Autore Topic: [Musica] La canzone che sto ascoltando  (Letto 1104017 volte)

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Offline fiordocanadese

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Re: La canzone che sto ascoltando
« Risposta #15855 il: 20 Ago 2015, 09:56 »
Esperti di rap ce ne sono?

Un parere sui miei fratelli

https://www.youtube.com/watch?v=xL2iNgfT2qw&app=desktop

A me sembrano sopra la media, ma non ho più orecchio per l'hip hop..
Un pò troppo rimasti al '93 (sembrano tanto i sangue misto) :D
Però io non saprei neanche dove cominciare, quindi bravi!
Fagli fare una canzone rap di protesta a tema videoludico tipo:
"Voglio un governo che vada 60 fts al secondo
non come questo che scatta come batmam su pc il primo giorno"
 😂😂😂

Offline Toki 81

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Re: La canzone che sto ascoltando
« Risposta #15856 il: 20 Ago 2015, 10:24 »
Grande Fiordo  :D

Gli farò subito presente la tua critica XD
Freeplaying.it

Offline fiordocanadese

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Re: La canzone che sto ascoltando
« Risposta #15857 il: 22 Ago 2015, 13:15 »
Link Spotify: https://open.spotify.com/user/1170516934/playlist/0X7NmpvSL0KgnvVRUqo7NT
Link YouTube: https://www.youtube.com/playlist?list=PLj14OpMqNR1XKjxi2mp9QF6VsU2aISPA_

Gianluca Grignani - La Canzone - 1998  (E' il caso di dire davvero "Che ti hanno fatto, Gianluca?!" :D) https://www.youtube.com/watch?v=MHRaj0BQrXI

Ashley Beedle - Run The Track - 2013 (uno dei maestri dell'acid house continua a farci ballare attraverso la bellezza) https://www.youtube.com/watch?v=zvTnO5NQaX0

Steve Earle - The Invisible - 2013 (Non riesco ha sopportarlo per un intero album ma bisogna ammettere che 2 o 3 gemme a volta riesce a piazzarle) https://www.youtube.com/watch?v=w_AZmBT4wWI

Ci fu una parte del country degli inizi che in seguito gli storici musicali nomineranno Country-Blues. Cioè quando i bianchi seguivano ossequiosamente lo stile dei neri, magari perché lavoravano nei soliti campi di caffè o cotone o perché avevano imparato a suonare proprio dai cantante blues o presunti tali. Il più significativo di questo micro-gruppo fu sicuramente Dock Boggs.
A differenza di molti altri country-blues si sentiva bene che era bianco per via del tono della voce che rimaneva "molto" country anche se cantava con scale e intonazioni più nere possibili.
Pregevoli anche i testi che, a differenza di quelli nostalgici della Carter Family o di Uncle Dave Macon, descrivevano come era davvero l'America di quel periodo: un posto non proprio perfetto per viverci soprattutto se non era della classe sociale (e non solo col colore della pelle, quindi) giusta.
E, la cosa più straordinaria e che lo rese unico o quasi, fu che anche se quelle che ascoltiamo sono in tutto e per tutto canzoni blues lo strumento che usava era il mandolino, cioè lo strumento più bianco della storia, suonato come una chitarra e non pizzicato come si usava fare nell'hillybilly. Insomma un cantante bravissimo di cui ho ho ascoltato le prime registrazioni fatte alla fine dei '30 (sole 12 canzoni, il perché lo vedremo nella prossima puntata) e me ne sono innamorato. Consigliatissimo: https://www.youtube.com/watch?v=OM8NqHzQ6i0

