Anno fa avevo letto e apprezzato "Il grande gioco", di cui però non avevo un ricordo clamoroso. Ora dopo aver recuperato questi due libri dello stesso autore probabilmente dovrò dargli una ripassata...
Alla conquista di Lhasa - Peter Hopkirk (1982)
Le storie degli stranieri che, a cavallo tra l'800 e il '900, fecero a gara per raggiungere e "profanare" il Tibet, Lhasa e le vette dei più alti "8000". Osteggiati dai tibetani, braccati dai banditi, arruolati dai servizi segreti e portati al limite dalle condizioni climatiche.
Sono tanti i personaggi coinvolti, alcuni erano dei semplici sognatori, altri dei patrioti, dei missionari, dei pazzi, degli eroi. Le avventure di alcuni sono quasi leggendarie e superano anche i migliori racconti di avventura, come quelle di alcuni pandit indiani arruolati dagli inglesi per agire sotto copertura come cartografi in missioni in solitaria lunghe mesi o addirittura anni, in territori completamente sconosciuti.
In questo libro ci sono tanti sogni - spesso infranti - molta sofferenza, morte e un po' di gloria disponibile per i pochi vincitori. Sempre che fossero occidentali, si intende.
Alcuni capitoli sono sicuramente meno interessanti, ma i picchi sono notevolissimi.
Al punto che mi sono subito buttato su:
Diavoli stranieri sulla Via della seta - Peter Hopkirk (1980)
Libro che ricalca lo stile del precedente, ma verte sulla regione poco più a nord, in particolare il tratto dell'antica via della seta che attraversava l'attuale regione dello Xinjiang e il relativo deserto del Taklamakan. Molte delle antiche e ricche città che qui sorgevano furono saccheggiate, rase al suolo o inghiottite dal deserto e dimenticate per secoli... fino agli inizi del '900, quando archeologi e avventurieri - principalmente occidentali - diedero il via ad una corsa alle città perdute, conclusasi con uno scempio di un ricchissimo patrimonio culturale fino ad allora perfettamente custodito dall'aridità del deserto. Scempio che ancora oggi i cinesi non ci hanno perdonato.
Anche in questo libri l'avventura la fa da padrona e sebbene non raggiunga i picchi del testo precedente non perde mai colpi e nel complesso non saprei dire quale dei due mi sia piaciuto di più.