Il controsenso e l'incoerenza (che, bada bene, non sono riferiti propriamente al tuo post), a mio modo di vedere e pensare, è nel provare una sensazione di fastidio di fronte a manhunt o gta (per la supposta gratuita violenza), ma essere gasati mentre ci si picchia virtualmente con un amico a Tekken, VF4, SF 2/3/Zero, SC1/2.
Giocare a Socom, a Quake3A, a Unreal tournament e gioire per ogni frag conquistato, mentre si schernisce (sempre scherzando, più o meno) il fraggato.
Girare per Morrowind ammazzando guardie, trasformando in città fantasma ogni piccolo paesello, ma anche tagliando la testa di ogni ratto, bandito o tizio che ci risponde o guarda male (e quanti ci dicono scum in quel gioco, quasi peggio di EverQuest ed i suoi npc).
Cosa rende questi giochi "violenti" meno violenti o negativi rispetto ad altri? A me sembrano tutti violenti nella stessa quantità, e nessuno di essi offre alla fine incentivi morali a non comportarsi in modo violento nella realtà (o nel gioco stesso). E non vedo persone soffermarsi a fare considerazioni sulla violenza da essi rappresentata.
guarda, io posso parlare solo per me ovviamente, e credo di poter identificare (anche grazie al tuo post) un ulteriore elemento del mio fastidio:
si verifica in modo maggiore quanto più alto è il supposto grado di libertà in un gioco.
Dei giochi presi ad esempio nella tua lista (e secondo me erroneamente messi in un unico calderone) Tekken 4 (con gli altri picchiaduro), ed i FPS
NON MI DANNO ALCUN PROBLEMA.
Mi spiego:
Nel BEUVS non c'è da parte mia immedesimazione nel personaggio, che viene usato in funzione solo dei colpi più o meno potenti, quindi delle sue possibilità ludiche (al limite per l'aspetto più o meno piacevole del personaggio)
Nel FPS men che meno: ben poco c'è storia (almeno nella modalità competitiva) ed il personaggio non esiste, esistono solo le sue armi.
Pensare di togliere l'elemento competitivo/violento (?) da questi giochi significherebbe togliere il motore del gioco, e di gran parte del VG in generale: nessuno mai si è fatto scrupoli di blastare popolazioni intere di Bydo in R-Type, o di spazzare via Nina in Tekken, credo.
In Morrowind (che non ho giocato, quindi lo uso come paradigma dei giochi di ruolo ed in genere dei giochi di maggiore profondità "strutturale")
al contrario, siamo chiamati ad una identificazione più marcata nel personaggio, ed a fare nostre le sue scelte.
Ergo abbiamo un certo grado di partecipazione morale alle sue azioni, credo.
Se potessi scegliere in un GDR online (a parità di EXP guadagnata) tra massacrare tutte le guardie per arrivare al tesoro o guadagnarmelo compiendo azioni nobili per conto del re, la mia scelta non sarebbe scontata, e quindi la prima delle due assumerebbe un peso morale diverso dalla seconda.
Tornando a GTA e MH: certo non c'è la libertà assoluta da me immaginata, visto che cmq il background del personaggio (un criminale) impone determinate coerenze, ma la gratuità e la facilità con la quale si può "virare sullo psicopatico", e la relativa impunità del giocatore che lo fa, fanno pendere spesso il gioco verso la sarabanda indiscriminata di massacri più che verso il "simulatore di tuff-life".
Se il gioco avesse scagliato contro il giocatore una mole di polizia o difficoltà tali da rendere meglio la "pesantezza" di questa scelta forse avrei provato meno fastidio, ma...