Dopo essermi stufato presto di Iggy Pop solista, si parte con una band dei '60 che ciao: i Velvet Underground. Dell'album di esordio del 1967 si è scritto tanto e meglio di quello che potrei fare io (ho per esempio trovato questa recensione perfetta  http://www.storiadellamusica.it/indie_rock/art_rock/velvet_underground-the_velvet_underground_nico(verve-1967).html  ) che mi limito solo a dire un paio di cose che veramente mi hanno colpito. L'album è bello, bellissimo ma soprattutto è importante nella storia della musica del '900 a livelli impressionanti. Questo è il primo album dove il rock diventa adulto, dove parla della vita di tutti i giorni e non solo della donna amata o di voli psichedelici come era prima.
Ma soprattutto questo album ha un suono, un'atmosfera (grazie al mai troppo lodato John Cale) che non si erano mai sentiti prima. Di una modernità che mai avevamo trovato prima. Fateci caso: i Velvet hanno il suono di un Elvis? No. Dei Beatles? No. Di gran parte delle canzoni dei Doors (loro contemporanei)? Si ma in rari, miracolosi, casi (The End). Suonano tutti più "vecchi" dei Velvet che col primo album si inventarono il suono della musica rock e anche la tensione che il rock avrebbe sempre espresso da lì in avanti: quel "il mondo fa schifo ma intanto riparati sotto di noi" che ha fatto scuola.
Unica cosa che è secondo invecchiata male male: Nico. In tempi dove le voci femminili devono essere belle linde la sua (che a me sembra raffreddata) suona terribilmente non contemporanea. Ma poi tanto ti canta della canzoni così
https://www.youtube.com/watch?v=9pMuAgsZ2oo
..chi vuoi che si lamenti.

Il secondo album di Morrissey, Kill Uncle del 1991. Nulla di che. Qualche canzone si salva (https://www.youtube.com/watch?v=lgqxDsNS8OI ) molte altre invece no, imprigionato come è nel suo ruolo di essere Morrissey e credere di saper fare solo quello nella vita. Davvero inutile. La Deluxe Edition salva qualcosa con una versione live in studio di "My Love Life" da brividi che non si trova nel tubo, porcapupazza, ma ecco la verisone originale: https://www.youtube.com/watch?v=iVlYyTBOCg8.

Secondo (di 3!!) di album imprescindibili in questa settimana, un altro album di esordio, un altro che ha fatto scuola (ciao Bjork!). L'album dei Portishead, Dummy del 1994. Le basi trip-hop di Geoff Barrow sul cantato versatile di Beth Gibbons ne hanno fatto un classico istantaneo fin dall'uscita. E ascoltato oggi rimane bello com'era, invecchiato neanche di una virgola. L'album per eccellenza tri-hop, forse, se si mette le mani avanti considerando che i primi album dei Massive Attack sono qualcosa di molto di più per essere intrappolati in un solo genere.
Una a caso: https://www.youtube.com/watch?v=Y1A4cgPSGZ8

Aaa.. Picaresque dei Decemberist. Difficile non voler bene a questo album pieno com'è di canzoni gigantesche. Si parte con The Infanta, perfetta nel suo ruolo di aprire le danze e subito si sale con la traccia dopo (il capolavoro We Both Go Down Together https://www.youtube.com/watch?v=0CiK9AX9Si8 ) per, poi, non scendere più. Ogni traccia è una sorpresa, ti conquista, credi che non si potrà rimane a questi livelli e poi la canzone successiva ti smentisce. Io l'ho trovato uno degli album più belli degli anni '00 (insieme a The Woods delle Sleater-Kinney e poco altro), pochi cazzi.
Questa, poi, sul finale, ti stende e ti lascia le forze solo per usare in dito indice per far ripartire il disco: https://www.youtube.com/watch?v=tjJqwmPuVTE

Ormai agli sgoccioli con la discografia di Fabrizio Dè Andrè mi sono imbattuto in Fabrizio Dè Andre (L'Indiano) del 1981. Per ora, il disco che mi è piaciuto meno del genovese. Addirittura due canzoni non mi piacciano!! Ma le altre si, tutte buone se non magnifiche come sempre, tranquilli: https://www.youtube.com/watch?v=PXhYK4j2d84 . Il bello è che al tempo la gente dichiarò di una svolta commerciale del cantautore perché le trame sonore era meno complesse rispetto del passato. Cose che fanno sorridere, perché magari l'atmosfera è più leggera rispetto al passato ma quando mai Dè Andrè non ha composto canzoni bellissime usando poco accordi?

