Ok dopo aver corso sul treno nell'episodio Zero e mancando un remake del tre è giunto il momento di andare a esplorare il vero episodio di rottura.
Per chi non lo sapesse in questo 2019 la mia compagna mi costringe a giocare tutti i Resident Evil principali dal primo episodio.
In questo remastered c'è da dire che Capcom non si è sbattuta poi molto. Texture sicuramente più pulite per i protagonisti e in qualche frangente ma troppo spesso ho rimpianto un bel lavoro di rifinitura come si sarebbe necessitato. Impressione di pigrizia nell'opera di ridistribuzione.
Il gioco è spiazzante nel suo cambio di registro, sia dal lato giocabilità sia da quello della scrittura. Se il primo necessitava un ammodernamento che ha anche forse stravolto l'essenza di RE fino ad allora, dal lato sceneggiatura sono più le volte che ho riso che quelle in cui ho tremato.
Divertente sì, con sessioni di pura guerriglia annesse che non mi aspettavo forse così marcate. Eccessivo anche in alcuni frangenti (lanciamissili in corridoio??) ma alla fine superato il villaggio dei matti mi sono scoperto curioso di vedere le trovate un po' assurde che sarebbero giunte. I personaggi, il plot e i dialoghi sono stupidi, ma d'uno stupido che mi hanno ricordato chi lo stava facendo questo gioco.
Ok bello ma troppo lungo, sono arrivato un po' col fiato corto al finale.
Prossima destinazione una nave nel Mediterraneo e il cuore dell'Africa.
Resident Evil 4, detto molto semplicemente, non ha una sceneggiatura.
Lo sviluppo del gioco, dopo i svariati scrapping dei vari RE 4, è partito con l'input da parte di Capcom di fare un Resident Evil profondamente diverso dai precedenti capitoli e proporre un gioco divertente da giocare, tralasciando in secondo piano le caratteristiche orrorifiche e portanti della serie: era l'unico modo per salvare Resident Evil dopo i pesanti flop di Rebirth e 0 e la scelta assurda di spostarlo esclusiva Nintendo in una generazione dominata da Sony.
Mikami, che non avrebbe dovuto essere nemmeno il director di RE4, inizia lo sviluppo sulla fine del 2003 (e questo lo ricordano/sanno in pochi) in circa 12 mesi fa un miracolo assieme al suo team inventando dal nulla un nuovo genere, influenzando come quasi nessuno nelle ultime 2-3 generazioni.
Ma per la storia non c'era né lo spazio, né il tempo, né la volontà da parte di Capcom di fare qualcosa e la sceneggiatura viene scritta da Mikami alla fine dello sviluppo in una manciata di giorni cercando di dare un minimo di coerenza narrativa alla progressione di gioco.
Nota bene Resident Evil 4 è l'unico gioco nella gamegrafia di Mikami che lo accredita come writer (escluso Killer 7 che è una cosa a sé).
Persino un gioco cazzone e divertito come God Hand (per me ancora più divertente di Re 4), partito come valvola di sfoga di sfogo dopo il development hell di RE4 ha il suo bel sceneggiatore.
Non parliamo dei vari Resident Evil 1, Dino Crisis o Evil within.