L'estate, come sempre, è stata prodiga di grandi narrazioni, ne metto in comunione qualcuna.
Amico lobi grandi (35 anni) e
Amica belle caviglie (31) sono sposati da qualche anno e da poco hanno avuto un bambino. Però si sono accorti che il piccolo ha qualche difficoltà a parlare, per cui lo portano da uno specialista. Il dottore è un uomo molto affascinante, talmente tanto che
Amica belle caviglie, incontro dopo incontro, se ne invaghisce.
Dopo un paio di mesi di terapie e incontri, lei trova il coraggio e gli manda qualche messaggio esplicito per telefono. Non roba eroticamente spinta, piuttosto lei gli comunica che un sentimento forte sta nascendo. Il dottore è distaccato e inflessibile. Un "no" perentorio e secco, dato senza tentennamenti.
Amica belle caviglie continua, nel corso delle settimane successive, a mandare messaggi sempre più espliciti. Finché lui non si rompe e con una scusa decide di non seguire più il bambino, adducendo scuse di lavoro e impegni.
Amico lobi grandi non sa nulla e non si accorto di nulla.
Passano i mesi e ogni tanto
Amica belle caviglie manda qualche messaggio ma il dottore non risponde.
Succede una cosa strana: lei comincia a stalkerarlo su Fb e cerca notizie sul web. Cosa dice, cosa fa ecc., senza però farsi notare, insomma in silenzio. Però comincia ad avere allucinazione visive e uditive, praticamente ogni volta che incontra qualcuno per strada lei crede che la stia guardando severamente; oppure, sentendo discorsi di passanti, lei sente che stanno parlando di lei in termini negativi, troia, puttana ecc.
Dopo qualche tempo comincia a credere che tutto il mondo sappia che lei non è stata una brava moglie e una buona madre, per cui sviluppa nevrosi e psicosi legate al non uscire più di casa per paura del giudizio altrui (che di fatto è solo nella sua testa).
Amico lobi grandi, finalmente, si accorge della crescente follia della compagna e l'affronta. Lei confessa la questione dell'infatuazione e dei messaggi al dottore. Lui non si arrabbia e prova ad aiutarla andando insieme da una psicologa.
Che le ha diagnosticato una sorta di mania di persecuzione scaturita dal senso di colpa di essere, in effetti, una traditrice potenziale, con l'aggiunta della strumentalizzazione delle condizioni del figlio.
Il problema è che il compagno l'ha perdonata ma lei no, per cui si nega ad ogni livello, familiare, affettivo, sessuale.
Speriamo bene.