Altro artista che mi sto rifacendo (perché più o meno conosco tutte le canzone) con ascolti con il senno di poi è Fabri Fibra. E quasi 10 anni dopo riesco ad ancora apprezzarlo. Uno dei pochi che riesce a fare canzoni valide restando comunque fruibile alle masse. Dopo il "cavallo di troia" Tradimento del 2006 (album il cui scopo maggiore era fare conoscere anche alla fantomatica casalinga di Vogera l'hip-hop italiano) l'anno dopo butta fuori Bugiardo. Ora, per chi conosce bene Fibra sa che questo album vince in partenza, fin dal titolo che cancella l'album precedente, che è un punto di vista sullo show business inedito e veramente cinico (Questa Vita su tutte), ma che allo stesso tempo, come il precedente, vive ancora di compromessi tra quello che vuole fare (i testi) e quello che si deve fare (le basi bum bum bum che apparte nell'ultimo, meraviglioso, album lo perseguiteranno per molto) per rimane popolare in Italia. Alcune canzone sono invecchiate male (Tu Così Bella Non Ce L'hai che schifo!!!) ma molte rimango belle come al primo, giovine, ascolto. Anzi migliorano: https://www.youtube.com/watch?v=6Y6KVpDel3E

Partiamo con l'unico difetto che ho riscontrato ad ascoltare Indigo Meadow dei Black Angels. I ragazzi, è indubbio, c'hanno preso gusto a creare composizioni radio-friendly dopo il successo di Telephone. E' inutile che in You're Mine mi saturi il tutto (ma non troppo) con chitarrone distorte: alla fine di base sempre una canzone pop-rock rimane. Una canzone pop-rock con i controcazzi, però. Ecco, però un pò il fastidio ti volersi nascondere dietro un dito rimane. Per il resto altro grande album dei californiani, molto meno eterei del passato, più muscolari, ma comunque sempre in sbronza psichedelica. La mia preferita: https://www.youtube.com/watch?v=JANAANKx4h8

Trovare il difetto in Victim Of Love, secondo album (a 60 e passa anni!!) di Charley Bradley è più facile. E' un album inutile. Ma per il semplice fatto che è un ottimo album che segue la scia della musica nera degli anni '60-'70 in maniera rigorosa (non vi ombra di modernità come invece si poteva riscontrare, nel, per questo più riuscito, precedente No Time For Dreaming del 2011). Troppo rigorosa. E' normale visto l'età dell'artista (è nato e cresciuto con quelle sonorità - che vuoi dirgli??) ma magari ci si poteva aspettare di più dalla band di supporto, i Menahan Street Band, che sono sempre riusciti a trattare la materia (sia nel precedente di Bradley che nei 2 album della sola band) togliendogli un pò di polvere. Comunque niente di grave, se vai a sentire le canzoni rimangono splendide, di quelle che le hai già ascoltato mille volte altre mille volte le vorrai ascoltarne: https://www.youtube.com/watch?v=QeO_drteRV0 .
L'unica cosa che gli manca è quel qualcosa in più che le faccia diventare senza tempo come quelle a cui si ispira.

