Autore Topic: [PS2] Primal  (Letto 2899 volte)

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Offline ksabers

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[PS2] Primal
« il: 16 Apr 2003, 11:30 »
In un certo senso Primal è nato sfortunato. Un titolo annunciato, rimandato molte volte, e sostenuto da un grande battage pubblicitario, crea nei giocatori una tale hype da provocare poi inevitabilmente una cocente delusione se si rivela essere anche solo qualcosa di meno che un capolavoro assoluto ed epocale. E’ successo recentemente con The Getaway, succederà probabilmente anche con il prossimo Tomb Raider, e succede ora con Primal. Ed è un peccato, perché magari non sarà un capolavoro, ma oggettivamente è un gran bel gioco!
La storia non è originalissima: in fin dei conti si tratta pur sempre di sconfiggere il cattivo che vuole distruggere l’universo. La protagonista è Jen, normalissima ragazza del nostro mondo, o almeno così crede. Una sera, mentre assiste ad un concerto rock del suo fidanzato Lewis, viene attaccata da una creatura simile ad un demone. Il mostro rapisce Lewis e scompare, lasciandola in coma in mezzo alla strada. Portata in ospedale, la ragazza riceve la visita di una creatura bizzarra: è Scree, un gargoyle di pietra. Il piccoletto libera lo spirito di Jen dal suo corpo fisico, e le rivela che in realtà non è affatto normale come credeva di essere. L’equilibrio dell’Universo è in pericolo e spetterà a lei ed al suo bizzarro compagno risolvere la situazione…
Tecnicamente il gioco si presenta come un incrocio fra Tomb Raider e Soul Reaver: un’avventura grafica in terza persona fortemente orientata verso l’esplorazione. La particolarità di Primal è che è possibile in ogni momento cambiare il personaggio controllato, lasciando l’altro al “pilota automatico” della console. Jen e Scree sono molto diversi tra loro: la ragazza è agile e sa combattere bene, e nel corso del gioco acquisterà il potere di trasformarsi nelle varie razze demoniache che incontrerà, guadagnandone i poteri e le armi. Scree sa arrampicarsi sui muri, è fisicamente forte e funge anche da “batteria” per l’energia magica di cui Jen ha costantemente bisogno per combattere. I puzzle che si incontrano richiedono spesso la collaborazione dei due personaggi, o la ricerca di percorsi diversi per ognuno dei due. Opinabile comunque la scelta di implementare i salti automatici, anziché prevedere un tasto apposito.
Il sistema di combattimento è stato molto criticato quando è uscita la demo, ed in effetti non è semplice abituarsi ad esso: utilizza i tasti dorsali, con tre tasti di attacco ed uno di parata. Consente combo e mosse finali, ma non è molto pratico e talvolta non risponde con precisione fulminea. E’ comunque da ricordare che il combattimento non è il cardine del gioco: la quantità di mostri da affrontare è relativamente bassa.
La grafica è indubbiamente il pezzo forte del gioco. I mondi da esplorare sono vastissimi e ricchi di dettagli, ben progettati fin nei minimi particolari. Gli effetti di luce sono sensazionali, le torce bruciano distorcendo l’aria sopra di esse, le texture sono precise e ben disegnate. Jen cammina lasciando impronte sul terreno morbido, e nell’aria fredda il suo fiato forma nuvolette estremamente realistiche. Quando la telecamera la inquadra da vicino si resta a bocca aperta ammirando la ricchezza del suo modello poligonale. Le espressioni facciali sono perfettamente riprodotte, i suoi occhi si muovono esplorando l’ambiente e le sue palpebre si aprono e si chiudono con naturalezza. Parlando di telecamera, il suo controllo è abbastanza buono: c’è qualche imprecisione ogni tanto, ed alcune sporadiche compenetrazioni di poligoni, ma nulla di terribile. L’unico vero difetto dell’ambientazione è che è poco interattiva: a parte qualche barile e qualche cassa da rompere, l’unica cosa che si può fare con l’ambiente è guardarlo.
Ottimo anche il comparto sonoro: azzeccata la scelta di limitare al minimo la musica di ambiente durante il gioco, perché al contrario esalta la qualità degli effetti sonori: il rumore dei passi, il fruscio del vento, i secchi schiocchi delle torce. Ma quando invece la musica c’è, è di ottima qualità. Le scene di azione ed i combattimenti sono sottolineati dal rock duro dei 16 Volt, un complesso di Los Angeles che ha composto alcune canzoni apposta per il gioco. La parte melodica invece è composta dagli stessi autori delle musiche dei due Medievil, e suonata dall’Orchestra Sinfonica di Praga. A maggio la colonna sonora verrà anche distribuita come CD a se stante.
Strepitoso, una volta tanto, il voice acting. Nell’originale, Jen ha la voce di Hudson Leick, che interpretava Callisto in “Hercules” e “Xena”, mentre Scree è Andreas Katsulas, famosissimo attore televisivo americano (“Star Trek”, “Babylon 5”). Il doppiaggio italiano è onorevole, ma è consigliatissimo giocare in lingua originale (sono previsti anche i sottotitoli opzionali in varie lingue).
Il gioco è distribuito in due versioni: la normale ed una “Limited Edition” che offre in più un CD con alcuni brani rock della colonna sonora ed un codice per l’accesso all’area riservata del sito ufficiale.

Voto complessivo: 8.5
iorgio (Ksabers)
 Hi, I'm Samus, and you are history! Ah, no, quella era Buffy...  Bubblegum Crisis rulez!

