Autore Topic: [Il topic esistenziale] credete in DIO?  (Letto 279653 volte)

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Re: [Il topic esistenziale] credete in DIO?
« Risposta #3135 il: 04 Apr 2016, 20:41 »
Guarda che non è detto con disprezzo, anzi. Io sono il primo irragionevole, quando si tratta di passioni (amore, tifo, ecc.).
E' semplicemente un dato di fatto, devi accettare alcuni dogmi così come sono, e la ragione non c'entra nulla, da cui "irragionevole". Non vedo cosa ci sia di male, oppure il "politicamente corretto" deve arrivare fin lì?

[Edit]@ eugenio: mi dispiace che tu la percepisca così, non è mia intenzione. Il fatto è che vedo fin troppe scuse, tentennamenti, spiegazioni nebulose e fantasiose, tripli salti carpiati solo per rendere "coerente" (?) quest'opera letteraria. Non so, ripeto, per me la scritta "ammazza fratello tuo" quello significa, non "è una parabola per dire di rimproverarlo amorevolmente, è un modo di dire..." Boh.

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« Ultima modifica: 04 Apr 2016, 20:48 da answer »
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Offline TremeX

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Re: [Il topic esistenziale] credete in DIO?
« Risposta #3136 il: 04 Apr 2016, 21:01 »
Va bene. Ammazza fratello tuo. Ragioniamo su questo.

Non è detto che sia sempre sbagliata la traduzione letterale. Questo, comunque, non vuol dire che non vada inserita in un contesto antropologico e folcloristico di un certo tipo.

Mi viene in mente, per esempio, che diamo sempre per scontato che gli dei sono invenzioni relativamente recenti.

Offline alexross

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Re: [Il topic esistenziale] credete in DIO?
« Risposta #3137 il: 05 Apr 2016, 09:04 »
Guarda che non è detto con disprezzo, anzi. Io sono il primo irragionevole, quando si tratta di passioni (amore, tifo, ecc.).
E' semplicemente un dato di fatto, devi accettare alcuni dogmi così come sono, e la ragione non c'entra nulla, da cui "irragionevole". Non vedo cosa ci sia di male, oppure il "politicamente corretto" deve arrivare fin lì?

[Edit]@ eugenio: mi dispiace che tu la percepisca così, non è mia intenzione. Il fatto è che vedo fin troppe scuse, tentennamenti, spiegazioni nebulose e fantasiose, tripli salti carpiati solo per rendere "coerente" (?) quest'opera letteraria. Non so, ripeto, per me la scritta "ammazza fratello tuo" quello significa, non "è una parabola per dire di rimproverarlo amorevolmente, è un modo di dire..." Boh.

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mi riporteresti un esempio di qualcuno che traduce ammazza tuo fratello con rimproveralo amorevolmente?
son curioso di vedere le motivazioni che portano a questa "traduzione"

Offline eugenio

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Re: [Il topic esistenziale] credete in DIO?
« Risposta #3138 il: 05 Apr 2016, 11:06 »
@ eugenio: mi dispiace che tu la percepisca così, non è mia intenzione. [...] Non so, ripeto, per me la scritta "ammazza fratello tuo" quello significa, non "è una parabola per dire di rimproverarlo amorevolmente, è un modo di dire..." Boh.

Intenzionale o meno, il risultato rimane quello di domande che ruotano sempre e solo attorno allo stesso punto, scritte con un tono sprezzante e per nulla aperto. E la riprova è quanto scrivi qui sopra: dopo aver ricevuto più di una risposta, insisti sul fatto che per te la scritta significa una cosa sola. Va bene, l'ho capito che per te è così; l'abbiamo capito tutti. Ora, se non c'è intenzione negativa nei tuoi interventi, prendi atto che è così per te. E andiamo avanti.


Non è detto che sia sempre sbagliata la traduzione letterale. Questo, comunque, non vuol dire che non vada inserita in un contesto antropologico e folcloristico di un certo tipo.

Mi viene in mente, per esempio, che diamo sempre per scontato che gli dei sono invenzioni relativamente recenti.

Dipende dalle divinità a cui ti riferisci. Senza andare in Oriente, l'Egitto ha una mitologia ben più antica di quella biblica. In ogni caso, e tornando al tema del testo sacro, si può considerare fede quella fede che dipenda da uno scritto?

