Non credo di aver raccontato come i miei presero il fatto che mi fossi fatto un tatuaggio.
Sono sempre stati contrari a orecchini, piercing e tatuaggi, soprattutto mio padre. Ricordo che quando a 17 anni arrivai a casa con un orecchino finto al lobo ancora un po' e si fece venire un infarto dalle grida che aveva iniziato a tirarmi, per poi incazzarsi come una iena quando scoprì che era finto
In ogni caso, per farmi il tatuaggio ho aspettato di essere fuori di casa. Iniziato a febbraio e finito a maggio del 2011, mi ponevo ancora il problema di dirglielo e quindi gliel'ho tenuto nascosto, costringendomi ogni volta che andavo a trovarli a portare la maglietta a maniche lunghe (finisce a metà avambraccio) anche quando iniziò a fare caldo.
Ad agosto però la cosa non poteva essere più rimandata, ero a Berlino e da lì a un paio di giorni li avrei poi raggiunti in montagna, una convivenza di un paio di settimane che rendeva impossibile celare ulteriormente la cosa.
Così una sera, tornato in ostello con qualche immancabile birra in corpo gli scrissi un wall of text incredibile, spiegandogli tutto del tatuaggio e quanto fosse importante per me.
Mio padre mi rispose, testuali parole: "siamo riusciti a sopportare la caduta del Muro di Berlino, riusciremo a sopportare anche il tuo tatuaggio"
Giuro che quando lessi la sua risposta non credevo ai miei occhi. Quando sono arrivato in montagna, a maniche corte, l'ha scrutato per qualche secondo scuotendo piano la testa e poi basta, come se nulla fosse. Mia madre commentò con un "è fatto molto bene, però è una caduta di stile", sto ancora cercando di capire cosa volesse dire, e poi pure lei basta.
Se ricordo quante seghe mentali mi sono fatto rido ancora di me come un imbecille ^__^
Invece quando lo scorso natale sono tornato a casa col piercing, forse perché in botta nel vedermi dopo un anno e mezzo, non mi hanno detto praticamente nulla. Giusto mio padre ha detto "spero bene che quando andrai a lavorare te lo toglierai" io ho risposto ovviamente sì e bon, come se nulla fosse.