Ho ho iniziato a videogiocare con PlayStation, prima di allora ero solo un casual gamer; non avevo mai avuto nemmeno una console, ma non perché i miei genitori non me l'avessero mai regalata o perché non mi piacessero i videogiochi, quanto per il fatto che non mi interessava.
Ci si ritrovava con gli amici, qualcuno aveva il Commodore, un'altro l'Atari, altri ancora il MegaDrive; giocavamo, mi divertivo e tutto finiva lì.
Altre volte andavo in sala giochi e ci lasciavo la paghetta mentre sparavo improperi contro quel bastardo di Ryu a Street Fighter 2 turbo.
Poi nel 1996 arriva la passione, quella vera, quella che ho ancora adesso ed è aumentata e maturata invece di diminuire.
E adesso sento che vorrei tornare indietro nel tempo per poter rivivere quell'epoca di giovinezza con un occhio differente, interessarmi di più e poter giocare tutto quello che mi sono perso; potrei benissimo farlo adesso: retrogaming e via, ma non sarebbe la stessa cosa, quel "clima" del videogioco che si respirava a cavallo degli anni 80-90 non c'è più, e mi manca benché io non lo abbia mai assecondato.
Adesso quell'epoca è solo qualcosa per nostalgici, la massa si è fiondata brutalmente sul videogioco e quello che 15 anni fa era una passione per pochi, un qualcosa per la quale essere soddisfatti e fieri, adesso è snaturata e ridotta a passatempo comune.
I pensieri cambiano: oggi se videogiochi sei fico e se videogiochi troppo sei uno sfigato; a quel tempo, che tu videogiocassi poco o molto, eri un nerd e basta.
E questo è un bene, perché era qualcosa di tuo e nessuno te lo contaminava, eri il re nel tuo regno.
Resta il fatto che tutto questo l'ho capito troppo tardi e l'epoca d'oro non potrò che riviverla in quel vago ricordo della mia infanzia rimpiangendo quel mancato interesse che adesso vorrei aver maturato.