Offline Xibal

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Re: [Il topic esistenziale] credete in DIO?
« Risposta #3139 il: 05 Apr 2016, 11:54 »

Dipende dalle divinità a cui ti riferisci. Senza andare in Oriente, l'Egitto ha una mitologia ben più antica di quella biblica. In ogni caso, e tornando al tema del testo sacro, si può considerare fede quella fede che dipenda da uno scritto?
Esiste una meravigliosa pagina di facebook che risponde al nome di "Chi è Mauro Biglino?Confutazione alle sue idee",ove utenti di varie confessioni legano indissolubilmente la loro fede alla aderenza ai dettami del testo sacro,il cui solo tentativo di analisi viene preso come atto eretico da parte di una delle tante incarnazioni del demonio,che vorrebbe allontanare "lo schiavo discreto e fedele dalla sua sottomissione a Geova" (questo per fare un esempio).
Sembra un paradosso,ma questa è pura e vera fede,perchè solo chi ha fede potrebbe accettare di servire come schiavo chicchessia invece di immaginarsi e cucirsi addosso il Dio che vorrebbe vedere(amore assoluto,misericordia assoluta ecc...),anche se contrasta palesemente con quanto emerga della sua personalità dalle scritture stesse.
Quindi si, se le informazioni sul Dio che conosciamo,o che crediamo di conoscere, vengono principalmente da un testo,solo la capacità di accettare quel testo con tutte le sue storture,le sue contraddizioni,le sue atrocità credo si possa considerare fede,perchè non c'è alcun tentativo di edulcorarne le peculiarità per renderlo digeribile,appunto solo fede,anche nel dolore,nella morte,o in quella che oggi potremmo chiamare "ingiustizia".
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Re: [Il topic esistenziale] credete in DIO?
« Risposta #3140 il: 05 Apr 2016, 21:32 »
[]
mi riporteresti un esempio di qualcuno che traduce ammazza tuo fratello con rimproveralo amorevolmente?
son curioso di vedere le motivazioni che portano a questa "traduzione"
Boh, il primo che vien fuori:

http://www.laparola.net/brani/ la fantasia illimitata, praticamente.

Poi, le fonti "ufficiali" se ne stanno zitte e buone, (ma si contraddicono ben benino).

https://www.youtube.com/watch?v=tKgb0i4soOg

Sarebbe da chiedergli: "Embé, France'?"  :baby:

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Offline Xibal

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Re: [Il topic esistenziale] credete in DIO?
« Risposta #3141 il: 06 Apr 2016, 10:36 »
Tratto dal link di answer:

"Come si possono spiegare tutte le stragi commesse da Dio?

Senza dubbio, Dio uccise tante persone, sia individui sia intere popolazioni, sia direttamente sia ordinando ai suoi servi di sterminare altri. Benché succeda in tutta la Bibbia, ce ne sono più esempi nell'Antico Testamento (per motivi che saranno spiegati qui sotto). Questo fatto ha portato alcuni a paragonare quello che sembra a loro un Dio di ira nell'Antico Testamento con un Dio di amore (o con Gesù Cristo) nel Nuovo Testamento. Però questo confronto è possibile solo per chi legge la Bibbia in modo superficiale, perché l'AT è pieno di descrizioni dell'amore di Dio e il NT è pieno di descrizioni dell'ira e della punizione da parte di Dio (e di Gesù Cristo).

Bisogna capire questi brani nel contesto del messaggio dell'intera Bibbia, cioè del vangelo. Dalla caduta di Adamo in poi, tutti muoiono a causa del proprio peccato. Prima o poi, tutti muoiono, la questione è solo quando. Dio sarebbe giusto se facesse morire tutti al momento del primo peccato, che sarebbe quando siamo piccolissimi. Ma nella sua misericordia, in alcuni casi non esegue la sua punizione subito, ma aspetta. Così non c'è nessun problema con il fatto che Dio fece morire tutte queste persone. Questo sarebbe la normalità. In realtà, la cosa strana è che vissero così tanto tempo, e che tutti gli altri (inclusi gli Israeliti) non subirono la stessa condanna. Però, in quei casi la misericordia di Dio fece aspettare il suo giudizio. Il fatto che Dio uccide delle persone è un problema solo se crediamo che tutte le persone abbiano il diritto di vivere per circa 70 anni, e che se muoiono prima è un'ingiustizia di Dio. Se abbiamo un punto di vista biblico che tutti dovrebbero morire giovanissimi, perché sono tutti colpevoli di offese gravi contro Dio, e che se muoiono dopo è la misericordia di Dio, il problema scompare. Naturalmente, quando parliamo di 'tutti', includiamo anche noi stessi: io e te saremmo dovuti morire giovanissimi, perché colpevoli davanti Dio; se non siamo già morti è per la misericordia di Dio, un fatto che deve portarci alla lode e al ringraziamento di Dio."

