Autore Topic: House Of The Dead 3 - recensione  (Letto 1428 volte)

0 Utenti e 1 visitatore stanno visualizzando questo topic.

Offline Sol_Badguy

  • Generale
  • *****
  • Post: 3.869
House Of The Dead 3 - recensione
« il: 16 Mar 2003, 01:57 »
Publisher: SEGA - Infogrames  ***         Developer: Wow Entratainment   ***          System: X-Box
THE HOUSE OF THE DEAD 3
SEGA fa rivivere in chiave cosmetica moderna, la meccanica classica degli shoot-em-up con light gun ed è sfida e provocazione alla filosofia dell' hard-core-gamer

La comunità videoludica ha ormai istituzionalizzato la figura dell'hard-core-gamer (hcg), inteso come il giocatore "duro e puro", conoscitore (e spesso fanatico) delle meccaniche epistemologiche "storiche" dei videogiochi, disilluso nei confronti dell'offerta attuale in quanto in essa vede il decadimento dei valori "originali" (incarnati nella produzione anni '70 e/o '80).
Con il diffondersi del retrogaming, soprattutto grazie al fenomeno emulazione, molti videogiocatori si sono riconosciuti nel ruolo di hcg ed hanno creato una vera e propia corrente di pensiero.
Analizzando le varie teorie propugnate, emerge un desiderio comune a quasi tutti gli hgc : la riproposizione piuttosto fedele delle strutture videoludiche classiche, supportate da un apparato cosmetico di ultima generazione.
Bene SEGA con THOTD3 offre questo, nulla in più ma neanche nulla in meno.
Strutturalmente il pacchetto ludico di Wow Entrateinment riprende rigorosamente le meccaniche di gioco classiche propie al genere degli shoot-em-up con light gun. Un mirino è l'identità del giocatore sullo schermo, nemici da colpire con precisione e tempismo sono l'obiettivo da perseguire. Il concept essenziale è volutamente scevro da qualsiasi velleità di innovazione, anzi "provoca" il giocatore con richiami agli archetipi del genere (ad esempio le fasi in cui si debbono colpire stormi di avvoltoi mutanti sono chiaro ed ironico riferimento a Duck Hunt per Master System). Rispetto al precedente episodio, THOTD3 si presenta addirittura ancor meno interattivo: non ci sono bivi da prendere o civili da salvare, l'unica interruzione concessa al continuum ludico è data da sporadici quik-time-events in cui uno dei due giocatori viene inquadrato in terza persona e l'altro lo deve proteggere dall'aggressione di alcuni zombie, in caso di successo viene premiato con  un hit point. HOTD3 è anche corto se paragonato alle produzioni contemporanee ma possiede quel coinvolgimento arcano che forse l'hcg cerca. Per completare la modalità principale occorre circa una mezz'ora ma è una mezz'ora vissuta intensamente, con i nervi tesi, i riflessi sempre pronti, la consapevolezza che in caso di esaurimento dei pochi crediti a disposizione si dovrà ricominciare tutto da capo senza potersi affidare ad alcun salvataggio. Insomma un ritorno in chiave videoludica al leopardiano "mito del buon selvaggio".
Lo storyboard si ricollega ai capitoli precedenti e vede Lisa Rogan ,coadiuvata da G (coprotagonista già del secondo episodio),  impegnata nella ricerca del padre Thomas (l'altro main character di HOTD2) misteriosamente scomparso durante un'incursione al laboratorio di ricerca EFI. Ben presto i due si troveranno ad affrontare gli orrori nuovamente partoriti dagli esperimenti genetici del dottor Curien . L'azione anche in questo episodio è spezzata da filmati realizzati con il motore di gioco, atti a chiarire gradualmente i retroscena della vicenda e a conferire un sobrio tono cool all'opera.    
Dal punto di vista tecnico il prodotto si difende decisamente bene, gode di una grafica pulita, ricca di poligoni e textures ottimamente realizzate. I modelli 3d dei fondali sono molto buoni, quelli dei personaggi, per quanto anch'essi ben costruiti e vari, potevano essere un po' più complessi viste le potenzialità della macchina per cui il gioco è stato convertito. La fluidità su schermo (essenziale in questo genere di prodotti) è garantita anche nelle fasi di azione più concitata. Sorprendente inoltre la godibilità del pacchetto ludico anche disponendo del solo joypad standard X-Box, la precisione delle leve analogiche è in grado di gestire adeguatamente le richieste di gioco non costringendo necessariamente l'utente alla  spesa supplementare delle light guns.  
Le modalità aggiuntive sono un'ulteriore sfida all'hcg: completando il gioco potrete sbloccare il secondo episodio per intero, questo, oltre ad aumentare la longevità globale del prodotto, offre anche un'opportunità di confronto tra i due giochi che può essere spunto di riflessione (su questo mi riservo di discutere più approfonditamente in seno alla recensione di Panzer Dragoon Orta). L'opzione survival invece permette mettere alla prova le capacità del giocatore e di migliorarle, offrendo una sfida più a lungo termine. Come bonus vi è infine un video di una ventina di minuti     con il making-of del film ispirato ad HOTD (sottotitolato in italiano). Buona l'idea, non altrettanto la pellicola che sembra un filmino amatoriale di  Bryan Yuzna ai tempi del liceo.
In sostanza HOTD3 è ritorno alle origini del videogioco con una cura estetica in grado di appagare l'occhio moderno. Personalmente mi ritengo pienamente soddisfatto dell'acquisto, dopo tanto tempo ho avuto modo di riassaporare le sensazioni del gioco arcade old-style nudo e crudo, ben ricontestualizzato audiovisivamente agli standard attuali. Sarò per questo un hard-core-gamer ????
.........Non lo so.

