Autore Topic: [Il topic esistenziale] credete in DIO?  (Letto 277925 volte)

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Offline Giobbi

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Re: [Il topic esistenziale] credete in DIO?
« Risposta #3225 il: 26 Gen 2019, 22:32 »

Che per me "Dio" nell'accezione più vaga e generica è rappresentato dalla meraviglia della natura stessa, esseri umani compresi.
Come dire, avverto come se ci sia qualcosa di più grande ma non m'illudo minimamente di sbrogliare questa matassa, ne che questo dia senso alla mia vita, son solo pensieri estemporanei che non escludono questa ipotesi.

Ma questo esiste e viene chiamato "Natura" o "Universo".
Perché aggiungerci un secondo nome, "Dio"?

Storicamente "Dio" viene utilizzato per "spiegare" quanto non si comprende...
- "Ah il fuoco..."
- "Dio!"

- "Ah la morte..."
- "Dio!"

- "Ah il fulmine..."
- "Dio!"

- "Ah il Parsec..."
- "George Lucas!"


Oppure per darsi un tono nel far cadere dall'alto alcune scelte o imposizioni:

M - "Hey raga dopo lungo confabulare io e giggino abbiamo scritto per voi queste dieci leggi su cui redigere il nostro diritto"
P - "Buuuuu, ma chi vi credete di essere, tenetele per voi, dov'é finito Dibba?"
M - "Ma ce le ha suggerite Dio!"
P - "Grande Moser! Grande giggino! Grande Saronni! Santi Subito!"

Offline SalemsLot

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Re: [Il topic esistenziale] credete in DIO?
« Risposta #3226 il: 27 Gen 2019, 09:27 »
Ma cosa c'era prima di Dio? Il mio cervello va in tilt quando cerco una risposta? Come fa ad esserci SEMPRE stato Dio? Ha creato lui il Big Bang?
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Offline J VR

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Re: [Il topic esistenziale] credete in DIO?
« Risposta #3227 il: 27 Gen 2019, 10:59 »
Allora Giobbi la ricerca del divino va di pari passo con quella scientifica.
Ci sono energie che esistono ma che con le attuali capacità non riusciamo a registrare e visualizzare, pensa alle onde radio così per dire.
Ripeto che neanche io credo alla visione manicheista del Dio cristiano ma la struttura dell'universo presenta quella dicotomia bianco/nero per cui ogni cosa ha la sua controparte che l'annulla che denota una certa organizzazione nel complesso.
Non lo vuoi chiamare Dio, non farlo ma l'ipotesi Dio c'è/non c'è è valida in ambo i casi dato che nessuno riesce a portare prove inequivocabili in un senso o nell'altro.

Offline Giobbi

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Re: [Il topic esistenziale] credete in DIO?
« Risposta #3228 il: 27 Gen 2019, 17:00 »
Allora Giobbi la ricerca del divino va di pari passo con quella scientifica.
Ci sono energie che esistono ma che con le attuali capacità non riusciamo a registrare e visualizzare, pensa alle onde radio così per dire.
Ripeto che neanche io credo alla visione manicheista del Dio cristiano ma la struttura dell'universo presenta quella dicotomia bianco/nero per cui ogni cosa ha la sua controparte che l'annulla che denota una certa organizzazione nel complesso.
Non lo vuoi chiamare Dio, non farlo ma l'ipotesi Dio c'è/non c'è è valida in ambo i casi dato che nessuno riesce a portare prove inequivocabili in un senso o nell'altro.

Sì.
Ma una disonestà intellettuale di Chiesa e simili é tipicamente: se a questo fenomeno non sappiamo dare una risposta al momento é segno che Dio esista.

In realtà é un assurdo.
Se per ipotesi in cerca di soldi e gloria fondassi una religione dove viene enunciato che tutto é creato e gestito da Elefante Bitorzoluto Tricornuto Rosa non potrei dire che qualsiasi cosa non spiegata o scoperta dimostri l'esistenza dell'Elefante Bitorzoluto Tricornuto Rosa.

