Premessa: sono un poveraccio che non capisce molto di cinema, sono limitato e ne sono cosciente. D'altronde sono quello a cui non è piaciuto Brazil.
Ho visto Holy motors, elogiato da molti come capolavoro etc etc. Ecco, se fate parte dei molti, non vi offendete e non prendete sul personale quello che sto per scrivere, non ho alcuna intenzione di "trollare".
I registi-filosofi mi hanno frantumato le palle.
E' il primo film di Carax che vedo e, per quanto mi riguarda, questo regista rientra perfettamente nella definizione che ho dato, nella sua peggiore accezione.
Cosa c'è in questo film? La vita, il sogno, il cinema, il dualismo attore-spettatore, il meta-linguaggio, l'auto-referenziazione, uno-nessuno-e-centomila, omaggi ai vari generi cinematografici, l'uomo che indossa una maschera ogni giorno della sua vita, critiche varie alla società moderna.
Insomma, roba banalissima, trita e ritrita. Tutta insieme. E già vista altrove, magari solo in minima parte, ma trattata molto meglio.
Perché, secondo me, per veicolare un messaggio (il messaggio del regista, in questo caso) non solo non c'è bisogno di stare lì a masturbarsi mentalmente, ma proprio non si dovrebbe: il difficile è veicolare quel messaggio in maniera semplice e renderlo accessibile a tutti, magari nascondendolo tra le righe e appassionando lo spettatore.
Invece lo spettatore, o meglio *io* spettatore, mi sono annoiato (e sono stato buono, ho scelto l'espressione più banale dopo averne cancellate cinque o sei molto più colorite) per due lunghissime ore. E pure, di film lenti (dal ritmo lento, lentissimo) ne ho visti tanti. Ma sono stati evidentemente più coinvolgenti e più emozionanti di Holy motors.
Concludendo: un contenuto poverissimo perché banale, regia e montaggio nella media, scene non esaltanti con qualche eccezione (ah, vabbè, ma era realtà-sogno-cinema-sticazzi, quindi ci sta), fotografia al minimo sindacale (e con Parigi sullo sfondo si sarebbe potuto fare ben altro), musiche orripilanti (quelle tre note al piano che ogni tanto tornavano, che irritazione... ma piazzaci un brano di Satie, che ci sarebbe stato divinamente bene! L'"intervallo" con i bandoneon, poi, è agghiacciante, per non parlare della canzonaccia cantata dalla Minogue).
A chi, come me, soffre di orchite nel caso di film del genere, consiglio vivamente di non guardarlo.
Giudizio sintetico: due palle, grosse così. Amen (in omaggio al titolo, così faccio pure io una citazione).