Anno 2003.
La Banda Larga inizia a espandersi, seppur lentamente, a macchia d'olio, nel Mondo.
Le più grandi Multinazionali del settore del divertimento Elettronico, stanno stringendo accordi con i più importanti server providers.
Ma per cosa?
Per l'"Online Game", secondo molti il vero punto di svolta del futuro dei Videogames.
Un Sacro Graal virtuale.
Una svolta epocale.
Ma sarà davvero così?
Un Passo Indietro...
Anno 1983.
L'espansione dei videogames sta assumendo forme spropositate.
Il videogames viene conosciuto finalmente, dopo molti anni passati alla sperimentazione, anche all'interno delle case, con la nascita dell'home entertainment.
Atari VCS, Intellivision, Colecovision, portano nel salotto di casa giochi che fino allora potevano essere fruiti solo nelle sale giochi.
Cloni di Pong ovunque.
Ma anche pietre miliari come Pitfall e Pac Man sfondano nel mercato casalingo.
Anno 1990.
Tra alti e bassi, il videogioco è divenuto ormai oggetto mainstream.
Autentici capolavori di tecnologia, tra cui C64, ZX Spectrum, Amiga, tra gli "home computer" e, Nes, Genesis, tra le "console", incarnano l'exploit dei videogames come vera e propria forma d'intrattenimento extra-ludico (videoludico).
Anno 2000.
Console a 32 bit fanno la loro comparsa.
Sony, Sega e Nintendo si contendono il mercato videoludico.
Gli Home computer, o pc, divengono piano piano anch'essi oggetti atti al lavoro di far videogiocare le persone.
E' il vero boom su scala mondiale, il mercato dei videogames diviene, a tutti gli effetti, un mercato ricco, al pari di quello cinematografico o musicale.
Mass market, icone di personaggi di viggì spopolano, divengono, agli occhi di tutti, popolari.
Lara Croft, Squall, Crash Bandiccot, il ritorno si Super Mario ecc. finiscono sulle copertine di numerose riviste anche non del settore.
Oggi.
La situazione ha subìto una notevole evoluzione.
Il gioco da mero esperimento, diventa in pochi anni, un medium affermato.
Tutti vogliono videogiocare, tutti ne parlano, in bene e in male.
Console e computer potentissimi, milioni di istruzioni al secondo, poligoni a quantità industriale, danno ai videogiochi una componente realistica, per grafica, e situazioni in-game.
Routine di AI sofisticate, la fisica dinamica applicata, textures sempre più pulite e dalla qualità fotografica fanno da livree su superfici poligonali sempre più complesse.
Movimenti realistici.
Mondi giganteschi da esplorare.
Situazioni diverse in ogni frangente di gioco.
Eppure, proprio in questo periodo di ulteriore affermazione dei videogiochi, c'è qualche cosa che non va.
Videogiocatori di vecchia data invocano alla scarsezza dei videogiochi attuatli, tutti uguali, monotoni e ripetitivi.
Stessi concept, stesso gameplay.
Originalità nulla, salvo rare eccezzioni passate inosservate dalla massa.
La prossima mossa delle software house è quella di dotare i propri gioco di inedite modalità online.
Ma cos'è realmente sta modalità online?
E' tanto differente dalle partite in single player o in co-operation con un amico?
Il gioco online permette di far giocare videogiocatori assieme, sparsi nel mondo, collegandosi tramite la grande rete.
Io gioco dalla mia stanza, da Roma, confrontandomi (scontrandomi o giocando assieme) con una persona che magari abita dall'altra parte del Globo, mai vista prima, di nazionalità giapponese.
Tanti giocatori diversi (per lingua, cultura, religione) uniti dal videogame, con un unico scopo: giocare assieme, confrontarsi, sfidarsi o cooperare.
E quindi?
Nulla.
Giocare assieme ad un proprio amico, nella stessa stanza, allo stesso gioco è identico al gioco online.
Eccetto che per una differenza: la lontananza.
Già con 2 pad si fanno delle cose clamorose.
Con 4 è il delirio.
E con 10 e più giocatori?
Probabilmente nulla, perchè non li conoscerete mai, se non attraverso squallide quanto asettiche chat room.
Sarà come giocare contro tanti avversari "pilotati dalla cpu".
Tanto non li vedete.
Tanto non li conoscete.
Tanto non potete insultarli a voce.
Anche se lo faceste, non è detto che capiscano.
Invece c'è grande fervore attorno all'online game.
Si stanno facendo tantissimi e onerosi investimenti.
Quasi a puntare prettamente sulla modalità online dei viggì.
Sarà, ma la sfida contro un amico, in carne e ossa, seduto vicino a voi, è la cosa più esaltante e adrenalinica che un gioco possa darvi.
Con l'online, sarà tutto più finto, costruito.
Giocare con esseri virtuali, seppur reali e viceversa.
Sarà veramente così?
Io preferisco sfidare ancora 4 amici a pes3 o Mario Kart...