Che é invece quanto tentano di fare le religioni

Rischiando ovviamente figure di palta tipo la Terra é Piatta perché sta scritto nel Nostro Libro Sacro

Quindi sì ci sono cose che non conosciamo o che non riusciamo a spiegare o comprendere o che riusciamo solo in parte.
Il che ha nulla a che fare con l'esistenza di un Dio

Servirebbe questa umiltà anche perché già é complesso cercare di comprendere, se poi si mettono contro i preconcetti nati non si sa bene come e dove ma ancora oggi con forte potere politico e di opinione (qui penso soprattutto al Corano ma vale per praticamente tutte le religioni con una struttura) a volte non aiuta.

E' altresì vero che esistono scienziati e ricercatori aderenti ad una certa fede religiosa che fino ad un certo punto non vedono un contrasto tra le proprie ricerche e i precetti di tale religione.
Il che finché non causa danni o disonestà intellettuali ci sta, no prob.

TFP Link :: https://www.ilpost.it/2018/12/05/la-lettera-di-albert-einstein-su-dio-prodotto-della-debolezza-umana/

Offline Il Gladiatore

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Re: [Il topic esistenziale] credete in DIO?
« Risposta #3229 il: 27 Gen 2019, 17:39 »
Aspetta @Giobbi, Einstein scriveva tutto ciò criticando le religioni rivelate che costituiscono una sovrastruttura di potere nel loro tentativo di dire Dio in senso "temporale." La sua idea è nota.

Invece, per il discorso che si sta facendo (e che vorrei riprendere in settimana quando ho un po' di tempo), il ricercatore Einstein, andando avanti negli anni con le proprie ricerche, così si esprime, nella celebre lettera a Solovine:

«Caro Solovine […]. Lei trova strano che io consideri la comprensibilità della natura (per quanto siamo autorizzati a parlare di comprensibilità), come un miracolo o un eterno mistero. Ebbene, ciò che ci dovremmo aspettare, a priori, è proprio un mondo caotico del tutto inaccessibile al pensiero. Ci si potrebbe (di più, ci si dovrebbe) aspettare che il mondo sia governato da leggi soltanto nella misura in cui interveniamo con la nostra intelligenza ordinatrice: sarebbe un ordine simile a quello alfabetico, del dizionario, laddove il tipo d’ordine creato ad esempio dalla teoria della gravitazione di Newton ha tutt’altro carattere. Anche se gli assiomi della teoria sono imposti dall’uomo, il successo di una tale costruzione presuppone un alto grado d’ordine del mondo oggettivo, e cioè un qualcosa che, a priori, non si è per nulla autorizzati ad attendersi. È questo il “miracolo” che vieppiù si rafforza con lo sviluppo delle nostre conoscenze. È qui che si trova il punto debole dei positivisti e degli atei di professione, felici solo perché hanno la coscienza di avere, con pieno successo, spogliato il mondo non solo di Dio, ma anche dei miracoli. Il fatto curioso è che noi dobbiamo accontentarci di riconoscere “il miracolo” senza che ci sia una via legittima per andare oltre. Dico questo perché Lei non creda che io – fiaccato dall’età – sia ormai facile preda dei preti»

E ancora:

«Io non sono ateo e non penso di potermi chiamare panteista. Noi siamo nella situazione di un bambino piccolo che entra in una vasta biblioteca riempita di libri scritti in molte lingue diverse. Il bambino sa che qualcuno deve aver scritto quei libri. Egli non conosce come. Il bambino sospetta che debba esserci un ordine misterioso nella sistemazione di quei libri, ma non conosce quale sia. Questo mi sembra essere il comportamento dell’essere umano più intelligente nei confronti di Dio. Noi vediamo un universo meravigliosamente ordinato che rispetta leggi precise, che possiamo però comprendere solo in modo oscuro. I nostri limitati pensieri non possono afferrare interamente la forza misteriosa che muove le costellazioni»

e questo unito ad altri pensieri:

È certo che alla base di ogni lavoro scientifico un po’ delicato si trova la convinzione, analoga al sentimento religioso, che il mondo è fondato sulla ragione e può essere compreso. Questa convinzione legata al sentimento profondo dell’esistenza di una mente superiore che si manifesta nel mondo dell’esperienza, costituisce per me l’idea di Dio; in linguaggio corrente si può chiamarla panteismo.


