditudine, che non puoi fare a meno di volergli bene.
E poi c'è la musica. Inizi anni '80. Synth come se piovesse. E cavolo se piove in Irlanda.
Duran Duran, The Cure, Clash, Joe Jackson (già, tutta roba inglese, al di là del maledetto stretto...). Quindi viviamo la storia dei primi passi di una band che tenta di replicare quei suoni futuristi.
Anche senza arrivare ai Cabaret Voltaire, anzi le canzoni della band (tutte originali) sono synth-wave ma in una forma parecchio pop ma francamente irresistibile.
Tra l'altro è su
Raiplay, tanto per aggiungere bellezza al tutto.