VOTO : 7,5
Sol_Badguy
I'm having fun...

Offline Andrea Rivuz

  • Reduce
  • ********
  • Post: 24.436
Duck Hunt?
« Risposta #1 il: 16 Mar 2003, 06:15 »
La rece mi è piaciuta... ma Duck Hunt non era per NES?

Offline Sol_Badguy

  • Generale
  • *****
  • Post: 3.869
Re: Duck Hunt?
« Risposta #2 il: 16 Mar 2003, 10:45 »
Citazione da: "Andrea R."
La rece mi è piaciuta... ma Duck Hunt non era per NES?

Grazie..........si Duck Hunt era per NES la memoria mi ha tradito  :wink:
I'm having fun...

Offline GuK

  • Reduce
  • ********
  • Post: 23.877
  • SWALLOW OR DIE!
    • E-mail
House Of The Dead 3 - recensione
« Risposta #3 il: 16 Mar 2003, 12:41 »
Un titolo discreto e nulla più, mi pare di capire.
L'interazione con gli ambienti è rimasta nulla come sulla demo del mese scorso?

Offline Sol_Badguy

  • Generale
  • *****
  • Post: 3.869
House Of The Dead 3 - recensione
« Risposta #4 il: 16 Mar 2003, 13:32 »
Citazione da: "GuK"
Un titolo discreto e nulla più, mi pare di capire.
L'interazione con gli ambienti è rimasta nulla come sulla demo del mese scorso?

Bhè qualcosa di più di un giochino discreto, un ottimo esponente di una categoria videoludica forse "antica" (anacronistica se vogliamo essere "cattivi") ma pur sempre un ottimo esponente.
Contestualizzato nel pensiero del retrogamer/hard-core-gamer il gioco è anche qualcosa di più.
L'interazione con gli ambienti è rimasta nulla come insito nella meccanica classica di questo genere di prodotti (meccanica ripresa fedelmente da SEGA).
Comunque vi è la possibilità di distruggere numerose strutture dello sfondo per scoprire bonus di vario genere.

PS nella recensione mi sono dimenticato di riportare l'opzione che permette di mostrare il sangue in rosso anzichè in verde melma (come veniva mostrato nella demo) e aumentare il livello di gore.
I'm having fun...