Autore Topic: [Review] Once upon a time in Mexico (qualche spoiler)  (Letto 1610 volte)

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Offline fulgenzio

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Terzo giro di valzer per il mariachi più famoso del mondo.
Persa ogni forma di originalità , la saga diretta da Robert Rodriguez, giunge al capolinea con una messa in scena formalmente perfetta ma sostanzialmente priva di quel fascino che aveva caratterizzato le pellicole precedenti.

L’intuizione più brillante è arruolare nel cast Johnny Depp, già magnifico ne La maledizione della prima luna , il quale supera se stesso nell’incarnare un atipico agente della Cia in missione per conto degli Stati Uniti, di Dio e di se stesso:tutte le battute migliori partono da lui o lo coinvolgono indirettamente e la sua presenza magnetica aggiunge al film quel pepe che il regista, purtroppo ,non riesce ad aggiungere.

Rodriguez utilizza un stile intermedio che si colloca tra il necessario schematismo del primo El Mariachi e il ridondante tipico delle produzioni ad alto/medio budget.
Le sparatorie, per quanto coreografate,mancano di spettacolarità, a parte una gustosa e rocambolesca  sequenza di fuga che vede coinvolti la onnipresente e bassissima Salma Hayek e un Banderas sempre fascinoso ma meno ispirato del solito.Gli ammiccamenti al grande pubblico si fanno smaccati quando il volto di Enrique Iglesias si propone come secondo mariachi con licenza di uccidere:il suo contributo al plot resta pari a zero ma garantisce l’urletto di prammatica in sala.

Avvolto in una colonna sonora “tipica” ,in cui trova spazio anche Manu Chao (per fortuna o purtroppo) , Once upon a time in Mexico, pur riuscendo perfettamente nell’obiettivo di intrattenere e divertire,difetta nel far assaporare al pubblico quell’aria epica che il titolo vorrebbe sottintendere:la banalità della trama ,che verte sullo stra-abusato tema del golpe in sudamerica e delle infiltrazioni di agenti americani doppiogiochisti che tessono i fili della storia, appiattisce ogni trovata stilistica.

Rodriguez strizza entrambi gli occhi a Tarantino e in pochi casi , la raffigurazione di Depp accecato, con il sangue che dipinge una vera e propria maschera sul suo volto, l’ammiccamento ha un seguito felice, ma nella maggior parte di casi si punta sulla mera emulazione.Il tema della vendetta si perde quasi subito ed è annacquato dallo sbilanciamento dell’attenzione sul personaggio di Depp a scapito di quello di Banderas .Quest’ultimo, in effetti ,sembra veramente un mero comprimario e il fatto che i due cattivi Defoe e Rourke , non intralcino la sua strada se non alla fine del film, semina dubbi su chi sia veramente il protagonista della pellicola.
ANCHE UN TANUKI PUO’ SORPRENDERE UNA TIGRE CHE DORME.