No, Einstein non negava l'idea di Dio anzi, andando avanti con gli anni si rafforzava in lui l'idea di una presenza ordinatrice del cosmo e dell'universo, una grammatica dell'essere non casuale che l'uomo deve imparare a leggere. Semplicemente negava l'idea di Dio come apparato salvifico e religioso, tipicamente comunicato come giogo psicologico.

Ma ecco, è proprio quello che si stava dicendo qui, la ricerca che conduce all'idea di qualcosa di superiore, nascosto dietro l'apparente illogicità del caso. Più approfondisci e più lo percepisci.
Per cui, ripeto, un conto è la religione organizzata, l'altro è la ricerca che porta a qualcosa di superiore. In questo contesto scienza e fede sono alleate.

del resto, qualcuno ha detto:

"Poca scienza allontana da Dio, molta scienza avvicina a Dio."

Caspita, Papa Francesco? Paolo Brosio? Radio Maria? No, Louis Pasteur, padre della microbiologia e scienziato rivoluzionario.

La paura è di passare per non esperti, di non comprendere il medium che si sta evolvendo etc. (...) è figlio dell'immotivato senso di inferiorità che spinge il videogiocatore alla spasmodica ricerca di qualcosa che giustifichi il videogioco come se il gameplay da solo non bastasse più." (Fulgenzio)

Offline J VR

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Re: [Il topic esistenziale] credete in DIO?
« Risposta #3230 il: 27 Gen 2019, 17:57 »
Io vi lascio due considerazioni eppoi passo la palla a chi è più ferrato.

1- Ogni giorno che passa, ogni secondo, ogni momento vengono fatti passi giganteschi nel progresso umano (viaggi su altri pianeti, clonazione, teorizzazione dei viaggi nel tempo) che se solo uno si fermasse un secondo a pensarci a quanto queste cose sono assurde l'idea che esista un Dio alla fine è poca cosa.
Roba che se domani venisse dimostrata l'esistenza di Dio la notizia passerebbe tra l'ennesima scoperta scientifica e il bannerino che pubblicizza 15 minuti di gameplay inedito di Seikiro.
Facciamo che prima mi vedo i quindici minuti di Seikiro eppoi se mi va mi leggo l'articolo.

2- Popoli divisi da distanze e tempo a loro volta hanno sviluppato un sentimento per il divino, popoli che hanno contribuito con il loro sapere al progresso umano.
Coglioni tutti loro schiavi di una mentalità arretrata. :yes:
Però ti tiravano su monumenti che ancora oggi non s'è capito come possibile e certe volte ti mappavano pure il cielo.
Che non dimostra nulla ma vuol puntare l'accento sul fatto che forse questa ricerca è già codificata all'interno di noi.

Offline DRZ

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Re: [Il topic esistenziale] credete in DIO?
« Risposta #3231 il: 27 Gen 2019, 18:16 »
Ma è chiaro che la ricerca di dio sia codificata all'interno dell'essere umano, cercare di capire come funzionano le cose è ciò che ci distingue dalle bestie.

Il bambino che vede la biblioteca piena di libri immaginato da Einstein è l'esempio perfetto: se vedo un libro prima o poi mi verrà da pensare a chi l'ha scritto, è naturale. Il problema irrisolto (e irrisolvibile) è spiegare perché il summenzionato bambino, di fronte a Dio, dovrebbe essere soddisfatto di vedersi comparire questo essere supremo senza chiedersi da dove venga e chi l'abbia creato o partorito. E una volta incontrato Dio Senior perché non dovrebbe immaginare un Dio nonno, bisnonno, trisnonno e così via all'infinito.

