(Magari faccio una playlist su youtube..)
The Decemberists - The Tain (pezzo unico di 21 minuti pubblicato nel 2004 come EP. parte lento ma dopo pochi minuti si riprende e nella seconda parte esplode e non lo ferma più nessuno. Ancora una volta bravoni loro.)
https://www.youtube.com/watch?v=UOYZuaLg0J0Guy Geber & Clarian - Claire (QUESTO PEZZO TE LO DEVI ASCOLTARE DA FATTO O NON LO PUOI APPREZZARE. Cioè così dicono sull'Internet. Provate voi e magari ditemi che a me sembra bellissimo anche così..)
https://www.youtube.com/watch?v=Deb4tP1c5OQThe Deadstock 33's - C'est L'Amour (altro pezzo house ma sul ballabile che cmq fa caldo e servono ascolti "freschi")
https://www.youtube.com/watch?v=vIBe79qnp0YCosì il hillybilly diventò country. Da solo senza dire nulla a nessuno. Anche se non da solo. Un bel pò lo aiutò il folk americano, le canzoni della tradizione americana. Canzoni semplice nei vocalizzi e negli accordi che, appunto, potevano essere intonati da chiunque. Sicuramente chi ne abusò di più furono la
Carter Family. E abusare non è un verbo neanche troppo messo a caso visto che il songwriter del gruppo (A.P. Carter, l'unico maschio della compagnia, seguito dalla moglie Sara e dalla cognata Maybelle) non si faceva troppi scrupoli a prendere canzoni della tradizione folk e addebitarsele a sè (potete capire le royalties..). Quindi mai sapremo chi a scritto veramente una Worried Man Blues o la stupenda (ma stupenda davvero
https://www.youtube.com/watch?v=aV-J1GW-waQ ) Can The Circle Be Unbroken, A.P. c'ha fregato a tutti. Anche se magari senza di loro certe non sarebbe nemmeno arrivate fino hai giorni nostri e quello si, che sarebbe stato un peccato mortale. Ne posto un'altro di cui sono perdutamente innamorato:
https://www.youtube.com/watch?v=R1qz3CW5GE4Vabbè, It's Alive dei
Ramones. Che dire? Una dei migliori live della storia del rock. Una tale quantità di perle striminzite dentro (28 brani, 1 ora) che puoi solo ascoltare un brano, esaltarti, stupirti che è già finito, riconoscere quello che parte subito dopo. ascoltare il brano, esaltarti, stupirti che è già finito e continuare così per un'ora della vostra vita indimenticabile. L'unico appunto è che dispiace che, anche se uscito dopo Road To Ruin, non ne presenta delle canzone perché registrato a capodanno del 1977, quindi l'anno prima dell'album sopradetto. Ma si sente che è la fine di un'era, che i Ramones di dopo Rocket To Russia saranno altro e qui si voleva solo chiudire in (assoluta) bellezza. Una completamente a caso:
https://www.youtube.com/watch?v=6gjYlf2GZiUUh Uh Her di
Pj Harvey. Nel 2004 ci dissero che era l'album del ritorno alle origini. L'album fatto di demo. L'album fatto in casa. Mah, tutte sonore cazzate. Perchè ormai la rabbia (e il grunge) delle origini è scomparso (sostituito da un cmq virulento folk-blues d'impatto), i pezzi sono curatissimi (come fai a credere che un pezzo come The Letter sia stato registrato in presa diretta e stampato com'era?) e molti pezzi sembrano scarti di album recenti come il bellissimo Is This Desire? o di cose più vecchie. Insomma sulla carta fa di tutto per farsi odiare questo album. Poi però l'ascolti. E si ci sono troppi autocompiacimenti (canzoni rette solo dalla voce di lei che non è così particolare da poterselo permette - The Slow Drugs o The Desperate Kingdom Of Love ) o cose tirate via (le canzoni che sembrano scarti di cui sopra - Who The Fuck, Cat On The Wall..) ma buona metà dell'album convince in pieno sempre per la capacità dell'inglesina di saper scrivere canzoni che di già al primo ascolto ne riconosci il valore indiscutibile. La mia preferita:
https://www.youtube.com/watch?v=H5ajqFQH0d8Rancore è un rapper romano, una nuova leva dal talento per la scrittura indiscutibile. A inizio di questo decennio ha fatto uscire Elettrico, il secondo album in compagnia di Dj Mike. E' un'album bellissimo soprattutto per le idee nei testi che ci mette Rancore e per il perfetto supporto musicale che Dj Mike riesce a dare. Magari se azzeccassero il ritornello giusto (e ne basterebbe uno. lo sapete) sarebbe l'album che tutti nel 2001 si avrebbero ascoltato. Ma va bene così l'hip-hop non devve essere per forza carne da macello radiofonico per essere di valore. Però dispiace un pò che se lo meriterebbero davvero il successo:
https://www.youtube.com/watch?v=9g60d87u_YIRimani un pò basito ascoltandolo e non sai se crederci. Perchè cavolo sembra davvero l'album giusto al momento giusto. Sto parlando di Just Before Music di
Lonnie Holley (2013). Cioè nel 2013 un album che unisse le tensione post-urbane di James Blake o il minimalismo degli XX alla musica africana dovevamo aspettarcelo. E Lonnie Holley ce l'ha dato. E non possiamo fare a meno di ringrazialo visto la bellezza che ne è venuta fuori. E i sospetti di un'operazione furbetta scompaiano leggendo la sua vita, tutto quello che ha passato e soprattutto da un minutaggio di certi pezzi che lo rende tutto forchè fruibile a tanti (si tocca punte di 14 e 25 minuti). Ma non certe ostico visto che ti ipnotizza dall'inizio alla fine con quella voce e le (minime ma ben calibrate) scelte sonore. Bravissimo, album da classifica annuale tranquillamente.
https://www.youtube.com/watch?v=nG17K3Vql-wIl disco house della settimana è Ruled By Passion, Destroyed By Lust dei
The Asphodells, nome dietro al quale si nasconde Andrew Watherall (la persona che ha fatto si che Screamadelica dei Primal Scream fosse... Screamadelica) affiancato da Tim Fairplay, chitarrista dei Battant. 10 tracce, 10 centri, nulla da dire. Siamo a uno di quei dischi che vi è impossibile trovarne difetti, una summa della carriera di Watherall e della musica da ballo in generale. House, dub, chitarre rock, electro: di tutto e tutto eseguito alla perfezione. L'unica cosa che vi posso dire che sono stato un pò fregato da una traccia che all'inizio non mi ha fatto apprezzare le altre. Si chiama The Quiet Dignity (
https://www.youtube.com/watch?v=Unu-4AQBYyE ) ed è una delle cose più belle che i New Order dei tempi d'oro avrebbe potuto scrivere ma non l'hanno fatto. Grazie a Dio c'ha pensato Andrew. Ah, altro album dell'anno (2013), naturalmente.
Passiamo alle (parziali) delusioni. Dormarion dei
Telekinesis (one-man-band americana di Micheal Lerner) dispiace. Che non è neanche la metà bello di 12 Desperate Straight Lines, quel piccolo capolavoro che uscì nel 2011. Un album perfetto per l'estate con melodie indimenticabile, una produzione sontuosa (il suo della batteria in quell'album..nugoli di piacere...), elettronica usata con tatto ed intelligenza e una freschezza ne ne fece il mio album dell'estate (e del 2011 in toto). Qui niente cambia (e anche qui.. cercare di variare anche un minino, no? ) ma le canzoni non restano in testa, sono solo scritte peggio e meno incisive a pparte nel quartetto finale dove si trovano il meglio del disco (
https://www.youtube.com/watch?v=rtsnpuC2dRA questa ci starebbe stata proprio bene nel precedente). Quindi un mezzo passo falso che magari anticipata magari uno in avanti.
Stavolta Come Mi Ammazzerai? di
Edda è stato uno dei dischi italiani più celebrati dell'anno scorso. E anche a ragione perchè Edda rimane ancora uno dei fari del rock italiano degli ultimi anni. Ma il mio problema con questo disco è il fatto che se questo è stato idolatrato perché non è successo con i precedenti due, che io ho amato molto di più? Qui l'artista milanese torna indietro di 15 anni e va finta che gli anni dopo lo scioglimento dei Ritmo Tribale non siano mai esistiti. Qui ti fa un album troppo lungo (17 pezzi) con qualche giro a vuoto (HIV, Mela, Piccole Isole). Qui si rinchiude in una formula rock classica, così classica da risultare a volte anonima. Nulla di male (oh, stiamo ancora parlando di un signor disco) ma le vette del passato per me restano lassù. E difficile resta scegliere la preferita visto che ancora riesce ad risultare vero e disperato in ogni canzone:
https://www.youtube.com/watch?v=CZ6OvH2TDkU