The Gloden Age di Woodkid è stata una delle sorprese più gradite di questo 2015. Uscito nel 2013, nell'album l'artista riesce a fare quelle che non riesce al 99% degli altri in un album di esordio: avere una certa originalità. Infatti le sue canzoni pop-orchestrali riescono ad far emergere una personalità forte, con un'idea musicale ben definita. Tra l'altro gli arrangiamenti non risultano mai troppo gonfi, anzi sono belli snelli, quindi appetibili ad un considerevole gruppo di persone. Per quanto la voce sia monocromatica e alcune volte stoni con la bellezza della musica, ma sono sicuramente piccolezze che correggerà in seguito. Per ora godiamoci questo piccolo miracolo.
La mia preferita: https://www.youtube.com/watch?v=CpNp4g8yTv0

Offline Jello Biafra

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Re: La canzone che sto ascoltando
« Risposta #15858 il: 22 Ago 2015, 15:43 »
Ma soprattutto questo album ha un suono, un'atmosfera (grazie al mai troppo lodato John Cale) che non si erano mai sentiti prima. Di una modernità che mai avevamo trovato prima. Fateci caso: i Velvet hanno il suono di un Elvis? No. Dei Beatles? No. Di gran parte delle canzoni dei Doors (loro contemporanei)? Si ma in rari, miracolosi, casi (The End). Suonano tutti più "vecchi" dei Velvet che col primo album si inventarono il suono della musica rock e anche la tensione che il rock avrebbe sempre espresso da lì in avanti: quel "il mondo fa schifo ma intanto riparati sotto di noi" che ha fatto scuola.

...e perché non hai sentito il primo Stooges. Un disco del 1969 che suona come fosse inciso nel 2069 (produce John Cale ovviamente). https://www.youtube.com/watch?v=vH6iDPhUjWs

Offline fiordocanadese

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Re: La canzone che sto ascoltando
« Risposta #15859 il: 22 Ago 2015, 17:13 »
Ma soprattutto questo album ha un suono, un'atmosfera (grazie al mai troppo lodato John Cale) che non si erano mai sentiti prima. Di una modernità che mai avevamo trovato prima. Fateci caso: i Velvet hanno il suono di un Elvis? No. Dei Beatles? No. Di gran parte delle canzoni dei Doors (loro contemporanei)? Si ma in rari, miracolosi, casi (The End). Suonano tutti più "vecchi" dei Velvet che col primo album si inventarono il suono della musica rock e anche la tensione che il rock avrebbe sempre espresso da lì in avanti: quel "il mondo fa schifo ma intanto riparati sotto di noi" che ha fatto scuola.

...e perché non hai sentito il primo Stooges. Un disco del 1969 che suona come fosse inciso nel 2069 (produce John Cale ovviamente). https://www.youtube.com/watch?v=vH6iDPhUjWs
Ammettendo che anche se me li sono ascoltati senza rimanerne colpito più di tanto con l'esordio degli Stooges si parla di 2 anni dopo. Che nella seconda metà dei 60 equivalgono a milioni di anni.

Offline Jello Biafra

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Re: La canzone che sto ascoltando
« Risposta #15860 il: 23 Ago 2015, 09:19 »
...e perché non hai sentito il primo Stooges. Un disco del 1969 che suona come fosse inciso nel 2069 (produce John Cale ovviamente). https://www.youtube.com/watch?v=vH6iDPhUjWs
Ammettendo che anche se me li sono ascoltati senza rimanerne colpito più di tanto con l'esordio degli Stooges si parla di 2 anni dopo. Che nella seconda metà dei 60 equivalgono a milioni di anni.

In parte sì ed in parte no. A livello di suono infatti non è proprio così. per dire, nel 1969 i più avanzati suonavano così: https://www.youtube.com/watch?v=rlZwHch_JR4 o così https://www.youtube.com/watch?v=3fAXl97-RFg, niente di paragonabile al muro di feedback e distorsione del primo Stooges, una roba che non s'era mai sentita e mai più si sentirà fino agli anni '90 del noise ed anche lì non con quella potenza.

