dio è dentro e fuori ognuno di noi.
non credo che sia necessario andare in chiesa per poterlo pregare-ascoltare.
Penso cosi', io non sono credente.
Quoto in toto. E aggiungo che le religioni sono a mio avviso delle sovrastrutture create storicamente per dare un impronta e un'unità culturale ai vari popoli.
Se ci pensate le religioni non si limitano a definire un'idea dell'essere supremo, ma indicano le modalità della preghiera, danno delle indicazioni (a volte è un eufemismo) sulla morale. Cose che, con i secoli, sono diventate gli usi e i costumi dei vari popoli. Condizionando in modo potente il senso del pudore, la morale e, non ultimo, il modo di porsi davanti alla vita e quindi alla morte.
Secondo me ogni uomo dovrebbe sentirsi libero di credere o non credere in dio secondo regole auto-imposte, non imposte dall'alto.
Certe consuetudini purtroppo fanno sì che la gente intollerante si nasconda dietro di esse per stigmatizzare i comportamenti "anomali" o diversi dalla consuetudine (scusate la ripetizione).
Io di fronte alla morte soffro, però comprenderei qualsiasi tipo di atteggiamento se questo è dettato dal proprio sentire, purchè rispettoso dei parenti del defunto.