Autore Topic: [ARCADE] Mikie  (Letto 2423 volte)

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Offline fulgenzio

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[ARCADE] Mikie
« il: 11 Ago 2003, 21:48 »
Un videogioco ad ambientazione scolastica? In vent’anni di storia videoludica se ne sono visti pochissimi. Sarà perché scuola e videogiochi sono concetti assolutamente antitetici, sarà che perché per  i programmatori potrebbe essere difficile coniugare divertimento e background educativo, fatto sta che ,a parte il memorabile Schooldaze per Spectrum, l’unico titolo legato alla più odiata delle “cornici” possibili ,in tutto questo tempo è stato Mikie.

Peculiarità a parte, Mikie, classe 1984, è stato uno dei più divertenti arcade degli anni 80, e tutt’oggi rappresenta un validissimo esempio di come un’idea semplice, se ben sfruttata, possa generare un titolo epocale.
Mikie è uno studente di una classica high school americana, che tanto bene serial e film a stelle e strisce hanno descritto negli ultimi anni: da bravo scavezzacollo, il suo obiettivo non è certo quello di restare seduto ad ascoltare le lezioni ma di “interagire” con la propria fidanzata. E quale migliore occasione concupiscente, che portare alla pulzella dolci epistole amorose ,celate nei meandri dei cinque livelli del gioco? Per ottenere le lettere, il nostro eroe deve raccogliere un certo numero di cuori per livello.

Uno dei motivi di divertimento maggiore consisteva nel prendere a “culate” i propri compagni di classe,compitamente seduti davanti al proprio banco, per raggiungere l’ambito risultato. Mikie era veramente politically scorrect : non solo i livelli prevedevano vere a proprie gimcane tra professori imbufaliti e lanciati al nostro inseguimento , ma azioni di sabotaggio nei confronti di tutto il personale scolastico e conseguente distruzione di armadietti, cassetti e tutto ciò che potesse farci ottenere il prezioso cuore. Alcune modalità per distrarre gli avversari erano semplicemente esileranti: il docente che vi insegue è un fanatico del basket? Lanciandogli il pallone a spicchi lo vedrete baloccarsi di gusto e lasciarvi respirare per qualche secondo. Frenesia e ipercinetismo: in Mikie non si aveva l’opportunità di restar fermi un attimo.

La struttura del gioco si dipanava con semplicità ed efficacia: cinque livelli ambientati in diversi momenti della giornata scolastica di un teenager americano, visto che i campi sportivi e le sale mensa noi ,generalmente, ce le siamo sempre sognate..e un tasso di difficoltà notevole, rendevano Mikie un’esperienza di gioco non banale e sicuramente longeva ed appagante. La grafica inoltre, per quei tempi, era piuttosto definita e ipercolorata con cromatismi accesi e sfumature sgargianti che rendevano l’esperienza ludica una gioia per gli occhi. Impossibile replicare il livello di dettaglio sui computer casalinghi dell’epoca, ed infatti, Mikie non godette di conversioni particolarmente fedeli.
Una nota curiosa inerente al sonoro: durante il primo livello, il ritornello di accompagnamento era quello di “Hard’s day night” dei Beatles. Pazzie del mondo videoludico.
Da recuperare assolutamente, magari in queste afose serate estive, in attesa che la campanella troni a squillare…

 
FOTO: http://www.klov.com/game_detail.php?game_id=8696
ANCHE UN TANUKI PUO’ SORPRENDERE UNA TIGRE CHE DORME.