Offline fiordocanadese

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Re: La canzone che sto ascoltando
« Risposta #15861 il: 23 Ago 2015, 13:28 »
In loop.
RANCORE & DJ MYKE - S.U.N.S.H.I.N.E.
https://www.youtube.com/watch?v=Je4UqzRy8p0
Tra l'altro l'ho provata a comprare su I-tunes e non c'è.
Il download gratuito dal loro sito è scaduto.
Allora vai di Youtube Downloader!
Che tempi strani questi... :D

Offline Jello Biafra

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Re: La canzone che sto ascoltando
« Risposta #15862 il: 23 Ago 2015, 22:08 »
Dato che sono di nuovo in fase KRAUT, stasera gira senza sosta Musik Von Harmonia, ovvero Dieter Moebius e Hans-Joachim Roedelius (cioè i Cluster) con la partecipazione straordinaria di Michael Rother dei NEU.

Ed in effetti gli Harmonia suonano proprio come ce li si aspetta, e cioè una collusione/collisione eccitante tra l'elettronica ambientale (ma comunque accessibile) dei primi e la ritmica motorik dei secondi. Il bello è che funziona alla grande ed il risultato è un disco avantissimo, che su cosmici paesaggi sonori sintetici preconizza Autechre e il primo Aphex (Watussi, Seher Kosmisch) salvo involarsi verso rockissime quanto ipnotiche coordinate quando irrompono sulla scena chitarre e batteria (Veterano, Dino, Hausmusik) il tutto avvolto in un'atmosfera carica di fascino arcano ed ancestrale, addirittura venata di un Folk oscuro e lisergicamente dilatato (Sonnenschein, Aohi!).

Una meraviglia.

Offline J VR

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Re: La canzone che sto ascoltando
« Risposta #15863 il: 24 Ago 2015, 12:35 »

Offline Jello Biafra

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Re: La canzone che sto ascoltando
« Risposta #15864 il: 25 Ago 2015, 10:30 »
Ash Ra Tempel - Amboss
Dal primo disco di uno dei gruppi cardine del Krautrock, un esempio supremo di psichedelia spaziale, quasi venti minuti di odissea che iniziano sulle ali di sintetizzatori ambientali carichi di suggestioni cosmiche per poi esplodere in una devastante jam psichedelica tra Stooges, MC5 e Hawkwind ma ancora più drogata e lisergica. La chitarra di Gottshing, intossicata di feedback e wah wah, è urticante e incendiaria, il batterismo vulcanico di Klaus Shultze (sì, proprio lui) è una locomotiva inarrestabile sparata a mille all'ora verso il centro del cosmo, gli effetti di studio la cosa più drogata mia sentita.

Offline Jello Biafra

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Re: La canzone che sto ascoltando
« Risposta #15865 il: 29 Ago 2015, 11:27 »
Manuel Gottsching - Echo Waves
Approcciarsi a questo brano ed a questo disco senza ulteriori informazioni è disorientante: uno pensa di ascoltare una versione ancor più dilatata dell'Aphex Twin di Selected Ambient Works oppure un Joey Beltram periodo Aonox solo pacificato dai suoi demoni o, ancora, una traccia ambientale della Basic Channell che riflette la propria abbagliante luce invece di inghiottirla come fosse un buco nero ed invece...

Ed invece non solo ci troviamo almeno vent'anni prima di tutti questi, non solo non c'è traccia di sintetizzatori o tastiere, ma nemmeno di nessun altro strumento, in quanto tutti i suoni presenti nel disco sono frutto della chitarra elettrica del nostro uomo, opportunamente trattata in studio.

Tre lunghe composizioni libere nelle quali ostinati ripetuti in loop fanno da tappeto ritmico a bordoni quasi ambientali intrecciati ad assoli sonici e psichedelici. Le dinamiche, le strutture, l'approccio alla costruzione dei brani è identico a quello dell'Ambient Techno di due decenni dopo. Se uno mettesse una cassa in quattro quarti con le giuste proporzioni si otterrebbe il più grande disco Trance di sempre, roba da far impallidire tutti gli Sven Vath e i Robert Leiner di questo mondo.

Offline fiordocanadese

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Re: La canzone che sto ascoltando
« Risposta #15866 il: 29 Ago 2015, 14:21 »
(Puntata estiva).

