Qui dentro si stanno scrivendo cose *incredibili*
Il porting sarà stato anche buono in relazione alla macchina, ma ciò non toglie che il gioco [RE4, ndr], nella sua versione ps2, facesse cagare rispetto alla versione gc.
Quel porting non andava fatto imho. Infatti non ha portato nulla di indispensabile alla ps2. My2c
Ne abbiamo parlato sul thread del remake di RE 3 di come i fallimenti commerciali del rebirth e dello 0 abbiano condizionato pesantemente le sorti ed il destino della saga.
Del resto la saga di Resident Evil è irrimediabilmente connessa alla storia di Playstation (per rimanere un po' in topic) nonostante:
1) Nessun titolo della saga principale, nemmeno la trilogia storica, sia mai stato esclusiva PS a differenza di altri brand del tempo
2)e da Nemesis sino a RE5, ben dieci anni, nessun titolo della saga principale sia uscito prima sui sistemi Playstation
Nonostante questo sia Code Veronica che Re 4 hanno trovato maggior sfogo commerciale dentro la Playstation 2 rispetto alla concorrenza e la saga sia sempre stata percepita dai più come una delle costole portanti dei primi anni Sony nel mondo games.
Resident Evil 4 su ps2 ha portato il gioco più importante di quella generazione sulla console più importante di quella generazione, dunque un connubio perfetto sotto questo punto di vista.
Anche perché sul cubetto, console abbastanza sfortunella, lo avevano giocato i nintendari ed i fan terminali di resident evil.
Su ps2 ha più raddoppiato le vendite del GameCube ed ha riportato la saga su un sistema Sony, saga che era sparita dalla Playstation dai tempi di Re3 ricevendo solo porting o spin-off.
IMO, Resident Evil non è mai veramente sparito da PlayStation perché se l'avesse fatto sarebbe caduto letteralmente nel dimenticatoio. In un'epoca di autentiche rivoluzioni come quella dei primi anni Duemila, una saga che all'uscita di Code Veronica sembrava aver detto tutto ciò che aveva da dire sarebbe tranquillamente scomparsa, se fosse rimasta esclusiva di hardware minori (non per potenza, ma per successo commerciale, ovviamente).
Capcom dovette "tradire" l'esclusiva Nintendo per evitare di perdersi i notevoli proventi e l'interesse che gravitavano intorno alla loro home IP più importante di quel decennio (sì, c'era SF, ma quello dei picchiaduro era un genere ormai ultra concorrenziale e peraltro destinato a perdere molto smalto nel giro di pochi anni, e MegaMan era al tramonto).
La storia della "utenza Nintendo lontana dal fascino di RE" è sempre stata la classica self-fulfilling prophecy. RE nacque in un momento storico in cui era tecnicamente impossibile concepirlo su un hardware Nintendo (quel miracolo del port N64 di RE2 non era sicuramente immaginabile nemmeno da Nintendo stessa nel 1996-97) e segnò un solco netto tra i giochi venuti prima e quelli venuti dopo. Dopo il misero port Saturn, RE2 divenne una delle uscite più anticipate per PS nel 1998 (complice, come per RE4, uno sviluppo travagliato) e la saga si legò a filo doppio col brand PS - sebbene, appunto, non sia
mai stato una reale esclusiva Sony.
Non c'era nessun motivo concettuale perché RE dovesse fallire su console Nintendo, ma l'immaginario collettivo vedeva RE come punta di diamante PlayStation e ciò fu determinante nell'influenzarne la percezione su GC, console sui cui uscirono letteralmente TUTTI i RE classici ma la formula era ormai stantia. Pensate che io, dopo Veronica, ne avevo talmente le tasche piene di Resident Evil che non seguii per nulla la vicenda RE4 e quando uscì lo ignorai per un bel po', convinto che fosse sempre la stessa cosa e del tutto ignaro della rivoluzione che aveva subito!
Quindi può anche essere che RE4 non abbia portato "nulla" alla PS2, ma la PS2 ha letteralmente tenuto a galla Resident Evil in un momento in cui nemmeno essere uno dei giochi più rilevanti dell'intera generazione sarebbe bastato a garantire vendite degne su GC. Se RE4 non fosse uscito su PS2, non è affatto scontato che la serie sarebbe ancora qui oggi come la conosciamo.
Tristam quindi dice bene quando parla di RE3 che divenne il 3 per "non disperdere la legacy": era quello il rischio enorme che correva la serie quando sembrò abbandonare definitivamente PlayStation per sopravvivere su Dreamcast prima e GC poi.
(Tristam dice anche una cosa per me assurda parlando di Code Veronica come "quello scritto meglio", però. Mio Dio, il biondino con la voce stridula e le identità multiple e Steve che per poco non compromette tutte le possibilità di fuga dalla base antartica per guardare il culo di Claire 🤦🏻♂️🤦🏻♂️)
Per parlare di RE3: è un capitolo minore, dalla longevità ridotta, che vive di citazioni dei primi due episodi e punta evidentemente molto del suo gameplay sulla rigiocabilità. Solo in vista di multiple run trovano piena giustificazione i due livelli di difficoltà, la breve durata del gioco, le scene "a scelta multipla" in stile librogame, i puzzle a soluzione variabile, le stanze dove la natura e la disposizione dei nemici possono variare da una partita all'altra, e soprattutto il fatto che esistono 8 schermate finali differenti e per vederle tutte bisogna finire il gioco 8 volte. Era un expansion pack vero e proprio, che solo per necessità di brand e di continuity venne chiamato Resident Evil 3. Le sue piccole aggiunte di gameplay, come il 180° e il dodge, nascono e muoiono proprio in virtù della struttura a schermate fisse: il 180° nasce per ovviare all'imbarazzante problema dei tank controls che impediscono al personaggio di fare un rapido dietrofront, il dodge è un'idea interessante ma la prospettiva di tante inquadrature fisse lo rende pressoché impraticabile.
Paradossalmente RE3 è però diventato un capitolo irrinunciabile in termini di lore, perché Nemesis e la Jill Valentine in tube top e minigonna e il loro tragico balletto per le strade di Raccoon City sono tra le immagini più vivide di tutta la saga.