Eh, quello fu un grosso disco ma l'ho tenuto fuori (come per altro i Dukes of Stratosphear che erano gli XTC in incognito) perché più revivalistico e calligrafico rispetto al resto.
Intanto oggi mi va la TRANCE.
E mi sto sbomballando con i primi due volumi delle raccoltone riepilogative Behind the Eye, che la Eye Q (l'etichetta regina del genere, quella fondata e gestita a Francoforte da Sven Vath e Ralf Hindenbeutel) faceva uscire all'inizio di ogni anno con i pezzi da novanta della stagione TRANCE appena conclusa.
Ci sono dentro i classici più classici del genere, da Cafè del Mar di Energy 52 (un DJ Kid Paul appena diciassettenne ma già in transito verso le porte del cosmo, che come tutti sanno stanno lassù in Germania) a Wonderer di Vernon (il cantante afroamericano Vernon Jerome Price che fa da prestanome ai soliti Vath e Hindebeutel), da Magnifica di Sonic Infusion (uno dei gradi topoi della Trance) a No Fate di Zyon, passando per Freebeach del progetto italianissimo Goahead (prima che la Goa Trance diventasse di moda), The Orange Theme di Cygnus X, The V.S. di Virtual Symmetry, Desire di Icon, Firedance di Odyssey of Noises e mille altri.
Un viaggio a mille all'ora verso siderali profondità intergalattiche, sulle ali di un romanticismo tutto teutonico sempre in precario equilibrio fra farsesco, grottesco eccesso e straziante tragedia.
Su Discogs si trovano a pochi spiccioli e anche solo quelle copertine supercafone fatte col 3D Studio valgono il prezzo del biglietto: