Che poi la difficoltà è molto relativa anche rimanendo in casa From, i Souls non sono mai stati giochi difficili (i giochi difficili sono cose come Ninja Gaiden giocato a Master Ninja o l'ottimo esempio di Super Meat Boy ragazzi), sono solo giochi che richiedono impegno e dedizione e comprensione delle regole e sistemi che li governano.
È per questo che il primo Souls giocato sarà sempre il più tosto a livello personale, in seguito si è fatto il callo con la saga e si è già molto più disillusi con essa (e i From in maniera geniale ci han infilato prima Bloodborne e poi in modo molto più radicale Sekiro a sparigliare le carte. E ricordo che soprattutto Sekiro é una nuova Ip).
Tra l'altro ennesima differenza è uno stile narrativo molto più diretto e memo criptico in Sekiro, pur kasciando qualche dettaglio nelle descrizioni degli oggetti (ed infatti ka trama di Sekiro mi è perfettamente chiara, quella dei Souls assolutamente no, ricordo solo che c'è un ciclo e mi sono rimaste molto inpresse le ambientazioni visicamente stupende, ma non mi è mai interessato andare a scavare il dettaglio iper nascosto per ricostruire la trama frammentatissima).
Quello che han fatto in Sekiro è aver mantenuto una buona sfida ma slegandola completamente dalle componenti rpg e dal level up (possibile con le anime nei souls qui assenti), per farlo hanno dovuto rendere i pattern dei nemici ancora più 'fair', ossia onesti e leggibili (i pattern di Sekiro sono tra le cose più leggibili di From, altro che certa robaccia scorretta dei Souls), inserire la meccanica di resurrezione che é una seconda chance che consebte al giocatore di apprendere dai propri errori e mettere in atto una vendetta prima di esser costretto a riprovare tutto da capo ed il risultato è l'aver ottenuto un gioco totalmente skill based, ossia in cui è il giocatore stesso che deve migliorarsi e imparare a giocare per procedere, senza tra l'altro level up/nline/coop/evocazioni varie a sostenerlo.
E lo stealth si integra divinamente in tutto perchè consente di ritagliarsi vantaggi concreti sfruttando l'effetto sorpresa (come un vero ninja) sia contro i nemici comuni che contro alcuni boss ma è sia opzionale, sia non sufficiente ad avere la meglio di qualsiasi boss, per cui il gioco resta propriamente un action e se non si apprende il combat system e i pattern, semplicemente non si và avanti.
Quindi con Sekiro han fatto una cosa molto ardita e notevole ed il suo combat system è su un livello qualitativo ben superiore (ma di netto) a qualsiasi Soulslike da loro prodotto.
Per questo fà male leggere di clone o di gioco super difficile senza motivo.
È solo un gioco impegnativo che richiede dedizione, non un gioco superdifficile, e la soddisfazione che regala anche solo avendo la meglio di un boss non è minimamente paragonabile a tutta la roba uscita da qui a inizio generazione e messa insieme.
Ps: poi nota personale: i videogiochi sono una cosa bellissima e che, giustamente, comprende un ampio spettro di possibilità di divertimento e soddisfazione: c'è di tutto, esperienze di ogni tipo e genere, rilassate o impegnative, narrative o arcade e così via.
Quindi di base ad ognuno il suo e non c'è alcun problema!
Però, come nota personale, non riuscirò mai a capire totalmente come mai ad alcuni la sfida non interessi: è così bello (e ormai raro nel mainstream) potersi mettere in gioco, imparare nuove cose, sudarsi una vittoria, imparare a giocare meglio.
In definitiva io gioco soprattutto per questo, non é condizione necessaria per fare un buon gioco ma è una componente che mi interessa molto (e la sfida può essere di vario tipo, non per forza un boss tosto ma anche una meccanica profonda e difficile da assimilare e che richieda pratica).
Il giorno (per fortuna non accadrà mai) che i giochi si completeranno da soli, come stava avvenendo almeno a livello di pericolosa tendenza di una parte di titoli nella scorsa gen, io smetterò di giocare perchè non lo troverò più stimolante