Sento quasi una responsabilità individuale nello scrivere di questo gioco, dopo averlo concluso, manco fossi il solo ad everlo giocato invece di milioni (e milioni) di altri fortunati "gamer".
Scrivo fortunati perchè un'esperienza del genere non era scontata nel 2020, probabilmene era solo ipotizzabile fino a poco tempo fa: eppure esiste, è lì,
una sorta di patrimonio culturale per le masse.
Come e meglio di un grande film, o di un grande libro.
Cibo per la mente, oltre che opera di intrattenimento completa e prossima alla perfezione.
Mai come in questo caso - credo - lo sterile voto espresso da un aggregatore come Metacritic identifichi in modo preciso il mio personale giudizio:
nulla è perfetto, per definizione, ma qui ci si va tanto tanto tanto vicini.Stop. Rewind.
L'epopea di Ellie e Joel era destinata ad una fine precoce e brutale, questo si "percepiva" anche senza cadere vittime dei leak, anche prima dei trailer di reveal: quale altra "continuazione" narrativa si poteva pensare di dare a quel capolavoro Parte I che fu TLOU?
Quel taglio al nero sul finale, magnifico e brutale. Lasciava già presagire che la storia sarebbe finita male, molto male. E quel che restava di buono era venuto prima, non dopo. Alla faccia della speranza.
Poche volte ho fruito di un'opera così disperata, così lontana dal classico happy ending hollywoodiano.
La vendetta è il tema trainante e dominante di tutto l'arco narrativo: la storia è pensata e costruita per esaltare l'umanità della vendetta come sentimento primordiale, e al tempo stesso per condannarla come fonte certa di altra morte, altra disperazione e altra solitudine.
Un gioco al massacro senza possibilità di vittoria, per nessuno: Druckmann ci offre il casus belli, ci motiva l'ira funesta di Ellie e noi siamo ben contenti di accompagnarla in questa sua disperata sete di sangue per il sangue. Io stesso scrissi di non vedere l'ora di spaccare la faccia ad Abby... quanto mi sbagliavo!
Neil ci ha manipolato.
Accorgersi improvvisamente che ci veniva riproposta back-to-back la storia dal punto di vista della "carnefice", che si veniva
obbligati ad interpretarla in modo diretto, sembrava quasi sporco, un trucchetto da due soldi moralmente discutibile.
Avevamo già scelto in cuor nostro eroina e villain, che è questo buttare tutto all'aria?
E' genio.Ed ecco che arrivato al primo showdown, manco sai più cosa stai facendo, chi ha ragione chi torto chi cosa: vorresti che finisse perchè non puoi più sopportarne l'esito. Non puoi più accettare di pigiare pulsanti per colpire la parte sbagliata, o forse no?
Druckmann non ne ha ancora abbastanza: stacco bucolico, prima di scivolare nuovamente nella
follia di una vendetta promessa ed inutile, poichè impossibile.Alla fine Abby ne esce davvero meglio di Ellie: quando tutto è perso (e tutti sono persi, letteralmente) Abby si aggrappa alla vita di perfetti sconosciuti, indifesi, e lo fa per salvare se stessa. Per dare un senso a quel che le rimane sull'orlo del baratro. Proteggere Lev, offrirgli una chance di vita. Sottrarlo alla follia insensata di quel mondo.
Ellie invece non ce la fa: dopo aver sacrificato i propri compagni, sacrificato la donna che ama e la ama, una vita tranquilla in campagna (un vero paradiso in Terra, visto l'orrore che li circonda) per una promessa inutile.
Il piccolo riscatto che la storia le concede (salvare Abby e Lev da morte certa a Santa Barbara) è solo un pretesto per consentirle di portare a termine con le proprie mani ("guai a voi se l'avete uccisa, infetti") un compito che nessuno le ha mai assegnato. L'immagine fugace di Joel alla chitarra le impedisce di commettere l'ultimo, fatale, errore.
Lei insegue ancora i suoi fantasmi, Abby ha già scelto la vita.Difficilissimo esprimere un giudizio definitivo, di certo TLOU 2 è stato scritto col preciso intento di confondere, turbare e spiazzare l'occhio borghese e annoiato. Nulla è ciò che sembra, tutto è mutevole.
Ellie la si ama, per forza, ma il personaggio che ruba la scena è Abby (quella stronza).
Scegliere un momento preferito? Molto difficile, dovrei ripassarmeli tutti in sequenza
@Oberon style poichè davvero è tutto un continuo crescendo di stupore e meraviglia, a superarsi senza soluzione di continuità. Non è forse meraviglioso il momento Museo? La cassetta e il "decollo" sulla capsula dell'Apollo? Magnifico.
Emotivamente i giochi di sguardi, di parole non dette, di silenzi fra Ellie e Joel sono magistrali, e contribuiscono a definire perfettamente i caratteri fortissimi e al tempo stesso fragili di entrambe. Il mancato abbraccio di cui parla
@Laxus91 lo abbiamo in realtà visto tutti, dentro di noi: maledetto orgoglio.
Piccola parentesi sulla mera componente tecnica e ludica: fatta la tara al fatto che non sia un vero open world (quasi fosse qualcosa di cui vergognarsi
) il mondo visivo e uditivo creato dai Cagnacci non ha eguali di alcun tipo nel media. E' diverse leghe più avanti per credibilità e coerenza stilistica rispetto a chiunque altro. Tutto cesellato artigianalmente, tutto plausibile. Tutto vero. Ludicamente è una bomba senza se e senza ma: se devo scegliere un setpiece uno da citare dico quello ambientato durante la "salita" nei quartieri residenziali di Seattle, già citato da altri, quando si apre e c'è lo scontro coi lupi (e i cani) fra divani polverosi e BBQ. E' notevolissimo anche dal punto di vista della verticalità.
Insomma, più che un'opera di intrattenimento, di un "videogioco", questa sembra il MANIFESTO di una categoria:
il gaming è maturo, ha pari dignità di altre opere dell'ingegno, ed è interattivo fin nel midollo.Se non è una pietra miliare questa, io non so.
Chapeu.