Offline teokrazia

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[PS2] Primal
« Risposta #1 il: 15 Giu 2003, 21:47 »
Primal

Studio Cambridge contestualizza il fortunato filone del teen-horror in un arcade/adventure dalla premesse interessanti. Dopo tanta attesa cosa ci ha consegnato?

Fra i più dotati sviluppatori della fase matura di Ps-one, Studio Cambridge si è meritatamente guadagnato una discreta notorietà grazie al fortunato franchise di Medievil. A 3 anni di distanza dal debutto del nuovo hardware Sony sul mercato, i nostri si riaffacciano con un prodotto molto attesto e pubblicizzato: Primal.

Il titolo condivide con il precedente franchise un contesto gotico-orrorifico, ma alle atmosfere "scanzonate" e goliardiche che caratterizzavano le peripezie di Sir Fortesque, è stato preferito un appeal che pesca a piene mani da quello che a me piace chiamare il "nuovo horror acqua e sapone" inevitabilmente portato alla ribalta negli ultimi anni da serial tv come Buffy, Streghe e Dark Angel. Il prodotto edito da Sony parte già con le idee chiare dimostrandosi assai ricettivo e parecchio ruffiano: non c'è vero orrore e disgusto nel mondo in cui Jen si troverà suo malgrado, anzi, tutto è assolutamente politically correct e confezionato ad arte per fare presa su un certo tipo di pubblico. Non che questo sia un difetto, anzi: semplice constatazione.

Durante un concerto con la sua band, Lewis il ragazzo di Jen, viene rapito da un essere demoniaco: nel tentativo di salvare il suo amato la ragazza rimarrà gravemente ferita e cadrà in coma. Durante il suo stato d'incoscenza un gargoyle di nome Scree paleserà la sua esistenza alla nostra eroina e si offrirà di "traghettarla" nel mondo di Oblivion per porre fine ad ogni male.
Inizia così un'avventura chiaramente debitrice nelle sue fondamenta ludiche di titoli come Tomb Raider e Soul Reaver ma non privo di intuizioni proprie. 3 su tutte:
1. La possibilità di passare in qualsiasi momento il controllo da Jen a Scree e la necessità talvolta di ricorrere ad un loro utilizzo combinato.
2. Un sistema di combattimento decisamente profondo ed appagante.
3. La suddivisione di Oblivion in 4 diverse terre: ciascuna proprensa ad offrire un tipo di gameplay caratteristico e di trasformare Jen in un entità demoniaca via via diversa a seconda del mondo in cui si trova.

Partiamo dalle brutte notizie: le 3 interessanti feature strombazzate in questi mesi di attesa non riescono nell'intento di nascondere i celebri e [troppo pesanti] debiti che il gameplay si trascina. Sulla carta tutto sembrava estremamente valido, ma una volta scesi sul campo ci si accorge che è la loro implementazione pratica il problema.
Il sistema di combattimento prevede numerose combo, la possibilità di parare ecc. solo che è stato realizzato in maniera tale da non generare il benché minimo interesse ad usufruire della sua [latente] profondità. Inoltre la scelta di gestirlo attraverso i tasti dorsali è tutt'altro che felice.
La possibilità di assumere in qualsiasi momento il controllo di un personaggio piuttosto che un altro doveva essere il cavallo di battaglia delle fasi esplorative, peccato che la scelta di controllare Jen piuttosto che Scree non sia "effettiva", ma è sempre predeterminata [qui usi Jen, qui Scree, ogni tanto li usi assieme].
Il gioco si risolve quindi in un classicissimo e piuttosto lineare [sebbene l'estensione fisica di certe locazioni possa ingannare] arcade/adventure 3D in cui potremo performare tutta una serie di azioni contest-relative ed interagire con l'enviroment in maniera abbastanza limitata. Felice la scelta di automatizzare i salti [dopo anni di bestemmie Tombraidiane sinceramente ringrazio], gradevole la possibilità di trasformarci in entità demoniache diverse una volta accumulate un certo quantitativo di anime e la possibilità di "up-gradare" Jen.

Se dal punto di vista ludico ci troviamo quindi di fronte ad un prodotto piuttosto "generico" e privo di impennate memorabili, è nel reparto audio-visivo che il lavoro di Studio Cambridge offre le cose migliori.
Si nota estremo e convolato a buon fine sforzo nella modellazione poligonale degli attori a video, nel character design, nell'eccellenza di alcuni effetti speciali e nell'impatto [positivamente vibrante] di buona parte delle location. Il motore grafico non sembra offrire il fianco a eccessivi cedimenti nel frame-rate, mentre alcune animazioni appaiono mal legate e poco limate tra loro.
Il reparto audio comprende un ottimo parlato in italiano [anche se inferiore alla controparte anglosassone] ed appropriati effetti ambientali. La soundtrack di stampo electro-rock è stata affidata ai non imprenscidibili 16-Valve, che comunque ci forniscono per l'occasione dei brani discretamente validi.

Insomma eccelso tecnicamente [sebbene non privo di sbavature], ma assolutamente "banale" ed incompiuto a livello di gameplay. Unite a ciò una marcata linearità e facilità della proposta ludica nel suo complesso ed avrete bene o male il quadro finale dell'ennesimo figlio di quella che ormai sembra essere una maledetta tendenza comune dei prodotti nati recentemente in seno a Sony Europe.


Grafica: 8.5
Sonoro: 8
Giocabilità: 6.5
Longevità: 7
Globale: 6.5