Poi arriva un docente di teologia e sacerdote (Don Ermis Segatti) che in altra sede afferma che sarebbe ora di staccarsi dal concetto clanico di peccato originale, e recuperare il senso di responsabilità individuale e temporale delle proprie azioni (si è responsabili di ciò che si compie qui ed ora, non per il tramite dei propri antenati).
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Re: [Il topic esistenziale] credete in DIO?
« Risposta #3142 il: 07 Apr 2016, 16:30 »
Scusate, c'è nessuno che sia adepto della Chiesa di Satana di LaVey qui dentro?
Stavo cominciando ad approcciarla ma mi chiedevo, visto che qui c'è sempre qualche specificità strana, se qualcuno non fosse già introdotto per aiutarmi.

Offline Xibal

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Re: [Il topic esistenziale] credete in DIO?
« Risposta #3143 il: 07 Apr 2016, 16:32 »
Scusate, c'è nessuno che sia adepto della Chiesa di Satana di LaVey qui dentro?
Stavo cominciando ad approcciarla ma mi chiedevo, visto che qui c'è sempre qualche specificità strana, se qualcuno non fosse già introdotto per aiutarmi.
Io ho provato,ma disattivano il v-sync,quindi tanti saluti e amici come prima...
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Re: [Il topic esistenziale] credete in DIO?
« Risposta #3144 il: 07 Apr 2016, 16:33 »
No, sul serio. C'è qualcuno che ha approcciato questa Chiesa in maniera più approfondita che non sia un link di Wikipedia?

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Re: [Il topic esistenziale] credete in DIO?
« Risposta #3145 il: 07 Apr 2016, 16:57 »
Io ho approcciato la più satanica di tutte, la chiesa cattolica. Te la consiglio se vuoi essere votato al male supremo.

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Re: [Il topic esistenziale] credete in DIO?
« Risposta #3146 il: 07 Apr 2016, 17:01 »
E daje...ma la Chiesa di Satana d'America non è votata "al male", anzi, tutt'altro.
Mette l'uomo al centro del proprio pantheon e i suoi desideri come primo scopo.
La trovo decisamente affascinante.

Offline alexross

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Re: [Il topic esistenziale] credete in DIO?
« Risposta #3147 il: 07 Apr 2016, 19:15 »
Ma è quella di marylin manson?


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Re: [Il topic esistenziale] credete in DIO?
« Risposta #3148 il: 07 Apr 2016, 21:38 »
[]Dio sarebbe giusto se facesse morire tutti al momento del primo peccato, che sarebbe quando siamo piccolissimi. Ma nella sua misericordia, in alcuni casi non esegue la sua punizione subito, ma aspetta.[]
No, dico...
:D

[Edit]

@ eugenio: mi dispiace che tu la percepisca così, non è mia intenzione. [...] Non so, ripeto, per me la scritta "ammazza fratello tuo" quello significa, non "è una parabola per dire di rimproverarlo amorevolmente, è un modo di dire..." Boh.

Intenzionale o meno, il risultato rimane quello di domande che ruotano sempre e solo attorno allo stesso punto, scritte con un tono sprezzante e per nulla aperto. E la riprova è quanto scrivi qui sopra: dopo aver ricevuto più di una risposta, insisti sul fatto che per te la scritta significa una cosa sola. Va bene, l'ho capito che per te è così; l'abbiamo capito tutti. Ora, se non c'è intenzione negativa nei tuoi interventi, prendi atto che è così per te. E andiamo avanti.
Beh, hai tagliato la parte più "ICS" del post, ma va bene così. Anche se, da te non me l'aspettavo.
Sprezzante, poi?
Poi sì, andiamo pure avanti...

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« Ultima modifica: 07 Apr 2016, 21:52 da answer »
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Offline Il Gladiatore

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Re: [Il topic esistenziale] credete in DIO?
« Risposta #3149 il: 20 Apr 2016, 22:51 »
In riferimento all'ironia sui cattolici mi permetto di esprimere un'idea.

Io non sono cattolico, non posso definirmi "credente" nel senso confessionale del termine ma sin dal principio ho compreso come gli avversari della religioni, in certi casi, entrino in contraddizione con gli stessi principi che difendono e tutelano dall'oscurantismo religioso.