Link Youtube: https://www.youtube.com/playlist?list=PLj14OpMqNR1X5AXl8x7KJIt4Mh6_44TCr
Ritmo Tribale - Circondato - 1988 (Dopo Edda mi dovevo fare anche loro, la band da dove Edde viene. Grande Canzone dal primo EP) https://www.youtube.com/watch?v=KfgweJIqlzw

Fur Coat - Fall's Away  ft. Mel Blatt (DJ Sneak Remix) - 2013 (Grande traccia house per finire bene estate). https://www.youtube.com/watch?v=N-6dk3HhAMI

Factory Floor - Fall Back - 2013 (Trio chitarra batteria, tastiera che suona come un qualsiasi dj elctro-clash. Bravissimi e tamarri allo stesso tempo.) https://www.youtube.com/watch?v=0YkjMeKZcA8

Abbiamo già detto del genio country-blues di Dock Boogs, consigliando la raccolta di canzoni che incise a fine anni 20. Ecco quelle canzoni non ebbero però il successo sperato tra etichette che fallifano (il '29..) e semplicemente sfortuna. Questo costrinse il nostro ad un ritiro forzato (dopo un pò di sano vagabondaggio e un pò patrie galere per tentato omicidio - era cmq un blues man per metà..) a casa dalla moglie (che gli pose l'ultimatum definitivo: scegliere tra lei e la musica) e al lavoro in miniera. Verrà ritrovato e riportato a registrare solo 40 anni dopo, nel '63, da Mike Seeger. 40 anni passati ha coltivare la passione della musica di nascosto dalla moglie, poìroibita ma comunque irresistibile.
La differenza maggiore che si sente tra le canzoni di Dock Boogs del passato e queste è sicuramente un certo "sbiancamento": le radici blues vengono in parte abbandonate (però sentitevi Oh Death, un pezzo blues esemplare) in favore di un hyillybilly sempre personale sofferto, in una sola parola magistrale. Da ascoltarsi per forza è Pretty Polly pezzo oscurissimo (increwdibile l'atmosfera che sapera ricreare il nostro usando uno strumento semplice come il mandolino..) che ispirerà persino Polly a Cobain: https://www.youtube.com/watch?v=CfyrRNP1ZpU . Scusate se è tutto.

Ed Eccoci a End Of The Century dei Ramones, il loro album più controverso. Spieghiamo subito: i Ramones del 1980 un obbiettivo avevano, quello di ampliare il loro cerchio di ascoltatori. Anche a dimensioni che fossero tutto fuorché "punk". E affidarsi a Phil Spector alla produzione (quello del Wall Of Sound!? Con i Ramones!?) fa capire benissimo che quello era il loro scopo.
E ne venne fuori un mezza schifezza. Cioè ad ascoltarlo oggi, l'album è tutto fuorchè brutto. Anzi è ben prodotto, le canzoni non saranno memorabili come nel passato ma si amalgamano bene al suone spesso di Spector, capisci che deve esserci stato un grande lavoro di post-registrazione. Ma siamo nel 2015, abbiamo ascoltato di tutto, mi immagino che 1980, al momento dell'uscita le recensioni e l'opinione generale doveva essere stata "vomito dolore durante l'ascolto" (una Danny Says nei primi album era impossibile fosse ammessa). E' normale, ma bastano un pò di ascolti per entrare nel mood e divertirsi. E comunque anche a restare in discorsi in discorsi puristi, non si riesce a voler male a  questo album anche per un discorso sulla sua influenza che avrà in seguito. Se infatti i Ramones nei primi album inventarono il punk-pop, qui si inventa la produzione pulitina che poi sentiremo in quel punk californiano che tanto dovrà ai Ramones (Blink 182, Green Day e poi chi sarà influenzato da loro..). Ah, comunque dopo tutto questo pippone è un album che ne salvo 4 tracce e gli voglio bene, figuriamoci se era il contrario: https://www.youtube.com/watch?v=M6UlXZxch-A

