Autore Topic: [SNES] [MD] Earthworm Jim  (Letto 5207 volte)

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Offline NighTiger

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[SNES] [MD] Earthworm Jim
« il: 21 Ago 2003, 14:40 »
Titolo: Earthworm Jim
Sistema: SNES
Sviluppatore: Shiny entertaiment
Gamedesigner: Dave Perry
Editore: Interactive entertaiment
Genere: Platform
Giocatori: 1
Data 1: 1994
Data 2: 1995
Versione: PAL




Dave Perry, mente sveglia dal passato brillante. Qualcuno potrà non conoscerlo ed è un peccato
perché ciò significa non aver giocato a titoli quali: Cool Spot, Terminator,
Tartarughe Ninja, MDK e tanti altri.
Titoli molti divertenit che hanno anche fatto storia.


Storia
In entrambi i titoli la trama iniziale è inutile come in tutti i platform.
Vi basti sapere che dovrete viaggiare per pianeti per salvare la vostra ragazza dalle grinfie di Evil Queen.
Per poter far ciò indosserete una speciale tuta spaziale che vi darà poteri particolari (ricordatevi che siete solamente
un verme).



Materiale bellico
Per poter affrontare tutti i livelli farete affidamento alla vostra testa, che userete a mò di frusta ed a una pistola.
Solo con questi attrezzi dovrete affrontare mucche pazze, cani rotanti, uccelli di tutte le taglie e razze, vecchiette
volanti e tantissime altre pazzie che hanno inventato quelli della Shiny tra una canna ed un'altra.

La visione dell'insieme sarà affidata alla grafica 2D ed a un sonoro molto cartoon style.
Giocare a Earthworm Jim è come guardare un cartoon dove siete voi a decidere cosa farà il personaggio principale.

Tutti i livelli sono altamenti esilaranti e strambi, dai colori sgargianti e dalle musichette molto ridicole.

Muovere Jim, a volte, è proprio una tragedia; potrete ritrovarvi a perdere energia perché incapaci di colpire
un avversario o perché un elemento del gioco si confonde con il fondale.

Ciò non toglie che vi divertirete molto sorridendo non poco.


Conclusione
Earthworm Jim è un platform fuori dai canoni, con qualcosa in più ma che sbaglia in alcuni particolari che gli
fanno perdere la nomination.
Tutto sommato si rivela un titolo discreto è divertente ma una spanna sotto i vari platform della Nintendo,
Sonic e da Cool Spot.

Graficamente il titolo per SNES è leggermente più colorato di quello per MD.


Grafica: 7 / 10
Sonoro: 7 / 10
Giocabilità: 7 / 10
Longevità: 7 / 10

Globale: 7 / 10

Offline Jello Biafra

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[SNES] [MD] Earthworm Jim
« Risposta #1 il: 22 Dic 2004, 22:07 »
David Perry è un uomo intelligente. Ma anche lungimirante. Dopo aver creato il fenomeno delle mefitiche Tartarughe Ninja, decise di unire al suo talento creativo ed al suo fiuto per gli affari, le nuove possibilità che un media allora relativamente nuovo e in espansione come il videogioco poteva offrire.
Nacque cosi, alla fine del 1992, il celeberrimo Cool Spot. Per la prima volta un videogioco andava oltre la semplice sponsorizzazione, per divenire vera e propria estensione di un marchio (quello delle bibite 7Up), con gran piacere degli addetti al reparto vendite della compagnia statunitense.
Ma non era ancora finita. Libero da obblighi contrattuali e con in tasca un discreto budget, Perry fonda la sua software house personale, la Shiny Entertainment e si mette all’opera su quello che diverrà il suo capolavoro: Earthworm Jim.
L’avventura del vermicello Jim inizia nel novembre del 1994 su SNES e Mega Drive e si abbatte come un fulmine a ciel sereno sull’agonizzante genere dei giochi di piattaforme. La critica (a cui non sembra vero di aver trovato, due anni dopo Street Fighter 2, un gioco che mette d’accordo quasi tutti) plaude. Il pubblico gradisce e Perry festeggia il suo secondo milione di dollari.