Uno di questi è il concetto di laicità.

Per cui occorre distinguere parole apparentemente simili che in realtà veicolano idee quasi opposte.

Laicalità: categoria religiosa, indica il popolo di Dio e quindi tutti i Christifideles, presbiteri, consacrati e laici. E’ un aspetto della ecclesialità.

Laicismo: è categoria secolare, usata per evidenziare una concezione antireligiosa. L’aggettivo laicista dovrebbe essere usato per chi sostiene il laicismo e non per chi sostiene la laicità. Pertanto laicalità e laicismo appartengono a due differenti vocabolari, il primo teologico, il secondo ideologico.

Laicità: si può applicare tanto ai credenti quanto ai non credenti per indicare una considerazione del mondo rispettosa sia del temporale sia del religioso.

Oh, ecco, focalizziamoci un po' su quest'ultimo.

La laicità ha due accezioni:

1) Tradizionale: la laicità = laicismo, sia per credenti che per non credenti, rifiutata dai primi ed esaltata dai secondi. Per questo a livello sia dottrinale che operativo in ambito cattolico la laicità ha poco spazio.

2) Moderna: la laicità è ben distinta dal laicismo, ed è considerata compatibile con la confessionalità a patto che non cada nel clericalismo. Si affaccia inoltre una visione della laicità molto più ampia e non più solo rapporto Stato-Chiesa. La laicità deve essere epistemologica, cioè è prima di ogni cosa una mentalità, rispettosa della persona, della natura, della società, colte nelle loro specificità (i principi propri di ciascun ambito hanno il primato sul principio di autorità). Il principio di laicità rivela la sua massima portata in riferimento alla persona, sul piano individuale e sul piano sociale.

La persona è caratterizzata dalla libertà, in primis quella religiosa, una delle più intime delle libertà di pensiero. La conquista della laicità ruota intorno all’asse della persona e il rispetto dei suoi diritti dà senso alla ricerca di relazioni valide tra Stato e Chiesa (rapporto triadico Persona-Stato –Chiesa), pertanto il rapporto tra le istituzioni non è in funzione di un loro equilibrio bensì a servizio dell’uomo e della sua vita, nel contesto statale ed ecclesiale.

Lo Stato è laico non se persegue la libertà DALLA religione ma se assicura la libertà DI religione (scelta della religione di ogni singolo) e la libertà DELLA religione (esercizio da parte di ogni religione) e libertà NELLA religione (formazione di un’opinione pubblica di stampo religioso)

Nel nostro contesto pluralistico la laicità accomuna e differenzia, è un vero e proprio esercizio di razionalità, uno spazio di confronto e un impegno di cambiamento. Che, se non si condivide, comunque deve essere rispettato. In un contesto multiculturale la laicità è luogo di comunicazione tra le religioni e garanzia di espressione delle diverse componenti della società. Non è il luogo che le contiene o le reprime.

Partendo da queste considerazioni emerge come anche nella Costituzione della Repubblica il termine “laicità” sia del tutto assente ma concettualmente presente, tanto che dopo circa 40 anni le elaborazioni giurisprudenziali la definisce come “principio supremo dell’assetto costituzionale italiano” che implica la non indifferenza dello Stato dinanzi alle religioni ma garanzia dello Stato per la salvaguardia della libertà di religione, in regime di pluralismo confessionale e culturale.

L’ordinamento giuridico accoglie questo principio nella sua accezione positiva di “libertà religiosa” che va a tutelare una libertà ben più ampia, ossia la libertà di coscienza che si esprime con l’autodeterminazione di ogni persona, non fine a se stessa ma strumentale alle libertà e ai diritti inviolabili dell’uomo.
Lo spirito della laicità è la logica dell’autonomia dei soggetti e delle strutture, implicitamente sottesi negli articoli 3,4,7,8 della Costituzione, da rileggere alla luce del Concordato e successive revisioni.

(Sentenze del 1990, 1993 e 1995)

Quindi, tutto questo per dire, non aderire alla religione è legittimo e del tutto contemplato ma la continua guerra contra la possibilità che essa si esprima è un decisivo autogol intellettuale.



La paura è di passare per non esperti, di non comprendere il medium che si sta evolvendo etc. (...) è figlio dell'immotivato senso di inferiorità che spinge il videogiocatore alla spasmodica ricerca di qualcosa che giustifichi il videogioco come se il gameplay da solo non bastasse più." (Fulgenzio)