Autore Topic: Italia: paese di santi, poeti e videogiocatori...  (Letto 2831 volte)

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Offline GuybrushTreepwood

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In uno dei topic precedenti, indagavo sull'esistenza nelle varie nazioni del mondo dell'equivalente straniero di Super, di Ring, di TFP.
Mi è stato risposto di no (EDGE neanche veniva preso in considerazione).
La domanda allora nasce spontanea... secondo voi, perchè proprio in Italia le menti dei videogiocatori sono state spinte a creare riviste del calibro di Game Power, C+VG, Super oppure siti come Ring, TFP?
Sono un videogiocatore, e in quanto videogiocatore, sono violento, collerico e tendenzialmente asociale" Ivan Fulco dalla recensione di Rampage (TFP 96)

Offline COBOL@carlichu

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Re: Italia: paese di santi, poeti e videogiocatori...
« Risposta #1 il: 12 Mar 2003, 18:16 »
Citazione da: "GuybrushTreepwood"
In uno dei topic precedenti, indagavo sull'esistenza nelle varie nazioni del mondo dell'equivalente straniero di Super, di Ring, di TFP.
Mi è stato risposto di no (EDGE neanche veniva preso in considerazione).
La domanda allora nasce spontanea... secondo voi, perchè proprio in Italia le menti dei videogiocatori sono state spinte a creare riviste del calibro di Game Power, C+VG, Super oppure siti come Ring, TFP?


Il titolo del topic puo' essere d'aiuto. Noi italiani abbiamo una spiccata sensibilita' all'arte ed alla polemica. Nati da una cultura millenaria non possiamo che essere affascinati dal far cultura, anche quando magari non esiste.
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Offline ZionSiva

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Italia: paese di santi, poeti e videogiocatori...
« Risposta #2 il: 12 Mar 2003, 22:24 »
Se vogliamo, tra le alltre cose, in italia è presente anche una spiccata propensione al "parlare di" piuttosto che al fare le cose. In vari campi abbiamo una critica di qualità, in pochi campi abbaimo degli artisti di spessore. Oltretutto in Italia mi sembra si adori il "successo per delega" di cui parlava un recente editoriale di SC: non so se le cose siano collegate.  
Credo che ci sia prima di tutto un senso poco "sano" della cultura, dove ancora "l'arte" è qualcosa di alto, irraggiungibile e vecchio, per cui se ne parla ma farla non ha senso. Mi scuso per i pensieri confusi, ma non mi sono fatto un idea granchè chiara di questi fenomeni.
~~porcelina, she waits for me there
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Offline Tekken

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Re: Italia: paese di santi, poeti e videogiocatori...
« Risposta #3 il: 12 Mar 2003, 23:34 »
Citazione da: "GuybrushTreepwood"
In uno dei topic precedenti, indagavo sull'esistenza nelle varie nazioni del mondo dell'equivalente straniero di Super, di Ring, di TFP.
Mi è stato risposto di no (EDGE neanche veniva preso in considerazione).
La domanda allora nasce spontanea... secondo voi, perchè proprio in Italia le menti dei videogiocatori sono state spinte a creare riviste del calibro di Game Power, C+VG, Super oppure siti come Ring, TFP?


Senti scusa, senza nulla togliere a nessuno, mi spieghi perche' Game Power e G+VG vengono ricordate come buone riviste? Secondo me non erano troppo lontane dalla cazzareggiante consolemania, a livello grafico facevano davvero schifo (indimenticabili i fondini di Game Power e i mille box di GVG) e a livello descrittivo le recensioni erano corte e mai troppo approfondite. OK per la posta di Apecar (che poteva pure omettere i suoi deliri ogni tanto) ma per il resto?
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Offline iusestrars

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Re: Italia: paese di santi, poeti e videogiocatori...
« Risposta #4 il: 12 Mar 2003, 23:49 »
Citazione da: "COBOL@carlichu"
Citazione da: "GuybrushTreepwood"
In uno dei topic precedenti, indagavo sull'esistenza nelle varie nazioni del mondo dell'equivalente straniero di Super, di Ring, di TFP.
Mi è stato risposto di no (EDGE neanche veniva preso in considerazione).
La domanda allora nasce spontanea... secondo voi, perchè proprio in Italia le menti dei videogiocatori sono state spinte a creare riviste del calibro di Game Power, C+VG, Super oppure siti come Ring, TFP?


Il titolo del topic puo' essere d'aiuto. Noi italiani abbiamo una spiccata sensibilita' all'arte ed alla polemica. Nati da una cultura millenaria non possiamo che essere affascinati dal far cultura, anche quando magari non esiste.


Sono d'accordo ma temo che molti di noi pecchino d'incompetenza
quanti hanno davvero potuto approfondire il livello del dibattito
videoludico oltre i nostri amati e amabili confini?
ius est ars boni et aequi
 "La diagnosi pre-impianto svelerà il disabile che è in ognuno di noi"  W. grazie per aver detto: "no human life should ever be produced and destroyed for the benefit of another."

