Autore Topic: [GBA] Tetsuwan Atom (Astroboy)  (Letto 2549 volte)

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Offline Duffman

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[GBA] Tetsuwan Atom (Astroboy)
« il: 10 Gen 2004, 15:44 »
TETSUWAN ATOM (ASTROBOY)

SISTEMA: GBA
SVILUPPATORE: TREASURE - HITMAKER
PRODUTTORE: SEGA
VERSIONE: JAP



Diciamolo, un nuovo gioco Treasure è per tutti un evento molto atteso.
Persino quando la casa di Gunstar Heroes lavora ad un titolo che appartiene ad un genere che non lo aggrada, o di basso profilo, l’appassionato non può fare a meno di andare a sbirciare cosa hanno partorito le sapienti ed amorevoli mani dei game designer.
Questo perché se non si può mai essere sicuri di nulla relativamente al risultato complessivo, si può giurare che nelle migliori produzioni Treasure ci sarà sempre quella finezza, quel je ne sai quoi, degni di ammirazione.

La casa è nota per tenere in altissima considerazione valori appartenenti ad un modo di fare VG un po’ desueto, ma che lucidati da una buona grafica od una licenza interessante possono fare la loro figura presso il grande pubblico oltre che entusiasmare l’appassionato.
E’ così che nasce, tra le celebrazioni per i 50 anni della nascita del personaggio, il gioco GBA (accompagnato da un “fratello maggiore” per PS2 ed una nuova serie TV).
Non deve sorprendere trovare il logo SEGA sul gioco: la casa giapponese ha da poco acquistato la licenza di numerosi personaggi di Tezuka, ed è al lavoro in prima persona su altri giochi aventi come star i personaggi del “Dio del manga” (notarella a margine: era così venerato che i più importanti quotidiani giapponesi ne spinsero la candidatura al Nobel, subito prima che morisse) come Dorohedoro, per PS2

Per quanto il gioco sia una collaborazione tra la casa di Ikaruga e lo studio Hitmaker, l’impronta di quest’ultimo si vede pochino: il gioco è Treasure puro al 100% da quando premete start a quando spegnete la console.
Apparentemente si tratta di un beat‘em up a scorrimento con elementi platform e fasi (c’erano pochi dubbi) di shoot’em up.
Semplice e diretto, il gioco attira inizialmente per una grafica eccellente, davvero tra le cose migliori viste sul portatile Nintendo: colorata, dettagliatissima, di gran gusto negli sfondi e con animazioni gradevoli: usando il GBA PLAYER ci si stupirà nel pensare che si tratti di una console portatile, salvo tornare con i piedi per terra in occasione di qualche rallentamento (anche pesante, non posso nasconderlo) quando lo schermo è al limite della capienza.

Con il già citato Gunstar Heroes il gioco in questione ha più di un punto in comune: a parte stilemi grafici tipici di un po’ tutta la produzione Treasure, c’è l’imperniare l’esperienza di gioco sullo scontro col boss, saltando da un climax all’altro.
Alien Soldier era basato interamente su questo, tanto da trascurare quasi completamente il resto.
Qui, più similmente a GH, le vostre abilità saranno scaldate da un discreto numero di avversari, il cui scopo è però non è tanto ostacolarvi, ma darvi possibilità di fare opera di “high score building”.
Eh, si…perché il gioco Treasure denuncia il suo essere orgogliosamente old style anche in questo: un massiccio contatore ad 8 cifre rassicurerà i fan di Radiant Silvergun, ed il moltiplicatore che si alza ad ogni pugno (solo fino a x4, purtroppo) li farà sentire a casa.

Purtroppo proprio qua si può sollevare un dubbio, ed in parte una lamentela: come in AS e GH il giocatore è dotato fin dall’inizio di un arsenale notevole (6 armi, comprese le speciali) e fortissimamente caratterizzato in senso strategico: è evidente fin dall’inizio che se vuoi il punteggio alto devi usare le combo di pugni, se vuoi spazio di manovra il calcio, per i nemici piccoli/indeboliti/in fila il laser, e per quelli duri le special (una diffusa ma debole, una potentissima ma solo orizzontale); bellissimo, ma perché contro i nemici normali si finiscono per usare quasi solo calci e pugni? Non è certo un rimprovero, ma la possibilità di fare combo più complesse (incrociando le varie mosse) avrebbe enormemente incoraggiato un maggiore uso dell’intero arsenale anche prima di arrivare agli eccellenti boss.

In corrispondenza di questi ultimi la difficoltà si impenna, “le luci vanno giù e non si scherza più”. Riflessi, cervello e strategia sono il biglietto per il livello successivo: maestoso esempio ne è offerto dal boss mutaforma del 4° livello (dove c’è una delle varie citazioni di Tezuka sparse nel gioco: una delle trasformazioni è Kimba, il leone bianco).
Molte saranno le volte che finirete per soccombere, ma come in tutti i giochi ben bilanciati, il tic nervoso non troverà terreno fertile sulla vostra palpebra: ogni morte reca la promessa della rivincita (perché non ci ho pensato? calcio più salto più jet più laser…), ed i crediti infiniti faranno si che semplicemente mediterete propositi di vendetta e rimanderete il perfect play ed il punteggione miliardario alla prossima volta; prima di riuscire a finire l’intero gioco (7 livelli, composti da un massimo di 6 sezioni spesso impegnative) in una volta passerà diverso tempo.


VOTO: 8

nb: le prime 2 foto, essendo prese tramite il GBA PLAYER, non rendono giustizia alla grafica del gioco: le foto più piccole ne sono specchio molto più fedele.




Queste ed altre foto su: www.gamespot.com
Duffman ci dà di nuovo dentro FORTE E CHIARO,
in direzione del problema. Ma un po' meno. OOOHHH YEAH!!!  online: DuffmanTFP