Insomma, se Dio può essere senza bisogno di creatore allora può esserlo pure il libro.

La pulsione verso la ricerca di qualcosa non è necessariamente la prova che questo qualcosa esista, pensarla diversamente secondo me è un voler assegnare alla mente umana un'infallibilità che non le appartiene.

Offline Il Gladiatore

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Re: [Il topic esistenziale] credete in DIO?
« Risposta #3232 il: 27 Gen 2019, 18:29 »
La pulsione verso la ricerca di qualcosa non è necessariamente la prova che questo qualcosa esista, pensarla diversamente secondo me è un voler assegnare alla mente umana un'infallibilità che non le appartiene.
Infatti proprio di questo si parlava nelle ultime pagine: la ricerca di senso e di totalità è implicita, bene o male, nella nostra specie. Poi gli esiti sono diversi e se ne può parlare.

Eppure, alcuni sono intervenuti dicendo che non è vero che nella nostra specie ci sia, almeno una volta oppure continuamente, questa pulsione. O almeno non c'è per loro.
Se non fosse per il fatto che già l'intervenire in questo topic, che nulla dovrebbe riguardare chi non s'interessa di queste cose,  costituisce prova del contrario: il rifiuto o l'adesione a qualcosa passa necessariamente per la sua focalizzazione, per cui è un principio logicamente efficace in partenza.
Lo diceva il buon Kant (padre dell'idealismo moderno e delle categorie a priori della cognitività umana e precursore delle neuroscienze, anche lui stranamente credente) :" Come rifiuterai qualcosa che dici di non poter esistere? Evidentemente quell'idea è contenuta in te in qualche modo e in qualche forma, non fosse altro l'alterità verso l'essere imperfetto che ci contraddistingue. L'ateo è in fondo colui che pensa spesso a Dio. "
« Ultima modifica: 27 Gen 2019, 18:41 da Il Gladiatore »
La paura è di passare per non esperti, di non comprendere il medium che si sta evolvendo etc. (...) è figlio dell'immotivato senso di inferiorità che spinge il videogiocatore alla spasmodica ricerca di qualcosa che giustifichi il videogioco come se il gameplay da solo non bastasse più." (Fulgenzio)

Offline Diegocuneo

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Re: [Il topic esistenziale] credete in DIO?
« Risposta #3233 il: 27 Gen 2019, 19:54 »
Edit:mi taccio che son troppo polemico.
Dico solo che il pensiero sulla religione è pure figlio del proprio tempo,e che quindi non ha senso tirar fuori Einstein o Kant
« Ultima modifica: 27 Gen 2019, 20:21 da Diegocuneo »
Sono un cretino,di classe,infima. Ni.

Offline Giobbi

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Re: [Il topic esistenziale] credete in DIO?
« Risposta #3234 il: 28 Gen 2019, 00:05 »
Secondo me il problema si pone nel momento in cui "Dio" diviene una risposta e non una domanda.
Perché in quel momento diviene segnale di pigrizia e non di ricerca.

Ok eliminiamo dal discorso tutti i pasticci e pro domo loro delle varie religioni cui mi riferivo e stiamo su Einstein e compagnia, magari andiamo sul contemporaneo meno influenzati dai tempi che furono

Ok ricercando si trova un certo "ordine" nella natura, tipo le ultime ricerche sulle onde gravitazionali, antimateria, etc.

Ma perché questo "ordine" dovrebbe presupporre un "chi" o un "qualcosa" che l'abbia volutamente generato?
Esiste ok, le cose stanno così, la natura/realtà é così, se ne prende atto

In psicologia c'è questo termine che si usa "egocentrismo infantile", che stringendo significa che l'infante (ma l'essere umano in genere mantenendone alcuni caratteri) non é capace di immaginarsi gli altri come diversi da sé. Compiendo quindi diversi errori di valutazione, etc.