Earthworm Jim è un gioco geniale e atipico, sin dal rutto campionato che declama il titolo nella schermata iniziale. Gioca con i clichès dei platform game e si prende gioco di essi, facendo rimanere il giocatore costantemente a bocca aperta. La delirante trama schernisce gli archetipi che da Donkey Kong in avanti hanno caratterizzato le trame di tutti gli appartenenti al genere: la principessa What’s-Her-Name (???) viene rapita dal malvagio corvo tossicodipendente Psycrow. Ma nessuno si precipita a salvarla, perché dell’invincibile eroe senza macchia e senza paura rimane solo la tuta. E sarà essa a scegliersi l’occupante, ovvero il pavido, tremolante, molliccio e debolissimo lombrico Jim, l’antieroe per eccellenza. Da li in poi sarà un demenziale, allucinato e psichedelico viaggio lungo tredici livelli uno più scemo dell’altro.
Ed è qui che Earthworm Jim mostra il meglio di se, provando (e nella maggiorparte dei casi riuscendoci) a sovvertire completamente le regole del platform classico, sia dal punto di vista stilistico che da quello strutturale.
Quello che scorre su schermo è un vero e proprio cartoon virtuale: Jim è disegnato ed animato in maniera esaltante con oltre 4000 frames. La sua caratterizzazione è sensazionale. Corre, spara, salta e si produce in tutta una serie di scenette dementi nel qual caso lo si lasci inattivo per più di qualche secondo. La sua personalità buca letteralmente lo schermo, facendolo divenire il primo personaggio videoludico a poter rivaleggiare con il carisma dei protagonisti televisivi e cinematografici. Gli ambienti in cui si muove sono resi con un stile minimale, psicotico e avanguardistico, dove forme squadrate si fondono con un uso della prospettiva del piano di gioco a dir poco spiazzante, che sancisce ancor di più la distanza dell’opera Shiny dalle piatte-piattaforme-lineari che caratterizzavano i suoi predecessori. I colori acidi e le stravaganti ambientazioni aliene fanno il resto, dando un’impressionante sensazione di straniamento e deviazione mentale, che per certi versi ricorda i cartoni animati Nickelodeon.
A dare il colpo di grazia al povero giocatore arriva poi la colonna sonora di Tony Tallarico, che alle arie semi-orchestrali unisce marcette country suonate col banjo, sonorità da spy story anni ’60 e citazioni da Guerre Stellari.

Ma Perry porta un’assalto frontale anche alle fondamenta del genere che ha preso di mira.
Il continuo cambio delle meccaniche di gioco ha un effetto ancor più stordente di quello indotto da grafica e sonoro. Nel secondo stage, dopo aver eliminato spietati esattori delle tasse, il verme è costretto a combattere un feroce gatto spaziale (???) ma senza l’aiuto della sua tuta, cosa che fa cambiare l’espressione del suo volto da sprezzante sicumera a divertentissimo terrore. Se nella prima parte del terzo stage ci si ritrova in groppa ad un grosso criceto che corre lungo tubature sottomarine, nella seconda ecco che Jim è rinchiuso in una sfera da guidare lungo un labirinto di roccia evitando di toccarne i bordi, in una sorta di mix tra On the Ball e il futuro Kuru KuruKururin.
E si prosegue cosi, tra mucche volanti, livelli ambientati dentro intestini putridi di enormi mostri, corse a cavallo di razzi nello spazio, gare di bungie jumping con elastici fatti di moccio o sezioni completamente al buio, sino all’esilarante epilogo.
Il repertorio di situazioni messe insieme dal team di sviluppo è vastissimo e lascia sempre a bocca aperta. Le idee geniali si susseguono senza soluzione di continuità ed il giocatore rimane incollato allo schermo anche solo per vedere quale sarà il prossimo parto della fantasia malata degli autori.
Ma Earthworm Jim è tanto splendidamente rivoluzionario nella forma quanto inspiegabilmente conservatore nel mantenere tutta una serie di difetti strutturali tipici della visione occidentale del genere. Una risposta ai comandi non perfetta si somma a collisioni approssimative, il che, in combinazione con un livello di difficoltà dannatamente alto e mal calibrato rende l’esperienza frustrante in parecchie occasioni. L’impossibilità di salvare e l’assenza di password costringe a finire il gioco in una sola volta, ed in virtù di quanto detto poco sopra, la cosa non è affatto piacevole.
Nonostante ciò, Earthworm Jim è un capolavoro, reso ancor più prezioso dal fatto che Perry mai più si esprimerà su simili livelli. Un seguito deludente, un ultimo lampo di genio (Murder Death Kill) e poi il buio assoluto, sino alla completa morte creativa suggellata dal terrificante Enter the Matrix. Eppure la luce irradiata dal piccolo Jim è stata talmente intensa che tutt’oggi, dieci anni dopo la sua pubblicazione, è ancora impressa indelebilmente nelle nostre martoriate retine.
What the heck!


VOTO: 9