Sapiens. Da animali a dèi. (2014, Yuval Noah Harari)
Saggio molto famoso, il sottotitolo spiega bene il succo del libro è una
breve storia dell'umanità. Harari si mette lì e tratteggia la nostra storia lungo i nostri 150.000 anni, naturalmente accennando al prima e in fondo ai probabili poi.
È ci restituisce una storia bellissima, appassionante, piena anche di colpi di scena, di direzioni impreviste che molti 70 anni fa si immaginavo di vivere su Marte ma nessuno si immaginava l'Internet.
E in quanto breve, tira dritto affrontando decine di temi e cercando di rispondere a domande insolute. Per esempio, perchè il Sapiens è l'unico Homo rimasto sulla terra se invece con altre specie come i felini o gli equini non è così?
Che ne abbiamo fatto dei Neanderthal o degli Erectus, visto che per più di 100.000 anni sappiamo che abbiamo convissuto insieme (fino a circa 10.000 anni fa)?
E tante altre domande "preistoriche " a cui cerca una risposta senza imporre la propria. Cosa che ho tanto apprezzato, odio quando i documentari storici sono troppo precisi ("questo scheletro ritrovato è di sicuro di una donna dai capelli ricci, vissuta
23.453 anni fa, morta mentre chiaccherava con una amica sulle migliori bacche da mangiare" cose così), invece l'autore ti dice le possibilità, puoi scegliere te la più plausibile.
Oppure ti spiega perchè la rivoluzione agricola è stata una trappola del lusso e anche la rivoluzione industriale i primi decenni.
O dell'importanza dell'immaginazione che riesce persino a far credere a un gran numero di persona cose inventate, intangibili come per esempio la nazione chiamata Italia o un sistema economico come il capitalismo. Per non parlare di Dio e del fatto che Gesù Cristo cosa altro non è se non un'altro Zeus o Odino?
Anche ad una moneta devi credere, figurati.
Altro aspetto di come le religioni e gli imperi hanno unito il mondo.
Il tutto esponendo un certo animalismo, ambientalismo e risalto.su questioni gender ma non per partito preso, semplicemente che nella storia dell'umanità queste cose rientrano tra quelle da menzionare.
Fino ad arrivare al presentr e al futuro, alle ultime pagine che ho trovato le meno interessanti (anche se la parte sulla felicità, di come non è detto che un contadino mediovale che si spaccava la schiena tutti i giorni fosse più infelice di me che guardo Netflix tutti i giorni, l'ho trovata fantastica), forse perchè il 2021 è già troppo diverso dal 2014, ma sono pochissime pagine, una trentina su 500.
Adesso mi recupererò più che volentieri almeno un'altro libro suo: quello delle 21 lezioni per il 21° secolo.
Cmq oserei dire imprenscindibile, la nostra storia è proprio bella.