Il terzo album della coppia di Dj Myke & Rancore del 2012, Silenzio, non cambia nulla. Il rapper è un fottuto genio nei testi, confermandosi uno dei più grandi rapper italiani degli ultimi tempi, il dj invece riesce ancora a creare basi che sembrano fatto apposta per questi testi. E rimane anche l'unico difetto: non riescono a creare comunque quella canzone che li faccia conoscere ad un pubblico più ampio. Comunque stanno migliorando e si vede (infatti dopo questo è uscito S.U.N.S.H.IN.E. che li ha confermati come il miglior assamble hip-hop del momento). https://www.youtube.com/watch?v=kpfBotULOjY

All'uscita di Smoke Ring For My Halo nel 2011 Kurt Vile era il nome da seguire tra le nuove leve del rock. A me quell'album non mi disse nulla. Quindi sono partito un pò prevenuto nell'accostarmi a questo Waking On A Pretty Daze, di 2 anni più vecchio e... è un album della madonna. Kurt è cresciuto, ha aggiustato enormemente il tiro, circondandosi di grandi musicisti e avendo un polso fermo nella scrittura delle canzoni (lunghissime molte e mai, mai sbrodolate su se stesse). Basta ascoltarsi l'ultima traccia, Goldtone, 10 minuti che speri non finissero mai nei suoi soffici intrecci di chitarra/basso/batteria. Stessa cosa per l'inizio, la title-track Non graffia mai questo album anche nei momenti più elettrici (e anche un minimo elettronico come in Air Bud), anzi ti coccola, sembra fatto apposta per un risveglio lento (lungo 70 minuti). O per andare al mare la mattina presto. Complice anche una voce dolce e pacata che non puoi fare a meno di volergli bene. Difficile scegliere la preferita. A caso: https://www.youtube.com/watch?v=haNFxuUmxcg

Allora, Colin Stetson. Per chi segue la scena jazz odierna e più all'avanguardia è semplicemente IL NOME. Per tutti gli altri lasciate spiegarvi che il ragazzo più essere tranquillamente nominato come il "Jimi Hendrix del sax". Tutto qui. La media delle recensioni che si sentono su di lui più essere riassunta in una frase: "mi sto masturbando copiosamente durante l'ascolto". Io hoi preso in eseme l'album del 2013 New History Warfare Vol. 3: To See More Light e, pur ammettendo ce non è musica per me, quello che si ascolta è un vero e proprio atto d'amore verso la musica. E la musica nel senso più ampio del termine, cioè una vibrazione nell'aria proveniente da un'azione che crea un suono e, al contatto con l'orecchio umano, crea un'emozione. La title-track su tutte, 15 minuti di assoli completamente distorti di sax che stregano, che vanno per forza ascoltati una volta en, per forza. Tutto l'album si compone di 2 elementi: i suoni del sax di Colin (geniale come in This Bed of Shattered Bone costruisce una canzone basata sul rumore dei tasti pigliati..) e la voce (non in tutte le tracce) di Justin Vermon aka Bon Iver, scelta geniale per rendere appettibile un'album estremamente sperimentale ad una buona fetta di pubblico meno smaliziata. Gruppo dove mi c'infilo anch'io er infatti la mia preferita e la più dolce e dove Justin fa quello che sa fare meglio: tirare fuori una voce sofferta e dolce allo stesso tempo https://www.youtube.com/watch?v=viQVqgHQySY

Segnalazione d'obbligo per uno dei dischi più divertenti che mi è capitato di ascoltare quest'anno (e dell'anno in cui è uscito: il 2013 dove ormai sono fermo con gli ascolti): Kabatronics della Fanfara Tirana. Disco nato in collaborazione con la Transglobal Underground londinese è un disco che unisce (in maniera certosina) i suoni albanesi con l'elettronica (molto standard) dub o drum'n'bass. Mai nessuna delle parti prevale prevale, forse un pò troppo lungo, ottimo disco per un matrimonio albanese di nuova generazione. https://www.youtube.com/watch?v=JG_qJ0g9dvE

