Ma che bella conversione!
Dopo le cocenti delusioni dei sedicenti giochi lovecraftiani dell'anno scorso, questa è una piccola perla. Si tratta della conversione del gioco da tavola di Asmodee, Arkham Horror.
Non è un porting tout-court. Il gameplay è stato modificato in modo da essere giocabile con il pad e non si ha la sensazione di giocare su un tabellone, ma lo spirito del gioco c'è tutto così come è davvero presente l'atmosfera lovecraftiana.
Si tratta di seguire un'indagine su un caso che affonda sempre più precipitosamente verso il paranormale avvalendosi di investigatori improvvisati (studiosi, giornalisti, scienziati etc.). Il pool di investigatori disponibili aumenta di missione in missione, e il compito del giocatore è di tenerli in salute sia fisica che mentale. Ogni investigatore è caratterizzato da una o più abilità investigative e diverse capacità di combattimento.
Le mappe di ogni livello sono piuttosto circoscritte. Durante l'esplorazione il team sul campo si troverà a dover compiere delle azioni che saranno più o meno semplici a seconda delle statistiche investigative dei membri. Un errore non compromette il prosieguo dell'indagine, ma fa scattare l'orologio degli antichi. Ogni volta che l'orologio compie un giro, le forze maligne che tentano di ostacolare l'indagine riusciranno a interferire con dei malus sui nostri o bonus sugli avversari.
La sanità mentale, secondo il classico schema che è anche la base del GdR cartaceo, è sempre a rischio. Assistere a eventi soprannaturali o a scene particolarmente raccapriccianti, apprendere notizie sconvolgenti, partecipare a combattimenti lunghi impongono un test sulla sanità mentale che, se non viene superato, fa perdere un punto di sanità all'investigatore. Quando i PS arrivano a 0, l'investigatore subisce un trauma che ne penalizza alcune capacità.
I combattimenti sono gestiti a turni, con ogni personaggio che ha a disposizione cinque punti azione che può spendere per muoversi o attaccare. Gli attacchi possono essere corpo a corpo, a distanza o magici.
Punto critico è la gestione dell'inventario perché ogni personaggio ha a disposizione solo quattro slot dove allocare armi, armature e oggetti di cura. Inoltre tutte le armi (compresi i libri degli incantesimi) sono soggetti a usura.
Ho giocato i primi cinque capitoli e mi sono divertito parecchio. Anche il tono della narrazione è azzeccato. Insomma, un giochino che vale i 14.99 con cui l'ho preso dal PS Store.