L'ho visto anch'io qualche giorno fa.
Il film è sicuramente interessante e ci sono diverse sequenze veramente riuscite. Pare incredibile che abbiano speso solo 6 milioni di dollari per produrlo. Il bambino che interpreta Agu, poi, è molto bravo.
Tuttavia devo ammettere che non mi ha convinto del tutto. In particolare la discesa nell'abisso, per così dire, mi è sembrata mancare un po' di vigore. Se da un lato ho apprezzato il fatto che il regista abbia deciso di non calcare la mano con la violenza (l'avevo sentito in un intervista a Fukunaga e per questo mi sono deciso a vedere il film), dall'altro mi è sembrato che non abbia avuto il coraggio spalancare completamente la porta sull'inferno, per così dire.
A parte la fortissima scena in cui viene incoraggiato a uccidere a colpi di machete il soldato preso prigioniero, infatti, il Agu sembra avere più il ruolo di testimone che di perpetratore attivo della violenza, e che osservi con occhio quasi distaccato quello che gli succede intorno. L'impressione è che Agu mantenga una certa distanza da quello che succede, che non si comprometta veramente.
Certo, questo è confortante perché garantisce un minimo di speranza, ma il ritratto che ne esce è non è abbastanza potente per rendere con efficacia l'orrore della condizione vissuta dai bambini soldato (che, almeno per quanto ne ho letto, è di una brutalità raccapricciante).
Paradossalmente, mi ha convinto molto di più la prima parte del film, quella che mostra lo spaccato di vita quotidiana del protagonista prima che tutto vada a rotoli. Ovviamente non potevo pretendere che continuasse così fino alla fine, ma in quella prima mezz'ora il film è veramente godibile.