Autore Topic: [GBA] Fire Emblem  (Letto 3692 volte)

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Offline fulgenzio

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[GBA] Fire Emblem
« il: 18 Nov 2003, 00:02 »
Capolavoro.

Mentre la maggior parte dei possessori della piccola console Nintendo passa le sue giornate ad aspettare che l’arbitro degli scontri di Final Fantasy Boring decida in quale senso spostare le carcasse dei personaggi caduti o quale casella occupare dopo siffatta decisione, grazie alle magie dell’importazione parallela, giunge sugli scaffali in forma comprensibile, il miglior rpg strategico di sempre:non è made in Square, non ha un Fantasy nel titolo, ma si pone come gioco-parametro per tutte le future produzioni a venire dello stesso genere.Il suo nome è Fire Emblem.

Fire Emblem  denota una struttura classica per i dettami del genere Strategic-Rpg :ci sono diverse classi,ognuna con la proprie caratteristiche e peculiarità,armi ed item a volontà..insomma tutto sembra apparentemente dominabile dal giocatore,anche da quello meno esperto, che ,tra l’altro, viene gradatamente introdotto al gioco tramite un tutorial identico a quello visto in Advance Wars (del resto i programmatori sono gli stessi) .In realtà, e bastano poche partite per rendersene conto le cose sono ben diverse da quelle che anche il più scafato degli utenti può immaginare.

La prima peculiarità del gioco è che ogni personaggio,una volta caduto sul campo di battaglia, viene eliminato dalla storia e non è più riutilizzabile( nota per i romantici e per le persone sensibili:nella maggior parte dei casi,alla fine dello scontro si è informati che il ferito non è morto ma che viene “messo a riposo” proprio per evitargli guai peggiori):ogni battaglia va quindi pianificata molto attentamente ed ancor con maggior dovizia di particolari va condotta la crescita di tutti i personaggi. Trovarsi con un protagonista non sufficientemente skillato a metà del gioco, significa dover ricominciare tutto daccapo.

Altro elemento teoricamente frustrante ma qui perfettamente calibrato è la gestione del “magazzino”:tanto per cominciare ,all’inizio del gioco non è centralizzato e quindi i personaggi possono scambiarsi item solo se vicini sul terreno di gioco (che,chicca,influisce sull’esito degli scontri).Inoltre,non solo le armi si usurano con l’uso e non possono essere riparate (se non in una fase avanzata del gioco) ma ,non essendoci premi a conclusione delle missioni, l’unico modo per potersi permettere nuovi mezzi offensivi è cercare di ottenere particolari e preziosi item dalle poche casse presenti nelle mappe.Ovviamente c’è una sola classe che può carpire i tesori ed è anche una delle più deboli,quanto a costituzione. Ammettiamo di essere arrivati dopo una ventina di missioni senza soldi,armi e col fiato corto. Proprio prima della battaglia decisiva….non è una bella esperienza.

Inoltre, giusto per aggiungere un po’ di sfida in più ,le battaglie sono dinamiche:liberate un forte e non pattugliarlo od occuparlo significa un flusso continuo di soldati nemici che scendono in campo con l’unico obbiettivo di distruggere il vostro uomo più debole.In certii casi il nemico propone attacchi a sorpresa ,proprio nell’ultimo turno, spesso fatale, dello scontro. Geniale. La longevità e la voglia di riprendere in mano il gioco ,anche una volta finito ,sono enormi e l’hardcore gamer avrà numerosi extra da sbloccare e item da provare.Oltre al gioco in singolo è presente una interessante modalità link che permette di scambiare dati da un Gba all’altro e di combattere in apposite arene create per il gioco in comune.

Fire Emblem racconta una storia:ma non è la vostra,o meglio:è anche la vostra ma i programmatori hanno coraggiosamente scelto di non coinvolgervi in prima persona.Il giocatore infatti interpreta il ruolo di uno stratega ramingo che viene assoldato (o per meglio dire, si trova coinvolto) dai diversi personaggi che tessono la fitta trama di vicende che compongono l’affresco  Fire Emblem. Dai tempi di Vandal Hearts e Final Fantasy Tactics (il primo) non si era mai vista una tale serie di colpi di scena,intrighi, agnizioni, gesta eroiche ,morti e sacrifici compiuti da personaggi a cui ahimè ci si affeziona subito e a cui è impossibile rinunciare. Le trenta e passa missioni del gioco propongono una carrellata di personaggi indimenticabili,dotati di un carisma fuori del comune ,che riescono, in poche battute a coinvolgere il giocatore fin dalle prime fasi del gioco.

Graficamente  Fire Emblem è una bellezza:l’inquadratura “a volo d’uccello” permette una visione chiara del campo di battaglia ed il design dei personaggi è realizzato in maniera eccellente.Stupende le schermate statiche in color seppia che accompagnano i momenti clou del gioco e alcuni intermezzi tra una missione e l’altra.Azzeccata anche la colonna sonora che, nonostante i limiti tecnici del GBA, riesce ad essere sempre gradevole e ,in certi punti,persino epica.

