Autore Topic: L'importanza della critica  (Letto 4063 volte)

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Offline Drone_451

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L'importanza della critica
« Risposta #30 il: 26 Mar 2004, 14:58 »
Citazione da: "Ivan F."
Detto questo, mi viene da chiedervi: ma secondo voi a cosa serve la critica?


La critica dovrebbe essere uno strumento conoscitivo a disposizione del fruitore ed un canale pubblicitario a disposizione del produttore.

Nel primo caso dovrebbe aiutare chi usufruisce del prodotto nella scelta, nel secondo a premiare chi ha svolto un buon lavoro (o a denunciare chi non lo ha fatto).

In realtà nessuno dei due si affida alla critica (perchè dovrebbe) e prosegue con mezzi propri, il fruitore all'opinione pubblica ed il produttore alla pubblicità invasiva.

Il risultato è una invariabile e costantemente alta percentuale di fuffa.
|_ ..|._.|_ _ _|_.|.|...._|.....|._ _ _ _

Offline Wis

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L'importanza della critica
« Risposta #31 il: 31 Mar 2004, 11:36 »
Così su un treppiede mi verrebbe da rispondere "Antonio".

In realtà credo che venga chiamata critiCa (con la "C" maiuscola) l'insieme di tutte le opiniOni (con la "O" maisucola) comuni che hanno approfittato dei saldi per comprarsi un vestito a festa.
Poi chiaro, l'opiniOne ha un valore direttamente proporzionale alla serietà/preparazione di chi la esprime (o alla stima riversata sull'autore da colui che la prende in considerazione).
Non so perchè, ma torna in mente grassissimo il ricordo del tormentone Arte/No-Arte. =)
Ciups.
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Offline Giuseppedr

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L'importanza della critica
« Risposta #32 il: 01 Apr 2004, 14:03 »
Consiglio a tutti la lettura di questo link:

http://www.insertcredit.com/features/gdc2004/criticism.html

Offline Floyd

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L'importanza della critica
« Risposta #33 il: 01 Apr 2004, 19:15 »
Citazione da: "Giuseppedr"
Consiglio a tutti la lettura di questo link:

http://www.insertcredit.com/features/gdc2004/criticism.html


banalità, ma qualcuno doveva pur dirle

Offline Darkside

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L'importanza della critica
« Risposta #34 il: 01 Apr 2004, 19:31 »
Citazione da: "Floyd"
Citazione da: "Giuseppedr"
Consiglio a tutti la lettura di questo link:

http://www.insertcredit.com/features/gdc2004/criticism.html


banalità, ma qualcuno doveva pur dirle

Tutto molto bello.
Certo che te Floyd, rapido a sminuire il lavoro degli altri... :?

Offline Floyd

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L'importanza della critica
« Risposta #35 il: 01 Apr 2004, 20:07 »
Citazione da: "Darkside"
Citazione da: "Floyd"
Citazione da: "Giuseppedr"
Consiglio a tutti la lettura di questo link:

http://www.insertcredit.com/features/gdc2004/criticism.html


banalità, ma qualcuno doveva pur dirle

Tutto molto bello.
Certo che te Floyd, rapido a sminuire il lavoro degli altri... :?


mah, a dire il vero non volevo sminuire il lavoro di nessuno. (peraltro ho letto poco di lui, quindi non potrei farlo).

Volevo sottolineare che non è molto incoraggiante che devono essere gli accademici a dire certe cose alle conferenze. Se volevo sminuire qualcuno, questo non era certo il bittanti. Il videogioco soffre degli stessi problemi delle altre arti giovani, tra cui c'e sicuramente la mancanza di scritti  teorici su cui la critica deve basarsi, come è successo a suo tempo con il cinema. Visto che ormai il videogioco è da diverso tempo fenomeno culturale,sociale e commerciale urge inquadrarlo anche razionalmente.

Quando avverrà questo (chiaramente dopo un certo periodo di assimilazione), anche la pubblicistica specializzata cambierà, almeno per quanto riguarda la forma. Chi lo era già da prima rimarrà sostanzialmente una guida all'acquisto, esattamente come in musica e cinema.

Offline COBOL X

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L'importanza della critica
« Risposta #36 il: 01 Apr 2004, 21:51 »
Sono contento. Le idee di Bittanti saranno anche banalita'. Ma forse lo sono per noi, che lo leggiamo da anni, che siamo in questo forum e che magari abbiamo n volumi di Ludologica nella libreria. :)

Offline Floyd

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L'importanza della critica
« Risposta #37 il: 01 Apr 2004, 22:15 »
appunto, sta a noi e agli addetti ai lavori (alle conferenze e  non solo) tentare di diffonderle il più possibile, non aspettare che lo facciano gli accademici

Offline Jello Biafra

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L'importanza della critica
« Risposta #38 il: 05 Apr 2004, 17:53 »
Magari dico una puttanata ma credo che sbagliamo a continuare a paragonare vg a musica o cinema.

