Autore Topic: Sul saggio del Bittanti  (Letto 4966 volte)

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Offline Darkside

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Sul saggio del Bittanti
« il: 10 Mar 2003, 19:36 »
Io volevo dire questo.

Sono l'ultima persona che può dare "Critiche, consigli e suggerimenti " sul quel saggio.

Sappiate però che ho apprezzato.Solo questo.

A voi la parola pioneri della cultura videoludica.

Sinceramente[/i]

Offline Floyd

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Sul saggio del Bittanti
« Risposta #1 il: 10 Mar 2003, 22:13 »
ho un'idea per un saggio più efficace e dimostrativo, nonchè con elevati valori metafisici: una videoregistrazione di una mia session di 20 ore a Yoshi Island

Offline m y t o y b o x

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Sul saggio del Bittanti
« Risposta #2 il: 11 Mar 2003, 00:28 »
Nell'ultima parte del piccolo articolo, Matteo parla di come sia mutato il modo di giocare, l'approccio al media videogioco e come quest'ultimo ci venga fornito...
La chiave sta proprio qua, oggi il videogioco ci viene propinato tramite macchine da gioco che vanno oltre il concetto di console degli anni 80/90...il concetto dell'inserisci e gioca.
Oggi la console e' un media ramificato...DVD, musica multicanale, gioco, internet, online gaming...tutto muta, tutto cambia, la macchina come il videogiocatore...
Sta nascendo ora una generazione di fruitori di videogames, che sarà diversa che avrà nuovi stimoli, nuovi orizzonti di gioco...
Oggi chi come me e' nato "ludicamente" piu' di venti anni or sono si trova spiazzato, recita la parte di spettatore pensante piu' volto al richiamo al tempo che fu, alla razionalizzazione di un esagerazione e di un appiattimento che negli ultimi anni si cela dietro a seguiti di seguiti e a poche idee, ma consapevole di godere pero' del buono che il nuovo gli propone...
Staremo a vedere dove si andra' ma se dieci anni fa mi avessero chiesto come fossero state le console del futuro, qualcosa avrei risposto, alla stessa domanda oggi mi trovo spiazzato....

besos
iccardo
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Offline COBOL@carlichu

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Sul saggio del Bittanti
« Risposta #3 il: 11 Mar 2003, 09:44 »
Citazione da: "m y t o y b o x"
se dieci anni fa mi avessero chiesto come fossero state le console del futuro, qualcosa avrei risposto, alla stessa domanda oggi mi trovo spiazzato....

besos


Cazz*, e' vero...
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Offline Zolfo

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Sul saggio del Bittanti
« Risposta #4 il: 11 Mar 2003, 10:14 »
Citazione da: "m y t o y b o x"
se dieci anni fa mi avessero chiesto come fossero state le console del futuro, qualcosa avrei risposto, alla stessa domanda oggi mi trovo spiazzato....

Eh sì.
Il vero punto di domanda di oggi è in che modo vuole evolversi il videogioco.
I sogni dei videogiocatori di un tempo si sono avverati in parte, ma adesso non mi viene in mente come possa essere il futuro perché non sono più in grado di sognare qualcosa che non stravolga il videogioco stesso già contaminato e bombardato da altri generi ad esso, un tempo, esterni.
A me sembra di percorrere una strada che sia incentrata allo stupire/stordire l'utente finale più che a soddisfarlo; non è una vera e propria evoluzione, quanto piuttosto un cambiamento.
Non che i cambiamenti siano negativi, ma quando non si riesce a vedere l'obiettivo finale, qualunque strada percorsa diventa pericolosa.
Chi vivrà vedrà.
A volte c'è così tanta bellezza nel mondo che non riesco ad accettarla.

Offline m y t o y b o x

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« Risposta #5 il: 11 Mar 2003, 11:13 »
Infatti, credo che molta della delusione, dell'apatia che ha colpito i giocatori vicino e oltre i trentanni sia dovuto proprio al fatto di essere giunti a un punto di non ritorno, dove i loro sogni sono stati realizzati e ora come ora non si intravede piu' cosa possa loro stupire...
E' cosi che ci si ributta sui capolavori del passato dove oltre al buon gioco ci si trastulla tra nostalgia e romanticismo...

Grafica fotorealistica in real time??? Stilish all'ultimo grido??? Non credo che tutto cio possa ridarci la gioia di giocare di un tempo...
Sono le storie a farla da padrone...preghiamo peche i videogiochi diventino sempre piu' dei racconti di interazione ludica...non e' un caso che le ultime due cose che ho amirato e apprezzato siano Zelda Ocarina Of Time e ICO, il resto mi avra' anche divertito, ma e' passato cosi, come una bella e normale giornata di sole....

besos
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Offline PaoloJumpmanRuffino

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« Risposta #6 il: 12 Mar 2003, 18:03 »
Così, su due piedi, non è facile delineare con certezza il futuro. Però penso che vada presa in considerazione la sempre maggiore ubiquità del vg. I vg stanno influenzando tutte le forme d'espressione artistica, le riprese tv sono sempre più videoludiche, i telefonini sono sempre più console handheld. Il fenomeno dell'infotainment è collegato in qualche modo al vg. E' come se ci fosse un bisogno di "ridurre tutto a gioco" che senza dubbio dovrebbe essere preso in considerazione nel cercare di capire la nostra società attuale.
E poi al videogioco del futuro, giocato in sessioni di pochi minuti da qualunque luogo contro chiunque si voglia, penso potrebbe contrapporsi il bisogno di godere di nuovo di un'esperienza singleplayer, che richieda quel tempo che pochi hanno la fortuna di avere. Vedo un futuro dominato da giochi semplificati nelle regole, che non richiedono molto tempo, e a questi, un po' per distinguersi, alcuni videogiocatori potrebbero preferire giochi da vivere da soli, con storie difficili che non si adattano a chi non ha la predisposizione d'animo adatta a capirle.
Ecco, questo è quello che mi viene in mente per ora. Però non vedo i due momenti come cronologicamente distanti tra loro, nè riesco ad immaginare una sintesi...
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Offline Grendel

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« Risposta #7 il: 12 Mar 2003, 22:55 »
BTW, mi chiedevo se Matteo ha intenzione di scrivere una seconda parte di quel lavoro (leggasi: "l'era dei vg moderni").
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Offline m y t o y b o x

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« Risposta #8 il: 13 Mar 2003, 10:06 »
Citazione da: "Grendel"
BTW, mi chiedevo se Matteo ha intenzione di scrivere una seconda parte di quel lavoro (leggasi: "l'era dei vg moderni").


Lo spero...
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Offline COBOL@carlichu

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« Risposta #9 il: 13 Mar 2003, 11:27 »
Citazione da: "Grendel"
BTW, mi chiedevo se Matteo ha intenzione di scrivere una seconda parte di quel lavoro (leggasi: "l'era dei vg moderni").


La Codificazione Videoludica - L'era del videogioco classico?
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Offline Kipple

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« Risposta #10 il: 14 Mar 2003, 17:42 »
Sulla traccia di saggio di Matteo Bittanti:  :shock:
credo che sia proprio solo una traccia vaghissima, perche' non riesco proprio ad intuire il senso del discorso.
A grandi linee mi sembra un discorso assolutamente inutile, confrontato agli standard di una cosa sostanzialmente inutile come i videogiochi.
Sempre che vada preso "sul serio" (cosa cavolo c'entra Hegel? (ho solo una vaga idea di chi sia Hegel))...
La patologia ad ogni costo