piccola esperienza con "nuovo" telefono HUAWEI senza la suite di applicativi Google:
vicina di casa, signora anziana con problemi cardiaci, ha ricevuto in regalo dai figli un nuovo Huawei P40 Lite e deve accoppiarlo con un dispositivo medicale per la rilevazione dei dati trasmessi dal pacemaker direttamente all'ospedale, via blutooth e app.
Tutto molto semplice, sulla carta, e nella realtà... se hai il Playstore di Android (o l'Appstore di iOS)
l'applicazione infatti è disponibile unicamente dai 2 store ufficiali, non ve ne è traccia sugli store "alternativi": è recuperabile come APK, anche nella sua versione più recente, ma il sideload - pur installandola - non restituisce una app funzionante: l'accoppiamento blutooth col dispositivo non va a buon fine (ipotizzo che il problema sia nel fatto che richieda la presenza di librerie di supporto native di Google).
Morale: dopo smanettamenti vari ho suggerito alla signora di rendere il cell ai figli, e di farselo cambiare con uno XIAOMI o qualsiasi altra cosa con supporto nativo alla Google suite.
CONCLUSIONE: ok che è un caso limite, ma come riescono a vendere ancora HUAWEI dopo l'uscita (forzata) di Google? E' palese che da leader di mercato siano ridotti alle briciole, con una limitazione del genere mi aspetto che non vendano proprio più niente.
Huawei ha fatto un pasticcio incredibile e sta gestendo il processo di creazione del suo ecosistema in maniera approssimativa.
Prima è corsa ai ripari affidandosi a un'app di un programmatore random che andava a spulciare qualsiasi store alternativo per cercare di rimpinzare le carenze di Appgallery, facendola diventare di fatto l'hub di partenza per procacciarsi le app più necessarie ma mettendo a potenziali rischi l'utenza che tipo andava a scaricare le app bancarie chissà da quali fonti.
Poi ha iniziato a spingere le webapp, con tutorial grotteschi sui social nei quali ad esempio spiegava che per usare youtube bastava andare sul browser e guardare i video da lì.
Poi ha lanciato petal search, hub ufficiale dal quale cercare le app (sostanzialmente da Appgallery e Apkpure) ma anche qui a parte l'aspetto molto anni 90 del tutto le app scaricate da apkpure NON si aggiornano automaticamente come dovrebbe invece essere la prassi su un dispositivo android da 10 anni a questa parte.
Per condire il tutto Huawei inoltre ha messo su un programma di ambassador (del quale faccio parte) che si venderebbero la mamma per avere uno smartphone aggratise quindi sui social sono un esercito di "io mi trovo benissimo e ci faccio tutto!!!" mentre in privato piangono perché Instagram non è aggiornato o funziona male.
Ora, capisco che ormai avevano messo su la linea P40 e il ban è stato un po' improvviso, capisco che in cina google non sanno cosa sia, ma io al posto loro avrei reso l'installazione dei servizi google a prova di pensionato (ma parlo da profano) con un tutorial stra semplificato e alla portata di tutti alla prima accensione.
Al mio P40 Pro li ho aggiunti dopo una settimana, con una procedura allucinante, ma ho un telefono perfetto.