Offline ZionSiva

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Re: Italia: paese di santi, poeti e videogiocatori...
« Risposta #5 il: 13 Mar 2003, 11:53 »
Citazione da: "Tekken"
Citazione da: "GuybrushTreepwood"
In uno dei topic precedenti, indagavo sull'esistenza nelle varie nazioni del mondo dell'equivalente straniero di Super, di Ring, di TFP.
Mi è stato risposto di no (EDGE neanche veniva preso in considerazione).
La domanda allora nasce spontanea... secondo voi, perchè proprio in Italia le menti dei videogiocatori sono state spinte a creare riviste del calibro di Game Power, C+VG, Super oppure siti come Ring, TFP?


Senti scusa, senza nulla togliere a nessuno, mi spieghi perche' Game Power e G+VG vengono ricordate come buone riviste? Secondo me non erano troppo lontane dalla cazzareggiante consolemania, a livello grafico facevano davvero schifo (indimenticabili i fondini di Game Power e i mille box di GVG) e a livello descrittivo le recensioni erano corte e mai troppo approfondite. OK per la posta di Apecar (che poteva pure omettere i suoi deliri ogni tanto) ma per il resto?


Per CVG non saprei, non mi ha mai colpito in modo particolare, ma Game Power era proprio ottima. L'ho ripresa in mano da poco: le recensioni sono descrittive, semplici ma raramente non colgono nel segno; la scrittura è vivace e piacevole, la competenza dei redattori è decisamente buona.
Credo sia osannata perchè univa competenza e professionalità a uno stile accattivante, mai banale o ridondante, proprio piacevole. Aveva personalità (pure CM l'aveva, ma a volte era -ed è- eccessivamente "rilassata" e demenziale).
E a parte questo c'è il semplice fatto che Apecar e MBF hanno formato gente, e questo lo vedi andando in giro per internet ma anche per le strade.  Qualcosa di raro nel campo dell'editoria, a prescindere dagli ambiti.
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Offline GuybrushTreepwood

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Re: Italia: paese di santi, poeti e videogiocatori...
« Risposta #6 il: 13 Mar 2003, 18:30 »
Citazione da: "ZionSiva"
Citazione da: "Tekken"
Citazione da: "GuybrushTreepwood"
In uno dei topic precedenti, indagavo sull'esistenza nelle varie nazioni del mondo dell'equivalente straniero di Super, di Ring, di TFP.
Mi è stato risposto di no (EDGE neanche veniva preso in considerazione).
La domanda allora nasce spontanea... secondo voi, perchè proprio in Italia le menti dei videogiocatori sono state spinte a creare riviste del calibro di Game Power, C+VG, Super oppure siti come Ring, TFP?


Senti scusa, senza nulla togliere a nessuno, mi spieghi perche' Game Power e G+VG vengono ricordate come buone riviste? Secondo me non erano troppo lontane dalla cazzareggiante consolemania, a livello grafico facevano davvero schifo (indimenticabili i fondini di Game Power e i mille box di GVG) e a livello descrittivo le recensioni erano corte e mai troppo approfondite. OK per la posta di Apecar (che poteva pure omettere i suoi deliri ogni tanto) ma per il resto?


E a parte questo c'è il semplice fatto che Apecar e MBF hanno formato gente, e questo lo vedi andando in giro per internet ma anche per le strade.  Qualcosa di raro nel campo dell'editoria, a prescindere dagli ambiti.

intendevo questo nominando C+Vg... cmq credo che stiamo uscendo dal topic...
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Offline Dj Mark Noise

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ciao apecar
« Risposta #7 il: 14 Mar 2003, 01:45 »
bene,vedo che qualcuno di voi si ricorda un "grande" esperto del videogioco:apecar.
Forse è stato il primo redattore-responsabile della posta totalmente fuori di testa!!!
Simpatico,colgo l'occasione per salutare tiziano toniutti (apecar).
Game power non era affatto male........

Online Alan Fontana

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Italia: paese di santi, poeti e videogiocatori...
« Risposta #8 il: 14 Mar 2003, 20:55 »
Scusate, ma non capisco perchè alcuni sembrano voler fare intendere che "italian do it better" quando si parla di critica videoludiva, visto che le riviste prese in esame erano tutto fuorchè cultura. Non è che i ricordi di com'erano realmente 'ste riviste siano stati addolciti dal tempo? Non che fossero male, ma erano molto semplici e nè più nè meno al pari delle riviste straniere come contenuti...
La verità è che, come dice iusestrars, pochi hanno approfondito il dibattito fuori dai confini italiani; lo dimostra quanto chiuso e ristretto è il mercato di PRODUZIONE videoludica italiano, con poche realtà a livello internazionale (solo Milestone è portatrice principale, e, guarda caso, programma su PC...).
Vinsero battaglie grazie alla loro...