Sono tre cose diverse e soprattutto nate diversamente e per scopi radicalmente opposti. Ovvero musica, cinema, pittura and so on nascono (correggetemi se sbaglio) come accontentamento di un impulso creativo dell'autore  DOPO si trasformano, in parte, in prodotti fatti per vendere.

I VG invece cosi ci nascono, perchè vabbè che all'inizio i Ralf Baer, i Nolan Bushnell e i David Crane volevano mettersi alla prova, ma lo scopo di fondo rimaenva sempre quello di far soldi (altrimenti il raccogli monete del frigorifero rotto che ospitava il primo prototipo di Pong che c'era a fare? :P ), e non c'è neanche niente di male in ciò ben intesi. DOPO si è giunti ad avere opere accomunabili negli intenti ad un bel quadro o ad un film.

Di conseguenza se c'è un ruolo della critica non è certo quello di influenzare autori e software house piovriformi.

Detto ciò secondo me una critica che analizzi il vg non solo come guida degli acquisti serve, e serve fatta bene per, come dice Floyd, far arrivare a più gente possibile quello che c'è dietro un BEL vg o, semplicemente, per regalare un momento di soddisfazione a chi è appassionato e legge un pezzo particolarmente ben scritto.

Offline ZionSiva

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L'importanza della critica
« Risposta #39 il: 05 Apr 2004, 23:10 »
Citazione da: "Jello Biafra"
Magari dico una puttanata ma credo che sbagliamo a continuare a paragonare vg a musica o cinema.

Sono tre cose diverse e soprattutto nate diversamente e per scopi radicalmente opposti. Ovvero musica, cinema, pittura and so on nascono (correggetemi se sbaglio) come accontentamento di un impulso creativo dell'autore  DOPO si trasformano, in parte, in prodotti fatti per vendere.

I VG invece cosi ci nascono, perchè vabbè che all'inizio i Ralf Baer, i Nolan Bushnell e i David Crane volevano mettersi alla prova, ma lo scopo di fondo rimaenva sempre quello di far soldi (altrimenti il raccogli monete del frigorifero rotto che ospitava il primo prototipo di Pong che c'era a fare? :P ), e non c'è neanche niente di male in ciò ben intesi. DOPO si è giunti ad avere opere accomunabili negli intenti ad un bel quadro o ad un film.

Di conseguenza se c'è un ruolo della critica non è certo quello di influenzare autori e software house piovriformi.

*CUT*


Mi pare che ti domandi e ti rispondisci da solo :D
Di certo il paragone letterale è insensato, ma lo è pure quello tra musica, cinema e letteratura; ma le origini delle diverse arti poco contano e, sopratutto, sono davvero poco utili per classificare le cose. Quel piccolo ma fondamentale periodo quando si faceva il VG per mettersi alla prova e rilassare le giornate dei colleghi è esattamente identico ai periodi di nascita delle altre arti. Poi la "virginità" commerciale del VG è cosa breve, ma per via del periodo in cui è nato più di qualunque altro fatto. Oggi quakunque cosa viene sfruttata commercialmente nel giro di pochissiomo tempo, VG e cinema tra questi. E, per dire, l'architettura non è praticamente mai stata svincolata da interessi commerciali o pratici, ma resta arte.
In questo senso la critica svolge sicuramente un ruolo di guida, a suo modo. Leggendo le interviste agli sviluppatori si intende in fretta quanto in fondo siano sensibili alla stampa, sia per i contenuti delle osservazioni più interessanti che per l'influenza che ha la stampa a livello pubblicitario, un potere non enorme ma neanche irrilevante.
Una critica che vada al di là del catalogo con voti è imporante a più livelli: per far crescere il medium, per sensibilizzare la gente allo stesso, e per far crescere la critica stessa. Il cambiare il linguaggio della critica serve anche a cambiare la consapevolezza della stampa, cambiare l'atteggiamento di parte del pubblico e in definitiva del mercato. Questo oggi è relativamente evidente, i produttori di VG hanno quasi sempre veicolato la stampa in tutto e per tutto, ma ora che cresce il target dei giochi e cresce anche l'età media dei redattori le cose potrebbero, lentamente, cambiare. Le guide per gli acquisti più o meno raffinate non spariranno mai, ci sono anche per cinama e musica, appunto. Ma intanto qualcosa di diverso arriva.
~~porcelina, she waits for me there
with seashell hissing lullabyes and whispers fathomed deep inside my own~~~~  What's So Funny 'Bout Peace, Love and Understanding?  Wag the dog.