Ma questo attribuire un chi o un cosa dietro al funzionamento della natura stessa non é un "egocentrismo infantile" umano?
Dato che gli umani sono abituati che se vedono un cucchiaio possano risalire al chi e al come é stato creato (o meglio "trasformato", difficile gli umani creino) allora pensano lo stesso del sasso o della gravità?

TFP Link :: http://www.crescita-personale.it/atteggiamento/2488/egocentrismo-infantile/2938/a

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1- Ogni giorno che passa, ogni secondo, ogni momento vengono fatti passi giganteschi nel progresso umano (viaggi su altri pianeti, clonazione, teorizzazione dei viaggi nel tempo) che se solo uno si fermasse un secondo a pensarci a quanto queste cose sono assurde l'idea che esista un Dio alla fine è poca cosa.

2- Popoli divisi da distanze e tempo a loro volta hanno sviluppato un sentimento per il divino, popoli che hanno contribuito con il loro sapere al progresso umano.
Coglioni tutti loro schiavi di una mentalità arretrata. :yes:
Però ti tiravano su monumenti che ancora oggi non s'è capito come possibile e certe volte ti mappavano pure il cielo.
Che non dimostra nulla ma vuol puntare l'accento sul fatto che forse questa ricerca è già codificata all'interno di noi.

1 - Qui no, non vedo il nesso mi dispiace. Se esiste la pecora Dolly allora esiste anche il Dio del Tuono? Se esiste la clonazione allora un tizio nel 2 A.C. poteva creare 1000 pesci partendo da tre? Non é una dimostrazione o meglio può valere per tutto. Esiste la pecora Dolly quindi esiste anche l'elefante nominato prima, non convince.

2 - La ricerca della Realtà, che non significa inventarsi stramberie per risolverla. E' ricerca appunto, finché non si trova la risposta si continua a cercare. Questa sì é insita negli esseri umani. Probabilmente chi ha risposto sbrigativamente con "Dio" é invece nei secoli e a qualsiasi longitudine o latitudine chi porta un altro tratto caratteristico della razza umana, ovvero lo sfruttare debolezze per arricchirsi o imporre potere.

Perché il momento della ricerca onesta é fragile e umile di suo, e si può approfittarne appropriandosi di una comoda vaga risposta.
Stesso discorso relativo la molto umana paura, paura dell'ignoto, etc.


Oggi forse non funzionerebbe, un Berlusconi o Trump che dicesse "seguitemi perché sono Dio-il messaggero di Dio-il figlio di Dio" probabilmente non sarebbero presi sul serio, anche se Bush jr ci ha provato e Jim Jones, Heaven's gate, Warren Jefs, Luc Jouret, Mangayanon, Shoko, Charles Manson, la Creedish i capi degli arancioni, Scientology o i terroristi islamici vari restano preoccupanti.

Offline Oberon

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Re: [Il topic esistenziale] credete in DIO?
« Risposta #3235 il: 28 Gen 2019, 20:58 »
No, Einstein non negava l'idea di Dio anzi, andando avanti con gli anni si rafforzava in lui l'idea di una presenza ordinatrice del cosmo e dell'universo, una grammatica dell'essere non casuale che l'uomo deve imparare a leggere. Semplicemente negava l'idea di Dio come apparato salvifico e religioso, tipicamente comunicato come giogo psicologico.

Ma ecco, è proprio quello che si stava dicendo qui, la ricerca che conduce all'idea di qualcosa di superiore, nascosto dietro l'apparente illogicità del caso. Più approfondisci e più lo percepisci.
Per cui, ripeto, un conto è la religione organizzata, l'altro è la ricerca che porta a qualcosa di superiore. In questo contesto scienza e fede sono alleate.