Nel più ricco Natale che la storia videoludica ricordi (fortunatamente non solo dal punto di vista quantitativo ma anche e soprattutto qualitativo),Fire Emblem si pone come acquisto essenziale per l’utente Gameboy e per ogni amante di rpg e strategici.

Se Onimusha Tactics, Zoe fist of Mars sono letteralmente annientati dalla qualità dell’ultima realizzazione di Intelligent System, anche i celebrati FFTA e Advance Wars devono segnare il passo:il primo perde in termini di giocabilità pura ed immediatezza dell’azione,l’altro non può competere dal punto di vista drammaturgico a causa di una trama-pretesto che sbiadisce di fronte alla lussureggiante drammaturgia di Fire Emblem.

Gioco,partita,incontro.Il meglio è qui.Da avere senza riserve.
ANCHE UN TANUKI PUO’ SORPRENDERE UNA TIGRE CHE DORME.

Offline Andrew B. Spencer

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[GBA] Fire Emblem
« Risposta #1 il: 13 Ott 2004, 08:58 »
Tre seriosi giovani, Eliwood, Lynn e il rozzo Lord Hector, si ritrovano un giorno imprigionati in una magica cartuccia, errepigisticamente accomunati dal sacro sforzo di accoppare il cattivo più. La leggenda narra inoltre degli uomini e dei dragoni, che prima convivevano in pace, poi i casini. Fire Emblem (che titolo del cazzo) fa parte di una serie che deve aver venduto un'esagerazione di copie in Giappone sullo SNES, senza venir mai tradotta, nell'evidente timore che il resto del globo si dimostrasse impreparato. I busti dei personaggi, ora, si lasciano andare a discorsi (melo)drammatici anche in inglese sullo scenario retroilluminato, e il tutto impressiona positivamente il passante, grazie allo stile manga dai tratti fieri e solenni, e agli effetti speciali poveri ma di sicuro impatto messi a punto nei laboratori segreti della Intelligent Systems, laddove ogni giorno si suda nel tentativo di perfezionare la formula della droga a turni. Questi giapponesi sanno narrare, enfatizzando le pause e i silenzi. Utilizzano sapientemente il commento musicale, dosando, a volte interrompendo le gloriose musichette quando i personaggi non sembrano essere dell'umore adatto. E poi rallentano le sequenze animate, giocano con i contrasti, fanno lampeggiare ad arte il cursore creando un'atmosfera misteriosa. Inseriscono quel tocco di profumata poesia primaverile, se occorre. Ma il giuoco com'è? Sul campo di battaglia vengono schierate le nostre pedine e quelle, visibilmente contrariate, nelle mani del nostro avversario, che ha mille motivi per affettarci. Il sentiero è disseminato di personaggi pipponi pronti a uscire dai villaggi turistici, ad abbandonare gli affetti tradizionali per sposare senza riserve la nostra causa, sbandierando ai quattro venti i più incredibili, folkloristici e futili motivi. Questi uomini, donne, cavalieri cresceranno insieme a noi, missione dopo missione, sgranocchiando un po' alla volta le pedine avversarie o avvalendosi dell'oggetto giusto (al momento giusto, direi). Oppure -assai più probabile- creperanno malamente, inaspettatamente, sotto i colpi vibrati da un avversario sconosciuto che non si accontenta più di ammazzare, ma che si accanisce, che infierisce sul pippone dimenticato, o anche solo lasciato leggermente scoperto, creando un vuoto incolmabile nel videogiocatore, il quale preferirà mille volte ripetere la missione piuttosto che tradire la fiducia in lui (mal)riposta. Non potete immaginare quanto faccia incazzare vedere il paladino sul quale avevamo sputato sangue perire di colpo, ingiustamente, per mano del primo bulletto immaginario e male armato fuoriuscito dal buco del culo della CPU. Il nemico dissemina le sue pedine ora sapientemente, sfruttando ogni debolezza, ogni zona ombrosa e male illuminata, ora praticamente a casaccio, facendo affidamento più che altro sull'ammasso ignorante di truppe spiegate, sull'inizialmente scarsa conoscenza umana del territorio e degli eventi, e, come in Advance Wars, perfino sugli aiuti meteorologici. Alcuni incappucciati s'incuneano in modo realmente maligno e imprevedibile tra le pieghe della difesa, mentre i ladri che agiscono nelle sezioni più tetre vanno fermati alla svelta, sempre che si abbia voglia di dare in pasto a Merlinus e al suo carretto scalcinato ancora altra paccottaglia, da smistare con calma tra una fase e l'altra di manifestazioni furibonde (e a volte un po' sguaiate) di potere.





Fire Emblem
Intelligent Systems 2003
Gameboy Advance