Offline ferruccio

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L'importanza della critica
« Risposta #40 il: 06 Apr 2004, 12:54 »
Citazione da: "Jello Biafra"
Magari dico una puttanata ma credo che sbagliamo a continuare a paragonare vg a musica o cinema.

Sono tre cose diverse e soprattutto nate diversamente e per scopi radicalmente opposti. Ovvero musica, cinema, pittura and so on nascono (correggetemi se sbaglio) come accontentamento di un impulso creativo dell'autore  DOPO si trasformano, in parte, in prodotti fatti per vendere.

I VG invece cosi ci nascono, perchè vabbè che all'inizio i Ralf Baer, i Nolan Bushnell e i David Crane volevano mettersi alla prova, ma lo scopo di fondo rimaenva sempre quello di far soldi (altrimenti il raccogli monete del frigorifero rotto che ospitava il primo prototipo di Pong che c'era a fare? :P ), e non c'è neanche niente di male in ciò ben intesi. DOPO si è giunti ad avere opere accomunabili negli intenti ad un bel quadro o ad un film.

Di conseguenza se c'è un ruolo della critica non è certo quello di influenzare autori e software house piovriformi.

Detto ciò secondo me una critica che analizzi il vg non solo come guida degli acquisti serve, e serve fatta bene per, come dice Floyd, far arrivare a più gente possibile quello che c'è dietro un BEL vg o, semplicemente, per regalare un momento di soddisfazione a chi è appassionato e legge un pezzo particolarmente ben scritto.


E' una teoria un po' idealista quella di considerare arte ciò che è nato "puro", senza scopi commerciali. Niente è puro. E credo che quasi nessuna opera d'arte sia nata per semplice impulso creativo. Credo che la maggior parte delle volte si cerchino soldi, successo in una cerchia più o meno ampia o l'ammirazione di una donna. Senza moralismi, è normale che sia così. Poi è abbastanza facile riconoscere ciò che è stato fatto solo per riempirsi le tasche e ciò che invece ha un valore.
Non dimentichiamoci che il cinema, all'inizio, aveva uno status anche peggiore del videogioco. Era considerato, a tutti gli effetti, uno spettacolo da baraccone. Una specie di *demo* di cosa era capace la tecnologia. Prima che cominciasse a comunicare con una propria autonomia passarono anni. E prima che gli venisse riconosciuto lo status di arte (ancora oggi comunque non universale) passarono decenni.
Purtroppo abbiamo ancora un po' tutti in mente lo stereotipo dell'artista bohemien e romantico, quando in realtà i veri artisti sono tutt'altro che estraniati dalle cose del mondo, com'è giusto che sia.
E allora Mozart?

Offline Giobbi

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L'importanza della critica
« Risposta #41 il: 06 Apr 2004, 16:01 »
Citazione da: "ferruccio"


E' una teoria un po' idealista quella di considerare arte ciò che è nato "puro", senza scopi commerciali. Niente è puro. E credo che quasi nessuna opera d'arte sia nata per semplice impulso creativo. Credo che la maggior parte delle volte si cerchino soldi, successo in una cerchia più o meno ampia o l'ammirazione di una donna. Senza moralismi, è normale che sia così. Poi è abbastanza facile riconoscere ciò che è stato fatto solo per riempirsi le tasche e ciò che invece ha un valore.
Non dimentichiamoci che il cinema, all'inizio, aveva uno status anche peggiore del videogioco. Era considerato, a tutti gli effetti, uno spettacolo da baraccone. Una specie di *demo* di cosa era capace la tecnologia. Prima che cominciasse a comunicare con una propria autonomia passarono anni. E prima che gli venisse riconosciuto lo status di arte (ancora oggi comunque non universale) passarono decenni.
Purtroppo abbiamo ancora un po' tutti in mente lo stereotipo dell'artista bohemien e romantico, quando in realtà i veri artisti sono tutt'altro che estraniati dalle cose del mondo, com'è giusto che sia.



Infatti nel cinema gli autori validi sono arrivati di fatto dopo un po'... ma nei vg non c'é n'é ancora uno decente (o meglio uno c'é ma.. un po' pochino..) .. urgh.. demo tecniche su demo tecniche....

Offline ZionSiva

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« Risposta #42 il: 06 Apr 2004, 16:21 »
Non mi sembra proprio che ci sia un solo autore decente nei VG. Chiaramente siamo ancora agli stadi iniziali della scena, ci sono ancora limiti tecnici che sovrastano le idee, ma gente in gamba non manca.
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Offline Giobbi

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« Risposta #43 il: 07 Apr 2004, 15:10 »
Citazione da: "ZionSiva"
ma gente in gamba non manca.


Chi si accontenta gode...  :D