Non mi risulta, Gladia.
Se in riferimento ad Einstein, la conclusione è totalmente falsa. Per Einstein la RELIGIOSITÀ è alleata della scienza, non la fede. La differenza è fondamentale. Il sentimento religioso era per Einstein l'esatto contrario della fede: l'umile riconoscimento del primato di complesse interazioni tra sistemi, forze e 'intelligenze' nell'universo. Umile perché tali interazioni ci precedono e ci rendono ciò che siamo pur ignorandole del tutto o in massima parte. Einstein non avrebbe mai parlato di 'presenza ordinatrice' o di una sua 'qualcosa di superiore nascosto' (espressioni che rimandano a concetti a loro volta ancorate alle facoltà necessariamente antropocentriche dell'essere umano). In quanto intelligenza fondamentalmente laica, Einstein casomai rispettava la fede come manifestazione significativa della ricerca di senso dell'essere umano, ma lui ne faceva volentieri a meno.
« Ultima modifica: 28 Gen 2019, 21:03 da Oberon »
"Quas dederis, solas semper habebis opes."

Offline Il Gladiatore

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Re: [Il topic esistenziale] credete in DIO?
« Risposta #3236 il: 03 Feb 2019, 12:33 »
No, Einstein non negava l'idea di Dio anzi, andando avanti con gli anni si rafforzava in lui l'idea di una presenza ordinatrice del cosmo e dell'universo, una grammatica dell'essere non casuale che l'uomo deve imparare a leggere. Semplicemente negava l'idea di Dio come apparato salvifico e religioso, tipicamente comunicato come giogo psicologico.

Ma ecco, è proprio quello che si stava dicendo qui, la ricerca che conduce all'idea di qualcosa di superiore, nascosto dietro l'apparente illogicità del caso. Più approfondisci e più lo percepisci.
Per cui, ripeto, un conto è la religione organizzata, l'altro è la ricerca che porta a qualcosa di superiore. In questo contesto scienza e fede sono alleate.


Non mi risulta, Gladia.
Se in riferimento ad Einstein, la conclusione è totalmente falsa. Per Einstein la RELIGIOSITÀ è alleata della scienza, non la fede. La differenza è fondamentale. Il sentimento religioso era per Einstein l'esatto contrario della fede: l'umile riconoscimento del primato di complesse interazioni tra sistemi, forze e 'intelligenze' nell'universo. Umile perché tali interazioni ci precedono e ci rendono ciò che siamo pur ignorandole del tutto o in massima parte. Einstein non avrebbe mai parlato di 'presenza ordinatrice' o di una sua 'qualcosa di superiore nascosto' (espressioni che rimandano a concetti a loro volta ancorate alle facoltà necessariamente antropocentriche dell'essere umano). In quanto intelligenza fondamentalmente laica, Einstein casomai rispettava la fede come manifestazione significativa della ricerca di senso dell'essere umano, ma lui ne faceva volentieri a meno.
Scusa il ritardo nella risposta @Oberon, ma tra scrutini e settimana culturale non ho avuto tempo di accendere il computer.  ;D

Allora, specifico che la chiusura del post è una mia visione del pensiero di Einstein, che in realtà andava a sostanziare quanto sostengo da diverse pagine sulla mutua ricerca di senso che sostiene tanto la ragione quanto la fede, seppur con strumenti diversi.
Parte della questione data dal "non mi risulta" deriva anche dall'atteggiamento ondivago dello scienziato stesso, che nel corso della vita ha mutato progressivamente le espressioni con cui si rivolgeva al sentimento religioso in assoluto. Prima destituendolo di ogni fondamento logico e dopo, con il procedere delle sue ricerche, isolando le diverse componenti che distinguono la religione organizzata dalla pulsione religiosa.

