Mi interessava solo capire meglio il tuo pensiero.
Nessun problema.
Allora cita pure
Quello che ho capito io dei vangeli si riassume così:
1) Gesù si rivolge ai suoi (ai giudei) e dice che lui è dio, l'uomo è dio.
2) si rivolge agli altri (i non-giudei) e dice che ce n'è e ne avanza, per essere felici. Non parla di Dio con i non-giudei, non cita le scritture.
3) i vangeli non sono "la parola di dio", ma sono la testimonianza di uomini. Cosa possono essere del resto? Anche quando scritti da Gesù in persona (mi pare proprio Marco 13), sono comunque una testimonianza di un uomo "qualunque". Non sono il cristianesimo.
Il cristianesimo è un cammino interiore fatto del ciclo azione-giudizio, non è comunicabile per iscritto, non è telefonabile.
4) i vangeli e l'apocalisse non trattano del culto dei morti, ma del culto dei vivi. Aka, qui non ce ne frega del dopo. Non consoliamo nessuno. La morte è un fatto, occupiamoci della vita. Se avremo culo, ci saremo occupati anche della morte.
Sul fatto che Gesù avesse una vita pubblica, lo possiamo immaginare. Ci sta, perché no.
Non sapremo mai la verità storica di quella vicenda, com'è nata la comunità, chi erano i membri, perché hanno deciso di usare quella forma di "propaganda". A chi per primo è venuto in mente, e perché, di creare un movimento politico.
Ma l'idea di fondo è che la religiosità, quando soffoca l'uomo, va rifiutata. Gesù liberava, dove trovava uno spiraglio per liberare, liberava. Ma non sapremo mai veramente se ha voluto sacrificarsi o se si è spinto troppo oltre da rimanerci invischiato. O se le cose forse coincidono. Parrebbe che se la sia proprio cercata ed è su questo che riflettiamo, se ne valga la pena o se fanculo, mi faccio i cazzi miei.