Autore Topic: [N64] Pilotwings 64  (Letto 2499 volte)

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Offline Jello Biafra

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[N64] Pilotwings 64
« il: 01 Feb 2004, 18:16 »
Ci sono leggi di mercato che difficilmente vengono contraddette, come quella che vuole almeno due giochi di primissimo piano ed appartenenti a generi estremamente popolari, accompagnare il lancio di una nuova console.
Nel 1994 PS-X usci insieme a Ridge Racer e Toh Shin Den, mentre su Saturn ci si poteva sollazzare con Virtua Fighter e Daytona USA. Due anni dopo, mentre tutti si aspettavano di giocare su Ultra 64 conversioni perfette di Killer Instinct (brrr…) e Cruis’n USA (doppio brrr…), Nintendo spiazza tutti e presenta Super Mario 64 (un platform?!?) e Pilotwings 64, infrangendo in un sol colpo record di vendita e regole di marketing. Infatti, in PW64 non si guida nessuna macchina, non si picchia nessuno, non si spara e non si fanno le palle di fuoco (ehm...). Non ci sono nemmeno insostenibili pipponi metareferenzial-pretenziosi. In PW64 si fa esattamente ciò che ogni essere umano desidera (inconsciamente?) sin dalla nascita. Si vola.

Mutuando l'idea di base dal sedicibittiano prequel, l'opera Paradigm parte col presupposto di rapire il giocatore e fargli provare l'ebbrezza del volo nel blu dipinto di blu. Lo scopo è prendere le redini di uno a scelta tra sei scalcinati piloti (con caratteristiche e aspetto diversi) e, partendo dalla classe "Beginner", farlo arrivare al rango di "pilota di serie A". Per riuscire in una simile impresa sarete chiamati ad affrontare una serie di prove di vario genere, a bordo di tre differenti mezzi: il deltaplano, la Rocket Belt (una cintura dotata di motori a reazione) e il girocottero (una sorta di elicottero in miniatura). Il superamento delle "missioni" è relazionato ad un punteggio dato dalla combinazione di varie voci (diverse a seconda del tipo di prova che si sta compiendo). Se per passare alla classe successiva basta una medaglia di bronzo, per sbloccare bonus e mezzi extra occorre impegnarsi e guadaganre medaglie d'argento e d'oro, il tutto su quattro isole riprodotte con maniacale dovizia di particolari. Sembra facile o, peggio ancora, banale, vero? Ed invece chi si avvicina a PW64 con l’aria di sufficienza di chi si aspetta il classico giochino per bambini viene subito bastonato come merita dal più complesso e accurato simulatore di volo visto su console. Tutti e tre i mezzi rispondo esattamente come dovrebbero alle leggi della fisica ed il riuscire ad apprenderne i comportamenti in modo da governarli nel modo più proficuo possibile si rivela inizialmente un’impresa titanica. Perché PW64 vuole una dedizione fuori dal comune. Chi è abituato (male) ai giochi-film, dove non si fa altro che spingere in avanti il joystick analogico sino alla prossima cut-sciene rimarrà sicuramente sconvolto non appena prova troppo avventatamente a far abbassare di quota il deltaplano, ottenendo per tutta risposta una poco onorevole craniata contro la parete di una montagna.
Il sistema di controllo appare inizialmente impossibile per poi rivelare mano a mano tutta la propria perfezione: con due tasti si fa praticamente tutto e lo si fa nel modo migliore. PW64 è uno dei rari giochi che migliora esponenzialmente partita dopo partita, quando il giocatore entra nello spirito che Ron Toupal e Shigeru Miyamoto (onnipresente) hanno saputo infondere nella loro creazione.
Pian piano si impara a sfruttare le correnti d’aria per raggiungere determinate altezze, a scegliere il momento giusto per fare una foto da 100 punti, a controllare con precisione millimetrica i razzi della cintura per far rotolare un’immensa palla dentro un cilindro colorato, a mirare bene (calcolando l’effetto del vento e della gravità) in modo da far saltare quei dannati bersagli a suon di missili o saper individuare il punto esatto dove aprire il paracadute per ottenere un atterraggio perfetto. E allora la soddisfazione prende il sopravvento, perché il gioco gratifica i temerari. Ma anche i freddi calcolatori. O, ancora meglio, chi mixa le due cose.
Ma non solo: per chi non se la sentisse di sostenere la tensione della sfida agonistica, il titolo mette a disposizione (dopo essersela guadagnata sul campo a suon di medaglie, ovvio) una modalità libera da obblighi di punteggio, il Birdman. In pratica si prende il comando di un tizio con un paio di ali e si vola. Il sogno di Icaro che si avvera. Ed è qui che PW64 regala le emozioni più intense: librarsi sopra uno splendido panorama tropicale al tramonto, con il vento che sibila tra i vestiti e gli uccelli al tuo fianco, accompagnati da una rilassante musica new-age è una delle esperienze più memorabili offerte tramite silicio e plastica. La sensazione di libertà e di pace che il Birdman sa offrire non ha eguali in tutta la produzione ludica mondiale da venticinque anni a questa parte.
Una realizzazione tecnica superba, ancora attuale nonostante siano passati sette anni e 64bit, fa da degna cornice ad un gioco magnifico, inno alla creatività ed all’originalità oggi purtroppo calpestate dal mercato, che fagocita tutto a velocità supersonica sputando fuori Pop Idol e GTA3 a ripetizione.
Da giocare assolutamente.


GRAFICA: 9
SONORO: 9
GIOCABILITA’: 10
LONGEVITA’: 10
GLOBALE: 9.5