Offline Named

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Italia: paese di santi, poeti e videogiocatori...
« Risposta #9 il: 15 Mar 2003, 00:49 »
Citazione da: "Alan Fontana"
Scusate, ma non capisco perchè alcuni sembrano voler fare intendere che "italian do it better" quando si parla di critica videoludiva, visto che le riviste prese in esame erano tutto fuorchè cultura. Non è che i ricordi di com'erano realmente 'ste riviste siano stati addolciti dal tempo? Non che fossero male, ma erano molto semplici e nè più nè meno al pari delle riviste straniere come contenuti...

Allora non sono pazzo!

Cmq è vero, ai tempi GP e CM erano sicuramente ottime ma oggi a distanza di tempo si notano quanto fossero limitate le recensioni. Insomma , in CM si parlava più di emozioni suscitate che dell'effettivo gioco e in GP, beh, le rece erano tipo 3000 caratteri con i primi 1000 spesi in chiacchere inutili e un analisi che al massimo era "al grafica è fenomenale", "brutto il gracchiato", "da provare prima dell'acquisto". Sarà che oggi ci vogliono maggiori competenze tecniche ma oggi i tanto criticatissimi PSM e GR guardano dall'alto in basso almeno i primi 30 numeri di GP e CM. Cioè, per fare un esempio: 10 anni fa MBF scrive ad ogni numero di CVG "Radicale!Distruttivo!!Cenobittico!!!!" e nessuno gli diceva niente, lo fa oggi Metalmark e fa la figura del cretino.Per C+VG le cose andavano meglio (chi si ricorda Caro CVG di Fabio Rossi?), ma comunque c'era sempre quello spirito scanzonato...
Riposto quello che avevo già scritto da qualche altra parte in questo forum:
Citazione da: "Named"
Cazzo raga come siete tragici...
Cmq immagino che tutti voi abbiate un età compresa tra i 20 e i 30 quindi mi pare abbastanza ovvio che apprezziate Suppa e schifate il resto. La mia personale idea è che Suppa era si un'ottima rivista ma aveva un target più alto rispetto alla concorrenza. Cioè, insomma, ad un certo punto credo che si siano detti "cazzo raga, chi ci legge aveva in media 12-16 anni ai tempi di GP e 16-19 con Mega-Super, le cose sono due: o ci allineamo ai lettori o continuamo a scrivere per i ragazzini". A parte Super solo TGM ha un target alto e comunque in ambito PC è un po' diverso perchè la maggior parte delle riviste per PC ha comunque lettori non certo giovanissimi.Più che altro sarebbe da chiedersi perchè molte (non tutte)le altre riviste abbiano un target più basso.
Ehi, è vero che il tuo è a colori?"
"Si, l'ho pitturato, lo vuoi proprio vedere?" ATARI....MANNARI!! MERCATINO DI UNNAMED - vendo giochi e fumetti http://tfpforum.it/viewtopic.php?p=441904#441904

Online Alan Fontana

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Italia: paese di santi, poeti e videogiocatori...
« Risposta #10 il: 15 Mar 2003, 12:50 »
Citazione da: "Named"
Cioè, per fare un esempio: 10 anni fa MBF scrive ad ogni numero di CVG "Radicale!Distruttivo!!Cenobittico!!!!" e nessuno gli diceva niente, lo fa oggi Metalmark e fa la figura del cretino.


Sono d'accordo :lol:
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Offline VenDreaM

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Italia: paese di santi, poeti e videogiocatori...
« Risposta #11 il: 15 Mar 2003, 13:29 »
Secondo me lo spirito scanzonato non coincide necessariamente con una disinformazione parziale, cosa contraddistingue molte delle riviste attuali
A mio avviso Console Mania (sì ci metto dentro pure lei, ai tempi degli 8/16/32 bit ovviamente), Game Power, e C+Vg erano riviste elaborate da ragazzi che amavano i videogiochi e si rivolgevano ad un pubblico a loro coetaneo con la stessa passione.
Si può non essere d'accordo con alcune "perle" di saggezza (il 105 % di TohShinDen ad esempio) ma in fondo si vede, o meglio si intuisce la passione che c'è dietro.
Oggi la stragrande maggioranza delle riviste del settore viene curata da professionisti che amano i videogiochi, ma che si devono abbassare ai dettami commerciali del mercato. Alla maggioranza dei lettori che comprano le suddette riviste non importa se quello che leggono è vero, importa di sentirsi autoconvinti di aver comprato la console/gioco migliore.
Ci sono miliardi di esempi di giornalisti con le contropalle (anche di quelli che scrivevano Radicale e cenobittico 12 anni fa, e che adesso spingono per una cultura universitaria del videogioco) che devono scrivere articoli del cazzo per poter mangiare.
Super era un bel compromesso. Tfp è meglio per alcuni versi.