Niente di speciale (per quanto molto godibile) anche il secondo album dei veronesi C+C = Maxigross, Ruvain del 2013. Quello che fa è semplicemente è folk elettronico che nacque e spopolò a cavallo degli anni '60 e '70 con un pò d'innesti di psichedelia ma senza rinunciare a ritornelli e melodia incredibilmente pop (pur sempre di folk stiamo parlando..). A me non mi ha trasmesso molto ma il tutto è ben costruito per far impazzire chi ascolta e se ne ritrova in sintonia. Gli episodi in italiano mostrano una voglia di italianizzarsi ma per ora sembrano risultati parecchio acerbi. Cmq bravi bravi. https://www.youtube.com/watch?v=ZWorem8_AUw

Mi è piaciuto un sacco di più l'esordio delle Bleached, Ride Your Heart del 2013. Ed è un cazzo di album punk-pop californiano senza pretese. Però le 2 sorelline alla guida della band hanno una buona personalità, ritornelli gommosi che rimbalzano in testa li sanno scrivere e soprattutto sono divertenti da ascoltare (figuriamoci da vedere). E vanno una cosa che, sembrerà la normalità ma manco per il piffero lo è: non si nascondano la voce dietro strati e strati di vocoder (più o meno). 37 minuti (quanto dista il mare da casa vostra :D ?), cioè quello che dovrebbero durare il 90% degli album oggi. Che chiedere di più ricordandoci che è un esordio? https://www.youtube.com/watch?v=fv7QsAaTUzc

Chiudiamo con un'altro album molto estivo e ricordiamoci che ci troviamo al confronto di un gigante dell'elettronica. Anzi, che elettronica, qui si parla di house, quella pura, uno dei generi più spirituali che esistono. Parliamo di Timo Maas, uno dei nomi di punta (da sempre) dell'house che nel 2013 uscì con Lifer. Diciamolo subito: 2 traccie (le più lunge tra l'altro) sono delle bombe house impeccabili, Tantra e Cash Johnny. Il resto non raggiunge quei livelli ma è costruito da dio e magari alcuni pezzi non piacciano nelle sviluppo ma il tutto è soppiantato da una cura del suono (una limatura al dettaglio) che solo uno come Timo può avere. Il tutto chiuso da una canzone dove canta Brian Molko che è semplicmenete quella canzone che i Placebo non sanno scrivere (da sempre o da tanto tempo, non so, fate voi). Fatevi un giro con le tracce sopradette poi, se vi gusta tornate per questa: https://www.youtube.com/watch?v=p03QRE6k0Xo

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Re: La canzone che sto ascoltando
« Risposta #15867 il: 30 Ago 2015, 19:47 »
https://www.youtube.com/watch?v=mFCMIAYPw7w
Sto ascoltando questa meravigliosa poesia cantata di Sufjan Stevens da "All delighted people".  :cry: :cry:
"La potenza è nulla senza gameplay"
Prince of Persia the Last Crown.

Offline Ifride

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Re: La canzone che sto ascoltando
« Risposta #15868 il: 03 Set 2015, 14:13 »
Ascolto il nuovo album dei Beach house "Depression Cherry" https://play.spotify.com/album/4uv20j21rpmW9jLfEa8Dnh
Li ho visti anni fa al circolo degli artisti a Roma, e anche lì mi sono piaciuti molto.
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Offline iKenny

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Re: La canzone che sto ascoltando
« Risposta #15869 il: 03 Set 2015, 14:43 »
Ascolto il nuovo album dei Beach house "Depression Cherry" https://play.spotify.com/album/4uv20j21rpmW9jLfEa8Dnh
Li ho visti anni fa al circolo degli artisti a Roma, e anche lì mi sono piaciuti molto.

Io ancora lo devo ascoltare l'ultimo.
Visti dal vivo un paio di volte.
Molto molto bravi!