altrove non è risultato né simpatico né bello, spero che qui faccia almeno ridere!
Il manifesto del giocatore multipiattaforma.
1)Il Game designer deve innanzitutto creare giochi belli, indipendentemente dalle disponibilità dell'hardware su cui lavora.
2)Coloro che scorgono brutti significati in videogiochi belli condizionati dall'esclusività di questi ad una determinata piattaforma sono corrotti senza essere affascinanti. Questo è un errore.
3)Coloro che riconoscono bei significati nei bei videogiochi indipendentemente dalla piattaforma a cui questi appartengono sono persone colte. Per loro c'è speranza. Essi sono videogiocatori eletti, in quanto si curano unicamente del divertimento, e non della Console-war.
4)Non esistono metagiochi o giochi per bambini. Un Videogioco o è bello, o è brutto. Questo è tutto.
5)L'avversione dell'hardcore gamer per tutto ciò che è sinonimo di Playstation è la rabbia di Calibano che vede il proprio volto riflesso nello specchio
6)Nessun giocatore che si rispetti deve limitarsi a una sola piattaforma. In un giocatore vero ogni preconcetto morale è un imperdonabile manierismo stilistico.
7)Ogni videogioco è fine a sé stesso: non è parte di una saga, non è la killer application di una determinata piattaforma. E' solo un Videogioco.
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ovviamente è ispirato a quello di wilde, tagliato in vari punti
1)L'artista è il creatore di cose belle.
2)Coloro che scorgono brutti significati nelle cose belle sono corrotti senza essere affascinanti. Questo è un errore.
3)Coloro che scorgono bei significati nelle cose belle sono le persone colte. Per loro c'è speranza. Essi sono gli eletti: per loro le cose belle significano bellezza
4)Non esistono libri morali o immorali. I libri sono scritti bene o scritti male. Questo è tutto.
5)L'avversione del diciannovesimo secolo per il realismo è la rabbia di Calibano che vede il proprio volto riflesso nello specchio.
6)Nessun artista ha intenti morali. In un artista un intento morale è un imperdonabile manierismo stilistico.
7)Tutta l'arte è completamente inutile.
va beh, è una cosa da ridere, non seriosa.
ciao