E, nella mia opinione, si è più volte contraddetto, dando però a questi cambiamenti, un profondissimo riconoscimento di intelligenza, ricerca sincera e capacità di mettersi in discussione. Negli anni giovanili era strenuamente antimaterialista, utilizzando espressioni e parole desunte più che altro dal suo interesse per la filosofia. I coevi ricordano come il suo pensiero scientifico fosse innervato di temi e concetti riconducibili a Dio, alla Creazione, alla possibilità ordinatrice. La sua passione per l'arte e per la musica sacra lo hanno portato a suggerire, quasi sottovoce, a una scaturigine della produzione artistica come intimamente "suscitata" dal sentimento religioso. Cito questo brano che utilizzo per le mie lezioni:

"Uno scienziato sarà difficilmente inclinato a credere che un evento possa essere influenzato dalla preghiera, per esempio da un’aspirazione rivolta a un Essere soprannaturale. Tuttavia si deve ammettere che la nostra attuale conoscenza di queste leggi è solo imperfetta e frammentaria, cosicché, realmente la credenza nell’esistenza di leggi fondamentali e onnicomprensive in natura resta, essa stessa, una sorta di fede. Ma quest’ultima è stata largamente giustificata dal successo della ricerca scientifica. Tuttavia, da un altro punto di vista, chiunque è seriamente impegnato nella ricerca scientifica si convince che vi è uno spirito che si manifesta nelle leggi dell’Universo. Uno spirito molto superiore a quello dell’uomo, uno spirito di fronte al quale con le nostre modeste possibilità, noi possiamo solo provare un senso di umiltà. In questo modo la ricerca scientifica conduce a un sentimento religioso di tipo speciale che è davvero assai differente dalla religiosità di qualcuno piuttosto ingenuo" (H. Dukas and B. Hoffmann, Albert Einstein: the Humane side, Princeton 1989, p. 32).

Mettici anche che a sua ricerca personale lo ha portato a confrontarsi sia con il pensiero di Spinoza e poi con i testi di Dostoevskij. E viene fuori quello che tu hai rilevato:

«L’impressione del misterioso, sia pure mista a timore, ha suscitato, tra l’altro, la religione. Sapere che esiste qualcosa di impenetrabile, conoscere le manifestazioni dell’intelletto più profondo e della bellezza più luminosa, che sono accessibili alla nostra ragione solo nelle forme più primitive, questa conoscenza e questo sentimento, ecco, in ciò consiste la vera devozione. In questo senso, e soltanto in questo senso, io sono fra gli uomini più profondamente religiosi. Non posso immaginarmi un Dio che ricompensa e che punisce l’oggetto della sua creazione, un Dio che soprattutto esercita la sua volontà nello stesso modo in cui noi stessi la esercitiamo. i basta sentire il mistero dell’eternità della vita, avere la coscienza e l’intuizione di ciò che è, lottare attivamente per afferrare una particella, anche piccolissima, dell’intelligenza che si manifesta nella natura. Non è senza ragione che un autore contemporaneo ha detto che nella nostra epoca, votata in generale al materialismo, gli scienziati sono i soli uomini profondamente religiosi»
(A. Einstein, Come io vedo il mondo, Newton 1984, pp. 22, 30).

Per cui è chiara la distinzione tra spirito religioso, fede e religione organizzata.

Ma attenzione, l'avanzare dei nazionalismi di qualsiasi partito e la crescente questione ebraica lo porteranno, dopo gli anni '30, a servirsi dei testi religiosi come fonte di diritto del guadagno democratico occidentale in prospettiva storica, trasformandolo da pacifista convinto a possibilista bellico.

«In passato eravamo perseguitati malgrado fossimo il popolo della Bibbia; oggi, invece, siamo perseguitati proprio perché siamo il popolo del Libro. Lo scopo non è solo sterminare noi, ma insieme a noi distruggere anche quello spirito, espresso nella Bibbia e nel Cristianesimo, che rese possibile l’avvento della civiltà nell’Europa centrale e settentrionale. Se questo obiettivo verrà conseguito, l’Europa diverrà terra desolata. Perché la vita della società umana non può durare a lungo se si fonda sulla forza bruta, sulla violenza, sul terrore e sull’odio»
(A. Einstein, Pensieri, idee, opinioni, Newton 2004, p. 26).

