Può sembrare OT, in realtà è una lieve critica alla rece di Teo.
Si accomodi pure
Uomo della banana, con TZP non si è mai OT, o quasi.
Vado al punto: ma davvero riesci ad "entrare" in Max Payne 2?
In alcuni passaggi del gioco sì.
In altri un po’ meno.
Se nella recensione c’è scritto quello che ho scritto, evidentemente hanno pesato di più quelli sì.
Mi riferisco all'aspetto narrativo. Sinceramente, non mi sovvengono dialoghi e testi più ridicoli di quelli di Max Payne. Innanzitutto la storia è assurda fin dall'inizio: una serie di complotti che fanno sembrare il tutto un film comico. E poi le frasi di Max... oddio. Per dire che c'era freddo di solito il nostro buon Max parte così: "Il gelo del mio cuore si estendeva alle nubi sopra il cuore scuro della città mentre il vapore fuoriuscente dai tombini sbrinava le mie tristi scarpe nere...". E così via. Il gioco è tutto così. Con, per giunta, un protagonista odioso e paranoico.
Recentemente ho visto dei polizieschi anni ’70, e sono un po’ come
Max Payne: è tutto così coatto, così “sovraccarico” da sembrare iperbolico, irreale.
Che Sam Lake sia un appasionato di poliziottesco all’italiana?
Dai no, metti giù la Desert Eagle, nella prossima risposta farò il serio, giuro. ^__^"
Mi è sembrato tutto troppo sopra le righe.
Guarda, è un limite che avevo segnalato recensendo il
primo episodio qui in My Review, e che in
Max Payne 2 ho ritrovato uguale, ma il fondoschiena di Mona mi ha conturbato così tanto che alla fine ho perdonato tutto.
Ah che donna…
Di cosa stavamo parlando? Ah già, ok è innegabile che quello sia ormai uno dei tratti distintivi della serie. Piace o non piace.
A me piace, ma solo fino ad un certo punto.
Continuo però nella prossima risposta…
Max Payne 2, a mio parere, vorrebbe essere un noir ma, almeno fino al punto che ho giocato io, sembra la parodia di un noir.
E se fosse voluto?
E se tutto questo manierismo [1] eccessivo fosse un modo per giocare con i canoni del noir?
Sam Lake non nasconde la sua natura giocosa, la sua capacità di prendersi in giro, basti pensare alla serie televisiva che viene trasmessa nel gioco o alle frasi in cui si accenna ai videogiochi [non le cito perché non me le ricordo bene, sorry, dovrei riprendere in mano il gioco].
Che dici, se lo inquadriamo come un fumettone può reggere?
Insomma: dei personaggi che soffrono in maniera inumana non bastano a fare una buona storia.
MMM… ok, annoto una seconda tacchetta alla voce “Ma che è sta roba?” sotto a quella di
Giobbi.
Per quanto mi riguarda posso dire che mi pongo in una zona “intermedia”.
Non so se posso ricondurre quello che mi è piaciuto di
Max Payne 2 al concetto di “storia”, forse sarebbe più corretto parlare di “cartoline”. Alcune sequenze, alcuni dialoghi, qualche tavola pitturata, un effetto speciale di qua, un grappolo di motivi musicali di là, un cadavare sparato in aria in slo-mo come neanche i fratelli Wachowski, l’acidissima [e al tempo stesso elegante abbestia] casa dei giochi di Mona, i titoli di coda e altre cose così senza dimenticare il costante alone di sfiga che Max ha appiccicato addosso, e che me lo rende un miliardo e mezzo di volte più simpatico [2] rispetto a personaggi ben più quotati, ma che evito di nominare per non scatenare un flame…
Insomma, questa insalatona per me ha rappresentato un buon valore aggiunto. Al di là delle approssimazioni o delle cadute di tono, il vecchio Max ha sempre i suoi motivi di fascino.
Teo.
[1] Non garantisco sull'esistenza di questa parola nei dizionari di italiano
[2] A scanso di equivoci: ho detto più simpatico, non il mio preferito [che non esiste] o
il più migliore di tutti i tempi