Però sottolinea di continuo, come scrisse all’amico Guy Raner, nel 1949: «Ho ripetutamente detto che a mio parere l’idea di un Dio personale è puerile. Potete definirmi un agnostico, ma non condivido lo spirito di crociata dell’ateo di professione il cui fervore è in gran parte dovuto a un doloroso atto di liberazione dalle catene dell’indottrinamento religioso ricevuto in gioventù. Preferisco un’attitudine di umiltà corrispondente alla debolezza della nostra comprensione intellettuale della natura e del nostro stesso essere».

Ma a circa 4-5 anni dalla morte, scrivendo al Michele Besso, in una lettera del 15 aprile 1950:
"C’è una cosa che ho imparato nel corso della lunga vita: è diabolicamente difficile avvicinarsi a “Lui”, se non si vuole rimanere in superficie".
"Lui"? Praticamente "personalizza" questo principio organizzatore, dandogli perciò una precisa fisionomia e negando sia la visione di Spinoza che la sua precedente e precisa idea di "Dio", del suo essere antropomorfo, del suo essere personale.

Quindi ecco, quando mi riprendi sulla questione della "fede" hai senz'altro le tue ragioni, soprattutto se prendiamo in considerazione alcune dichiarazioni del fisico. Dal mio punto di vista e leggendo tanti contributi di persone che l'hanno conosciuto e frequentato (come Padre Caramelli, che lo accompagnava sovente in chiesa e che garantiva sul sincero desiderio di Dio di Einstein) mi son fatto l'idea che una forma primordiale di fede, ovviamente lontanissima dalle religioni organizzate, albergasse nel suo cuore.  :)






« Ultima modifica: 03 Feb 2019, 14:24 da Il Gladiatore »
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Re: [Il topic esistenziale] credete in DIO?
« Risposta #3237 il: 03 Feb 2019, 12:42 »
Ma cosa c'era prima di Dio? Il mio cervello va in tilt quando cerco una risposta? Come fa ad esserci SEMPRE stato Dio? Ha creato lui il Big Bang?


Il nulla spaziotemporale, l'equilibrio, poi una super asimmetria ha generato il Big Bang

Il fatto che esista un solo dio è pretenzioso, qualsiasi essere cosciente capace di imbrigliare le forze naturali può essere dio e immortale. Aver adottato la mitologia ebraica come religione secondo me ci ha fatto malissimo era molto più lucida quella pagana.
|_ ..|._.|_ _ _|_.|.|...._|.....|._ _ _ _

Offline Il Gladiatore

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Re: [Il topic esistenziale] credete in DIO?
« Risposta #3238 il: 03 Feb 2019, 12:48 »
Io capisco che devi stare entro certi "schemi" di ragionamento, ma...
Su questo vorrei rassicurati, scrivo quello che intendo scrivere e mi esprimo secondo la mia idea. Se poi ritengo di dover spiegare certi meccanismi così come sono nati e così come si sono sviluppati è proprio perché mi piace conoscere quello di cui parlo. Se molta gente studiasse le cose di cui straparla ogni giorno si accorgerebbe della reale portata, dei guadagni e delle riflessioni eccezionali che nel tempo si sono sviluppate.

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Re: [Il topic esistenziale] credete in DIO?
« Risposta #3239 il: 03 Feb 2019, 13:08 »
Ma cosa c'era prima di Dio? Il mio cervello va in tilt quando cerco una risposta? Come fa ad esserci SEMPRE stato Dio? Ha creato lui il Big Bang?


Il nulla spaziotemporale, l'equilibrio, poi una super asimmetria ha generato il Big Bang

Il fatto che esista un solo dio è pretenzioso, qualsiasi essere cosciente capace di imbrigliare le forze naturali può essere dio e immortale. Aver adottato la mitologia ebraica come religione secondo me ci ha fatto malissimo era molto più lucida quella pagana.

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